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QS Edizioni - venerdì 19 aprile 2024

Regioni e Asl

Lazio esce dal commissariamento della sanità. Zingaretti: “Una vittoria storica”

immagine 22 luglio - Oggi l'annuncio del presidente della Regioni. Il Lazio era stato commissariato 12 anni fa a seguito di una esposzione debitoria di Asl e ospedali pubblici di quasi 10 miliardi.“Ora assunzioni e investimenti per una nuova sanità, ospedali, ambulatori e servizi sui territori.”
"È fatta! Dopo 12 anni il Lazio è fuori dal commissariamento della sanità. Ora assunzioni e investimenti per una nuova sanità, ospedali, ambulatori e servizi sui territori. Una vittoria storica!", lo scrive oggi su facebook il presidente della regione Nicola Zingaretti.
 
“Ora la sfida - si legge in una nota della Regione - è avviare una nuova stagione di grandi investimenti per far nascere la nuova sanità e migliorare ulteriormente”.
 
In particolare, sono previsti:
- 358 milioni per 276 cantieri di edilizia sanitaria nel piano “Ripartire veloci” partiti o pronti a partire entro 12 mesi;
 
- 110 milioni per la nuova tranche di risorse per edilizia e tecnologie sanitarie (ex art. 20) e via a 5 nuovi ospedali;
 
- 82 milioni per la sanita territoriale con la riprogrammazione dei fondi strutturali, in questo caso si tratta di uno dei pilastri della proposta della Regione Lazio all’Europa per la riprogrammazione dei fondi strutturali: investimenti per nuove tecnologie, apparecchiature mediche, sanità digitale.
 
“Obiettivo vitale per i prossimi anni - prosegue la nota - sarà quello di essere sempre più vicini alle esigenze delle persone più fragili: questo significa rafforzare il ruolo dei distretti, delle Case della Salute e potenziare l’offerta di assistenza domiciliare, di Riabilitazione territoriale, di RSA, di presidi per le Dipendenze e per la salute mentale, di cure primarie consultori”.
 
“La fine del commissariamento è la fine di un tunnel in cui tutti i cittadini, famiglie e imprese hanno contribuito a raggiungere un obiettivo difficile, fidandosi dell’impegno, di un Patto sottoscritto nel 2013 con Nicola Zingaretti e le forze del centrosinistra e portato avanti dall’assessore Alessio D’Amato”. Lo ha detto il vice presidente della Regione Lazio, Daniele Leodori, al termine dei lavori del Consiglio regionale a chi gli chiedeva dell’uscita del regime commissariale del sistema sanitario del Lazio.
 
“Un percorso sofferto e credo che questo obiettivo, impensabile pochi anni fa, questa medaglia vada dedicata ai medici, agli infermieri, al personale della sanità del Lazio per lo stress vissuto in questi anni di sacrifici e in questi mesi di trincea per il Covid19”.
 
"La fine del commissariamento della sanità del Lazio è la vittoria delle politiche riformiste messe in atto da Nicola Zingaretti dal 2013. Tutte le comunità del Lazio, nei 12 lunghissimi anni di commissariamento hanno sostenuto, non senza sacrifici, un percorso lungo complesso che le giunte Zingaretti e le maggioranze di centrosinistra hanno portato avanti con coraggio e determinazione per uscire da un tunnel di debiti e disservizi".
 
Lo scrive in un comunicato il segretario del Pd Lazio, senatore Bruno Astorre. "Il Lazio volta pagina - e torna ad essere una Regione virtuosa in cui si apre con maggiore forza una stagione di nuove strutture territoriali, nuove assunzioni di professionisti della sanità - conclude Astorre - ad investimenti per rispondere alle esigenze dei cittadini in ogni provincia del Lazio".
 
Soddisfatta anche l'ex ministro della Salute, ora parlamentare Pd e responsabile sanità del partito, Beatrice Lorenzin: “Dopo 12 anni il Lazio esce dal commissariamento della sanità: un risultato raggiunto grazie ad una stagione riformista che è riuscita a sanare il debito e al contempo ad investire sui livelli essenziali di assistenza, sulla ricerca e l'innovazione terapeutica. Grande il lavoro e l’impegno del presidente Zingaretti e dalla sua Giunta, una promessa mantenuta con i cittadini del Lazio. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di rendere la sanità pubblica più efficiente, di qualità e accessibile a tutti. Quindi non limitarsi a rientrare dai 2 miliardi di disavanzo ereditati dal 2007, ma mettere in campo un progetto più ambizioso che oggi vede nuove strutture sanitarie, più assunzioni, più servizi e attenzione ai livelli di assistenza e prevenzione. Una sanità pubblica che è diventata un fiore all’occhiello non solo per la Regione, ma per tutto il Paese. Il riformismo di Zingaretti continua a dare i suoi risultati nell’interesse dei cittadini, fuori dal commissariamento la regione potrà costruire in modo più forte un modello sanitario vicino ai cittadini. E continuare a fare quelle riforme che il Covid ci impone in tempi veloci”.
22 luglio 2020
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