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QS Edizioni - sabato 20 aprile 2024

Regioni e Asl

Esami diagnostici dal medico di famiglia. La sperimentazione pronta a partire in Puglia

immagine 20 novembre - I medici pugliesi si fanno avanti per dare applicazione alla sperimentazione voluta dal Ministro Speranza. Le novità introdotte in manovra dal governo potrebbero essere implementate a partire dall’esperienza di gestione dell’assistenza territoriale derivante dal progetto Puglia Care 3.0. Calabrese (Fimmg): “ È una grande occasione”. Emiliano: “Regione Puglia e Fimmg sono unite”.
I medici di famiglia pugliesi sono pronti ad avviare i servizi di diagnostica di primo livello all’interno dei loro studi e si propongono per far diventare la Puglia la prima regione ad implementare le novità volute dal Ministro della Salute, Roberto Speranza, che prevedono microteam e fondi a disposizione dei medici di medicina generale per l’acquisto di apparecchiature diagnostiche.
 
È quanto emerso ieri nel corso della conferenza stampa convocata in concomitanza con il lancio della campagna #AdessoBasta dalla Fimmg (Federazione nazionale medici di medicina generale) a Bari, presso il Dipartimento di Promozione della Salute della Regione Puglia, a cui hanno preso parte il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il Direttore del Dipartimento Salute Regione Puglia Vito Montanaro, il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici e Presidente dell’Ordine dei medici di Bari Filippo Anelli, il Segretario nazionale Fimmg Silvestro Scotti, il vice segretario nazionale Fimmg e segretario Fimmg Bari Nicola Calabrese, il segretario regionale Fimmg Puglia Donato Monopoli, il segretario Fimmg Puglia Continuità Assistenziale Pietro Drago e il Segretario Fimmg Puglia ET 118 Nicola Gaballo.

Durante l’incontro sono state illustrate le modalità con cui in Puglia dovrebbero essere implementate, a partire dall’importante esperienza di gestione dell’assistenza territoriale derivante dal progetto Puglia Care 3.0, le novità volute in manovra dal governo rispetto all’attività dei medici di famiglia e alla promozione della diagnostica di primo livello all’interno degli studi di medicina generale. “La riforma avviata con i 235 milioni di euro stanziati in manovra per l'acquisto di apparecchiature sanitarie da parte dei medici di famiglia è epocale per l’organizzazione della medicina generale - ha spiegato Silvestro Scotti, Segretario nazionale Fimmg - “Le strumentazioni che i medici di famiglia avranno a disposizione potranno essere facilmente usate anche durante le visite domiciliari e ci consentiranno in tempo reale di poter consultare gli specialisti. Insomma, saranno i nuovi kit della borsa del medico”.

“Da tempo come Ordini promuoviamo per la medicina generale l'idea dei microteam costituiti da medico, infermiere e collaboratore di studio – ha aggiunto il presidente della Fnomceo, la Federazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, Filippo Anelli durante la conferenza stampa convocata ieri -. È ora di abbandonare una logica ferma a 50 anni fa, quella del singolo medico di famiglia che opera con fonendoscopio e sfigmomanometro, a favore di un modello di cure primarie che riesca a rispondere meglio ai bisogni di salute della società odierna. L’introduzione del microteam, voluta dal Governo, va quindi nella direzione giusta perché consente di garantire ai cittadini un’assistenza completa e rilancia l’assistenza territoriale quale primo mattone del Servizio Sanitario Nazionale, quello più prossimo al cittadino. La Puglia parte in vantaggio perché ha introdotto i microteam a partire dal 2007, quando 2000 collaboratori e 700 infermieri sono stati inseriti all’interno degli studi di medicina generale”.

"Lo sviluppo organizzativo delle cure primarie con microteam composti da medici, collaboratori ed infermieri pone la medicina generale della Puglia in condizione di avviare l’utilizzo della diagnostica di I livello, introdotto dall’ipotesi di legge di bilancio. - ha detto Nicola Calabrese, segretario Fimmg Bari e vice segretario nazionale - “La nostra regione parte avvantaggiata perché ha già definito un modello di gestione della cronicità sul territorio. Il Care Puglia 3.0 prevede proprio l'erogazione di prestazioni di telemedicina come ecg, spirometria, fondo oculare negli studi dei medici di famiglia. Siamo quindi pronti ad avviare la sperimentazione dal 1 gennaio. È una grande occasione per una regione del sud di diventare punto di riferimento rispetto allo sviluppo di nuovi modelli assistenziali all’interno del SSN".

“Occorre portare avanti nella Regione un ulteriore  miglioramento dell’assistenza sul territorio per poter soddisfare meglio i bisogni di salute dei nostri assistiti e per offrire loro un efficiente servizio di prossimità, dotando i medici di famiglia del supporto di figure professionali complementari, della possibilità di eseguire esami di diagnostica di I livello e di prescrivere anche i farmaci con piano terapeutico, in modo da snellire le liste d’attesa e facilitare l’accesso alle cure." - ha commentato Donato Monopoli Segretario Generale Regionale della FIMMG  PUGLIA  - “Le tappe di Bari e di Galatina (Lecce) del tour #AdessoBasta servono proprio a raccogliere dal territorio le esigenze assistenziali e comprendere dai cittadini le loro aspettative rispetto ai medici di famiglia, anche in virtù della riorganizzazione della rete ospedaliera, di quella territoriale e dell’attivazione del progetto Puglia Care 3.0. #AdessoBasta vuol dire medici vicini ai cittadini sempre. Anche nell'ascolto dei loro bisogni.”

Nel suo intervento, il governatore Michele Emiliano ha definito la Fimmg “un pungolo ma anche una grande collaboratrice: è un soggetto collettivo dove la comunità dei cittadini entra nei ragionamenti della sanità, partendo dal basso, dalle esigenze delle famiglie, degli studi, però senza mancare di una visione strategica del sistema sanitario. Da noi l’immagine della Fimmg storicamente è quella di Filippo Anelli: con lui la leale collaborazione è stata il segreto di questi anni. Ringrazio quindi questo grande corpo collettivo dei medici di famiglia italiani che davvero sono parte dell’ossatura del sistema”.

Emiliano ha espresso l’auspicio di poter “caricare” i medici di famiglia “ ancora di maggior lavoro nel futuro, per creare la connessione tra la famiglia, il territorio e gli ospedali attraverso un maggiore investimento sui medici di famiglia. Ci crediamo, è una linea condivisa sia attivando i Cpt che  gli ospedali di comunità, ma più in generale assegnando ai medici di famiglia un ruolo più ampio. Certo, se le politiche nazionali continueranno a lesinare su tutto pensando poi di poter fare i bilanci recuperando sui servizi, questo è durissimo: già l’anno scorso c’è stato praticamente un taglio sanitario di fatto, con l’aumento del contratto di lavoro dei medici del comparto senza rimpinguare il fondo sanitario nazionale”.

“Se quest’anno non ci sarà un aumento del fondo sanitario nazionale - ha detto concludendo il presidente della Regione Puglia - sappiamo che con la lievitazione dei costi di un paio di miliardi l’anno è come se ci fosse un taglio di due miliardi all’anno. Immagino che molte delle vostre idee declinate nelle varie lingue italiane facciano riferimento all’idea che il sistema sanitario italiano possa essere il luogo dove prendere le risorse per fare altre cose. Ma questo lo contrastiamo e possiamo dire che Regione Puglia e Fimmg sono unite”.
20 novembre 2019
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