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QS Edizioni - venerdì 19 aprile 2024

Regioni e Asl - Sardegna

Vaccini e furbetti. Ecco cosa è successo a Oristano: sono 11 medici e 4 infermieri gli indagati con l’accusa di aver vaccinato chi non aveva diritto. E la lista dei sanitari indagati è destinata a salire

di Elisabetta Caredda
immagine 15 aprile - Si chiama ‘Operazione Saltafila’ quella portata avanti dall’attività di indagine coordinata dalla Procura di OR e dei NAS che ha condotto all’individuazione di 15 sanitari iscritti nel registro degli indagati per presunto abuso di ufficio e peculato. Basso: “Si parla dell’inizio della campagna vaccinale, le persone indagate avrebbero somministrato dosi vaccinali improprie”. Gioviale: “Fino adesso abbiamo accertato almeno una cinquantina di persone a cui è stato inoculato il vaccino Pfizer indebitamente. Un numero destinato verosimilmente a crescere”
L’attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Oristano ha portato “all’accertamento di irregolarità emerse nella gestione del Piano vaccinale nazionale anti Covid-19, relativamente alla provincia di Oristano, da parte del personale sanitario in servizio nei punti vaccinali ospedalieri e territoriali”. I dettagli dell’ “Operazione Saltafila” sono stati illustrati questa mattina presso la caserma della sede del Comando Legione Carabinieri “Sardegna” a Cagliari nel corso di una conferenza stampa.
 
Perchè la Procura di Oristano ha deciso di muoversi in questo filone e con questo tipo di accertamenti. “Un mese fa – spiega Ezio Domenico Basso, Procuratore Capo della Repubblica di Oristano - su un noto quotidiano sardo leggo un’intervista del Presidente dell’Ordine dei farmacisti di Oristano che quasi come uno sfogo, per quello che emergeva dal tenore dell’articolo, sembrava paventare delle possibili irregolarità nella campagna vaccinale dei farmacisti, lasciando ipotizzare che qualcuno avesse, oltre ad aver saltato la coda, ottenuto vaccinazioni che non gli sarebbero in quel momento spettate”.
 
“Vista l’attendibilità dell’articolo – prosegue il Procuratore -, ho aperto un procedimento e contattato il Maggiore Nadia Gioviale, comandante Nas di Cagliari, per lo svolgimento degli accertamenti. Vengo a scoprire che erano in corso ulteriori accertamenti anche sulla struttura sanitaria oristanese. Questi due filoni di indagine quindi confluiscono in quello che è adesso il risultato parziale dell’attività in essere che abbiamo svolto nel giro di un mese”.
 
“Le indagini ad oggi perseguite – continua - ci hanno portato ad individuare 15 soggetti che avrebbero in qualche modo favorito vaccinazioni per persone che non rientravano in quelle categorie che il Piano vaccinale del momento, si parla dell’inizio della campagna di somministrazione, aveva individuato come prioritarie. Le persone indagate avrebbero somministrato dosi vaccinali improprie, ossia utilizzato vaccini che non dovevano essere inoculati, o vaccinato soggetti a cui ancora non spettava”.
 
I 15 indagati fan parte tutti del personale sanitario che lavora nel poliambulatorio di via Pira, si parla di 11 medici e di 4 infermieri. Al vaglio ci sono le posizioni di altro personale sanitario che saranno oggetto di successiva ispezione. L’accusa formulata per le persone indagate è quella di presunto abuso di ufficio e peculato. “Da precisare che gli accertamenti non sono conclusi – puntualizza Basso -. Sino a ieri ci siamo concentrati sul punto vaccinale territoriale del poliambulatorio di via Pira, ma sia ad Oristano che in Comuni della provincia ci sono altre sedi vaccinali. Gli accertamenti verranno pertanto estesi anche in questi altri punti di somministrazione del territorio. L’intreccio poi dei dati che verranno acquisiti potrebbero portare ad un aumento dei soggetti coinvolti e fino al momento della chiusura delle indagini, ad una modifica e integrazione di quelle che sono le accuse mosse anche ai 15 indagati”.
 
“Sin dal mese di gennaio – interviene il Maggiore Gioviale -, sulla base di indicazioni forniteci dal Ministero della salute e dal Comando carabinieri della tutela della salute di Roma, abbiamo avviato un monitoraggio dell’attività di vaccinazione. Sia sotto il profilo della tenuta dei vaccini, sia per quanto riguarda le liste di vaccinazione eseguite su Cagliari, sia per quelle di Oristano. I Nas hanno competenza sia su Cagliari che su Oristano”.
 
“In particolare – spiega il Maggiore -, negli ultimi due mesi, dietro segnalazioni apprese e pervenute, abbiamo effettuato una verifica documentale. Ossia abbiamo verificato le posizioni di una serie di soggetti collegati ai 15 indagati individuati. Si è dunque accertata la sussistenza di svariate decine di persone che non rientravano nelle categorie del Piano vaccinale. Uno dei campanelli d’allarme più significativo è quello che fa riferimento all’età dei vaccinati: ci siamo quindi concentrati maggiormente su quei soggetti legati da vincoli di parentela con gli indagati che avevano ricevuto il vaccino Pfizer, che sappiamo essere stato destinato in via prioritaria a personale sanitario, anziani e fragili”.
 
I Nas hanno acquisito, perquisito, sequestrato la documentazione sanitaria/amministrativa che riguarda la vaccinazione per verificare a 360° anche eventuali cause che potessero giustificare a soggetti vaccinati, la somministrazione del Pfizer. Verifica tutt’ora ancora in corso. Questo per confermare o meno se i vaccinati avessero ricevuto indebitamente o meno il vaccino.
 
Tra i vaccinati sono stati rilevati casi di nuclei familiari, quindi di una persona che in virtù del ruolo ricoperto ha fatto vaccinare i prossimi congiunti, casi di amicizie e di situazioni anomale che riguardano anche Forze dell’Ordine. Si è anche notata una corsa al volontariato, un’improvvisa presa di coscienza da parte di alcuni, forse pensando fosse una via preferenziale. Forse posizioni pretestuose, volontari sulla carta e pochi sulle ambulanze. Sembrerebbe non molti più di quelli che c’erano prima del 31 dicembre 2020.
 
“Fino adesso abbiamo accertato almeno una cinquantina di persone a cui è stato inoculato il vaccino Pfizer indebitamente – precisa Gioviale -. Un numero destinato verosimilmente a crescere. Persone che, o non avrebbero dovuto ricevere il vaccino, oppure avrebbero dovuto ricevere l’Astrazeneca”.
 
Ad esempio è stato citato anche il caso avvenuto di soggetti che hanno firmato il consenso informato per un determinato vaccino, ma poi gli è stato somministrato un altro tipo di vaccino.
 
Relativamente al modus operandi la Comandante del Nas fornisce un ulteriore dettaglio concludendo: “E’ stato escluso si trattasse di dosi in scadenza. La quasi totalità delle dosi sono state inoculate alle prime ore del mattino. Quindi fa intuire che le convocazioni sono state fatte quantomeno il giorno prima se non anche alcuni giorni prima. Potrebbero essere quindi dosi  programmate e potremo dire già oggetto di accordi antecedenti”.
 
Elisabetta Caredda
15 aprile 2021
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