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QS Edizioni - giovedì 28 marzo 2024

Regioni e Asl

Giornata nazionale di Festa dei Camici Bianchi. Accolta mozione in consiglio regionale del Lazio

immagine 27 maggio - Presentata dai consiglieri Bonafoni, Vincenzi, Ognibene, Ciani, Capriccioli e Cavallari, la mozione prende le mosse dal desiderio di “unirsi al sentimento di riconoscenza e gratitudine per tutti gli operatori della sanità” che “operano quotidianamente con grande spirito di abnegazione e professionalità in tutto il Paese per prevenire e curare i cittadini che contraggono il covid”. Dall’Aula del Consiglio Regionale del Lazio anche un sollecito affinché i test sierologici siano inseriti tra i Lea. IL TESTO PROPOSTO DELLA MOZIONE
Attivarsi “nelle opportune sedi, con il presidente della repubblica, Sergio Mattarella, la presidente del senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, e il presidente della camera dei deputati, Roberto Fico”, per introdurre la “Giornata di Festa dei Camici Bianchi” tra le ricorrenze solenni della Repubblica. È quanto chiedono in una mozione rivolta al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, i consiglieri Marco Vincenzi, Marta Bonafoni, Daniele Ognibene, Paolo Ciani, Alessandro Capriccioli ed Enrico Cavallari.

Una richiesta che prende le mosse, si legge nel testo proposto della mozione, dal desiderio di “unirsi al sentimento di riconoscenza e gratitudine per tutti gli operatori della sanità” che “operano quotidianamente con grande spirito di abnegazione e professionalità in tutto il Paese per prevenire e curare i cittadini che contraggono il covid”. E che è stata ben accolta dall’assessore regionale alla Salute del Lazio, Alessio D’Amato.

“Esprimo un sincero apprezzamento per le mozioni approvate nell’odierna seduta del Consiglio regionale da tutti i gruppi politici. Sia quella inerente l’istituzione della Giornata dei Camici Bianchi sia quelle relative alla ripresa in sicurezza delle attività ordinarie. Ritengo inoltre importante che dalle forze politiche del Consiglio regionale sia giunta una spinta per i test sierologici da inserire nei Livelli essenziali di assistenza (LEA)”, ha dichiarato D’Amato in una nota.

Esprimendo il sostegno di Fdi alla mozione, Chiara Colosimo ha infatti chiesto di “incrementare questa mozione con altri impegni, che sono impegni molto pratici”. Tra questi, “che i test sierologici vengano inseriti nei livelli essenziali e che, quindi, la Regione si faccia carico di chiedere al Governo per alcune fasce di reddito che questi test siano gratuiti".

La mozione è stata quindi riformulata e nella versione definitiva, approvata all’unanimità, impegna altresì la Giunta “ad incrementare il personale sanitario, sbloccare il turnover con particolare attenzione riguardo il personale specialistico, consentendo eventuali spostamenti volontari in diverse fasce orarie rispetto alla propria attività; ad intervenire presso il governo al fine di rendere gratuiti i test sierologici inserendoli nei livelli essenziali di assistenza, almeno per alcune fasce di reddito; a sostenere il personale del comparto sanità privata nella istanza di rinnovo del contratto; a rimodulare le agende per ciascuna disciplina per effettuare sanificazione ambientale e materiale anche non monouso (lettini, apparecchiature, ecc); a rimodulare le agende vaccinali, evitando assembramenti presso le sale di attesa; a limitare, in caso di minori, disabili, mediatori culturali e situazioni simili il numero di accompagnatori (n.1 accompagnatore per persona); a riorganizzare gli ambulatori, l’attività ordinaria di analisi, esami, visite e operazioni incrementando il personale sanitario affinché non si vada a discapito dei pazienti non Covid che hanno il diritto di essere tutelati”.
 
Via libera anche alla mozione presentata da Alessandro Capriccioli (Più Europa), e sottoscritta da numerosi altri consiglieri, concernente “Campagna donazione sangue/incentivazione alla donazione attraverso l’esecuzione del test sierologico volto all’individuazione di anticorpi diretti verso il virus Sars-Cov-2”, e alla mozione del consigliere Paolo Ciani (Cs), “Nuovi modelli di presa in carico degli anziani, alternativi all’istituzionalizzazione”.
27 maggio 2020
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