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QS Edizioni - giovedì 25 aprile 2024

Regioni e Asl

I medici denunciano stress e disagio ma difendono il sistema pubblico. Il 76% boccia il privato e l’87% le cooperative. Sondaggio dell’Anaao Piemonte

immagine 4 giugno - Al sondaggio hanno risposto 405 medici iscritti al sindacato. Il 70% ha parlato di livelli di disagio molto alti, causati prevalentemente dalla carenza di personale (48,5%) e dalla burocrazia (40%). Molti segnalano il distacco tra le scelte dell’azienda e le reali necessità dei medici. Sono tentati dalla pensione, ma solo il 17,5% migrerebbe nel privato ed il 10,6% nella medicina di famiglia. Per il 76,5% il privato offre minore appropriatezza diagnostico/prescrittiva e oltre l'87% ritiene che con il ricorso alle agenzie di somministrazione di lavoro medico la qualità dell’assistenza peggiori. I RISULTATI DEL SONDAGGIO
I medici piemontesi denunciano stress e disagio ma difendono il sistema pubblico. Il 76% dei medici boccia, infatti, il privato e l’87% le cooperative. È quanto emerge da un sondaggio condotto dall’Anaao Piemonte tra il 1 e il 21 Maggio 2019 in occasione del confronto con i candidati alla Presidenza della Regione Piemonte. Al sondaggio; diffuso tra gli iscritti attraverso mail, social media e il sito Anaao Piemonte, hanno risposto 405 medici. L’obiettivo è stato quello di sondare l’opinione dei medici ospedalieri su alcune tra le maggiori problematiche della Sanità Regionale.   

Ecco cosa è emerso:

Liste d’attesa  
Secondo un’indagine di Cittadinanzattiva, oltre il 70% dei pazienti considera le liste di attesa la principale criticità del Servizio sanitario. Il 56,08% dei medici che hanno risposto ritiene che il problema possa essere superato con l’assunzione di personale. Per il 30% migliorare l’appropriatezza prescrittiva sarebbe la soluzione per ridurre le attese e combattere il consumismo sanitario

Qualità dei servizi offerti
Nonostante la carenza di personale, il taglio dei poti letto, il rischio denunce, il rischio aggressioni, il contratto fermo da 10 anni, l’età media avanzata, la burocrazia, i medici piemontesi danno un buon giudizio alla qualità dei servizi che offrono: 8. “Un 8 che – evidenzia l’Anaao Piemonte - si regge sulla loro abnegazione e passione.”
 
Peso del disagio lavorativo
La valutazione del disagio medico è elevata: su una scala da 0 a 10 (0 disagio minimo, 10 massimo) i medici piemontesi dell’Anaao hanno espresso una media di 7. L’impostazione del sondaggio non permette di disaggregare i dati per ambito lavorativo, ma per l’Anaao Piemonte “sicuramente la valutazione del disagio da parte di chi deve sostenere numerosi turni notturni e festivi è superiore a 7”.
Ben il 44% ha dato un voto al proprio disagio compreso tra 8 e 10, mentre il 26,8% ha votato 9 -10.

Cause del disagio lavorativo
È prevalentemente individuata nella carenza di personale (48.5%). Laddove gli organici sono ridotti al minimo, vi sono necessariamente maggiori carichi di lavoro, maggiori turni disagevoli, maggiore surplus orario e ferie non godute. Ma la burocrazia è avvertita da molti come un importante fattore che determina stress lavorativo: ben il 40% dei responders a ritiene responsabile del proprio disagio lavorativo

Alternative al lavoro ospedaliero
Il progressivo aumento del disagio e l’assenza da 10 anni del rinnovo contrattuale stanno determinando l’abbandono del lavoro ospedaliero di molti medici, attratti da alternative con migliore remunerazione e con turni meno disagevoli. Anche l’opzione Quota 100, soprattutto per chi non esercita attività libero professionale, è attrattiva.

Dal sondaggio Anaao Piemonte emerge, dunque, che il 32,8% agogna la pensione e solo il 38,9 % non ha mai pensato di lasciare il proprio lavoro. Tuttavia solo il 17,5% ha pensato di migrare nel privato ed il 10,6% nella medicina di famiglia.

Cooperative
La carenza di organico e la difficoltà ad assumere, legata alla penuria di specialisti, ha portato molte Asl del Piemonte ad appoggiarsi ad agenzie di somministrazione di lavoro medico per coprire i turni in ospedale. In quasi tutte le pediatrie della Regione lavorano medici delle cooperative, come in molti Pronto Soccorso. Questo, secondo l’Anaao Piemonte, “a discapito del lavoro in equipe, della progettualità sul professionista, della continuità assistenziale”. Oltre l’87% dei responders ritiene, dunque, che la qualità dell’ assistenza peggiori con l’ affidamento dei servizi alle cooperative.

Sovraffollamento dei PS
Il sovraffollamento dei PS ha sicuramente una genesi polifattoriale. Le prestazioni inappropriate, che hanno un importante valore percepito, incidono per il 25% degli accessi ma occupano il 15% del tempo medico.

Per l’Anaao Piemonte, sugli accessi impropri può avere un ruolo l’ambulatorio dei codici bianchi gestito dai medici di medicina generale, “che ha un intento educativo nei confronti del paziente poiché viene riprodotta nei PS l’attività eseguibile dai mmg negli studi sul territorio”. Tuttavia, per la maggior parte dei responders ( 46.7%) la soluzione per ridurre gli accessi in PS è l’ottimizzazione dell’offerta territoriale, con l’apertura di case della salute gestite h12 dai mmg.

Infine il taglio dei posti letto, in assenza di un’adeguata ristrutturazione della rete territoriale e con il contestuale aumento della popolazione anziana, causa il cosiddetto “effetto imbuto”, ovvero la difficoltà a ricoverare per ritardi nelle dimissioni dai reparti. Dunque anche l’aumento dei PL nella long term care è una strada da percorrere per ridurre il sovraffollamento dei PS.

Piccoli ospedali
La maggioranza dei medici dell’Anaao Piemonte (57,2%) è a favore alla loro chiusura (riconversione) soprattutto in previsione della costruzione di nuovi centri di riferimento.
 
Privato/privato accreditato

Il 23 Maggio 2019 con una sentenza storica, il Tar  ha dato ragione all’Anaao ed ha bloccato la Delibera Regionale che consentiva al privato accreditato di prescrivere visite ed accertamenti a carico del SSR. Il timore dell’Anaao, che per questo ha impugnato la DGR, era che alcuni centri privati accreditati potessero così aumentare la prescrizione di esami inappropriati ma remunerativi, incrementando vertiginosamente la spesa sanitaria. “Questa posizione – precisa l’Anaao - non intende affatto metter in dubbio la professionalità e la deontologia dei colleghi che lavorano nell’ accreditato, che anzi devono essere difesi dal rischio di inopportune pressioni per finalità economiche”. In questo contesto il 76,5% dei medici Anaao che hanno risposto al sondaggio ritengono che le strutture private/private accreditate offrano una minore appropriatezza diagnostico/prescrittiva rispetto al pubblico.
 
Ulteriori criticità
 Alla domanda aperta su eventuali ulteriori criticità della sanità Piemontese, “molti colleghi hanno segnalato il distacco tra le scelte dell’azienda e le reali necessità dei medici: l’eccessiva aziendalizzazione, gli obiettivi di budget e non clinici, la mancanza di confronto con i dipendenti”, riferisce il sindacato.

Problematiche sentite sono anche l’interferenza politica nella nomina delle Direzioni Aziendali e i criteri per la scelta dei Direttori di SC. Segnalata la difficoltà per le madri - medico di conciliare i tempi di vita e lavoro. Infine, la mancanza da 10 anni di un rinnovo contrattuale è sottolineata ripetutamente.
4 giugno 2019
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