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QS Edizioni - giovedì 18 aprile 2024

Regioni e Asl - Sicilia

Sicilia. Corte dei conti: “Compiuti sforzi negli anni ma manca visione di medio-lungo periodo”

immagine 21 luglio - I giudici nel Rendicono per l'anno 2017 riconoscono dei miglioramenti ma evidenziano come non vi sia una strategia di ampio respiro in materia di politica sanitaria. Emblematica la mancata attuazione della riorganizzazione della rete ospedaliera, del settore dell’emergenza/urgenza e dei punti nascita. SINTESI RENDICONTO - REQUISITORIA
“Nel corso degli ultimi anni, sono stati compiuti rilevanti sforzi per consentire un graduale rientro dal debito pregresso volto ad alleggerire l’esposizione delle aziende del Servizio sanitario regionale, nei confronti, principalmente, dei fornitori di beni e di servizi. Tale obiettivo, in gran parte conseguito come, peraltro, testimoniato dalle periodiche verifiche del tavolo ministeriale, non risulta però assistito, come dovrebbe, dalla definizione da parte dell’Amministrazione di linee guida ed atti di indirizzo in grado di orientare la politica sanitaria regionale”. È quanto scrive la Corte dei conti nel suo Giudizio di parifica del Rendiconto per l'esercizio finaziario del 2017 per la Regione Siciliana.
 
L’analisi ha infatti evidenziato “che non risulta realmente esistente una visione orientata verso il perseguimento di obiettivi di medio-lungo periodo, ma rilevandosi piuttosto, sempre più frequentemente, la realizzazione di risultati immediati, spesso contraddistinti dall’esclusivo riscontro in termini contabili”.
 
In quest’ottica per la Corte appare “emblematica la mancata approvazione in via definitiva dell’attesa riorganizzazione della rete ospedaliera che dovrebbe consentire una rimodulazione dei servizi offerti all’utenza, attraverso un più razionale ed efficiente impiego delle strutture nonché delle risorse umane. Parimenti appare significativo evidenziare la mancata definizione di ulteriori revisioni o riorganizzazioni quali quelle che riguardano il settore dell’emergenza - urgenza o i punti nascita”.
 
Queste “carenze di fondo della politica sanitaria si accompagnano a gravi criticità che, a distanza di diversi anni dal passaggio ai nuovi schemi della contabilità armonizzata, ancora contraddistinguono il S.S.R.”.
 
 
 
 
Le Sezioni Riunite, pertanto, pongono in evidenza “la necessità che la Regione svolga in maniera più significativa un’adeguata azione di governance attraverso la quale si deve effettivamente garantire la realizzazione degli obiettivi di economicità e di efficienza nel rispetto del parametro della legalità, ma assicurando nello stesso tempo i necessari livelli essenziali di assistenza per i cittadini utenti”.
 
I conti.
L’ammontare del Fondo Sanitario Regionale indistinto, per l’anno 2017, risulta quantificato in 8.832 milioni di euro, con la compartecipazione della Regione per una quota pari a 4.400 milioni, mentre l’entità dei finanziamenti vincolati è pari a 236 milioni di euro.
 
Il risultato di esercizio per il 2017, sulla base di quanto si evince dal Conto economico consolidato, al netto delle risorse aggiuntive poste a copertura dei LEA, è pari a 15,9 milioni di euro. L’analisi dei dati contenuti nel conto economico, in raffronto all’esercizio precedente, evidenzia un incremento dei costi pari a 1,4 punti percentuali. Nel rispetto delle previsioni di cui all’articolo 1, comma 584, della legge n. 190 del 2014 il costo del personale si mantiene sostanzialmente stabile, rientrando nell’ammontare di quello registrato nell’esercizio 2004 diminuito in misura pari all’1,4 per cento. Invece gli oneri sostenuti per il personale a tempo determinato evidenziano un ulteriore incremento rispetto a quelli rendicontati nell’esercizio precedente. Relativamente al costo dei beni si registra un incremento complessivo del 4,3 per cento determinato dall’aumento di quello dei farmaci e degli altri beni sanitari. La spesa farmaceutica territoriale, per la quale è previsto un tetto programmato del 7,96 per cento, evidenzia un valore pari al 7,53 per cento.
 
Sforati i tetti della farmaceutica.Per quanto riguarda la spesa farmaceutica ospedaliera, si registra, rispetto al tetto programmato del 6,89 per cento, il superamento del limite previsto con un valore che raggiunge il 7,98 per cento. I predetti indici in definitiva consentono di verificare che in Sicilia la spesa farmaceutica complessiva, territoriale e ospedaliera, raggiunge la percentuale del 15,52, superando il tetto di spesa programmato del 14,85 per cento. Relativamente alle procedure di acquisto di beni e servizi, i dati dell’ultimo triennio dimostrano il progressivo incremento (in termini assoluti rispetto al valore complessivo dei consumi intermedi) del ricorso alle procedure centralizzate, anche se l’importo di quelli in tal modo perfezionati appare, invero, alquanto contenuto. Il monitoraggio della Regione su tali procedure ha permesso di individuare il dato riferito alla rilevanza degli acquisti autonomi che, nell’esercizio 2017, risultano in numero corrispondente al 24 per cento delle procedure concluse.
 
Debito a quota 2,5 mld.L’ammontare complessivo dei debiti delle Aziende risulta pari a 2.556 milioni di euro con un lieve decremento di 94 milioni rispetto all’esercizio precedente (-3,5%); i relativi crediti sono ammontati a 4.228 milioni di euro, registrando così un lieve incremento rispetto all’omologo importo dell’esercizio precedente (+ 290 milioni).
Lea positivi.La Corte pone infine in evidenza come dall’esame dei principali indicatori relativi ai Livelli Essenziali di Assistenza risulti il rispetto dei parametri fissati dalla normativa nazionale: sulla base degli ultimi dati disponibili riferiti all’anno 2016, il tasso di ospedalizzazione (118,07), infatti, è inferiore al tetto fissato a livello nazionale dei 160 ricoveri ogni mille abitanti, così come la percentuale dei ricoveri dei residenti fuori Regione, pari al 7,1 per cento, è contenuta entro il limite massimo stabilito (8,2%). Alcuni profili di criticità, invece, si rinvengono nell’assistenza territoriale e, più in particolare, in quella prestata a favore degli anziani di età superiore ai 65 anni e dei disabili all’interno di strutture residenziali, nonché con riferimento alle attività di prevenzione svolte nel territorio regionale.
 
21 luglio 2018
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