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QS Edizioni - venerdì 29 marzo 2024

Lettere al Direttore - Sicilia

Non limitiamoci alla chiusura delle scuole per contenere l’epidemia

di Giovanni Iacono
Gentile direttore,
siamo in stato di emergenza nazionale come stabilito, da gennaio 2020, anche con decreto. Il 4 marzo, dopo poco più di un mese, ascoltiamo che è pronto un piano per le terapie intensive. Doveva essere il primo atto: sopperire alla mancanza dei posti  letto della "terapia intensiva".
 
La Cina, quel paese dal quale per settimane ci siamo affannati per riportare 'in salvo' in Italia ns connazionali, lo stesso paese verso il quale siamo stati tra i primi al mondo a chiudere il traffico aereo, ha dimostrato di avere le idee chiare e di parlare quanto basta. Il loro primo atto è iniziato il 23 gennaio 2020: hanno costruito in poco più di 20 giorni, due ospedali a Whuan, lavorando, ininterrottamente, 24 ore su 24. Il primo ospedale di 1.000 posti e il secondo di 1.600 posti. Tutti attrezzati per terapia intensiva e finalizzati solo alla lotta al covid-19. In poco più di un mese, le parti, tra Italia e Cina, si sono invertite. In Cina il contagio ogni giorno regredisce e in Italia, aumenta.
 
La mappa pubblicata dalla CNN pone l'Italia come uno dei principali paesi ad avere contagiato il resto del mondo. Ventisei italiani hanno contagiato ben 11 paesi. Siamo diventati, senza alcuna minima autocritica, gli 'untori' del mondo. L'obiettivo, oggi, è stato ribadito, a reti unificate, dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Conte : "bloccare l'espansione del contagio a tutti i costi perchè malgrado abbiamo un sistema sanitario di eccellenza, non potremmo far fronte ad una estensione dell'epidemia".
 
Questa è la verità, nuda e cruda, siamo arrivati al punto basilare. Aumentando notevolmente i contagi non riusciremo ad avere i posti letto, necessari, di terapia intensiva con le drammatiche, inevitabili, conseguenze in vite umane. Ci sono province in Italia dove i posti letto di terapia intensiva, nell'intera provincia, sono meno di 10 e sono già utilizzate per le emergenze odinarie. Allora la domanda che non può più ammettere nè errori nè indecisioni è : perchè non fermare l'afflusso di pubblico in tutti gli uffici pubblici ? perchè non limitare l'accesso delle persone esterne negli ospedali alla sola emergenza-urgenza ?
 
Tutti i rapporti con la pubblica amministrazione possono essere svolti in via telematica, per e mail si può dare tutto il riscontro occorrente o per telefono le risposte necessarie.
 
Non sono forse in prevalenza i soggetti più a rischio, per età, quelli che 'viaggiano' tra sportelli, uffici, ospedali? Perchè limitarsi alle scuole dove, peraltro, i giovani, fortunatamente, sono i meno sensibili al contagio e non bloccare buona parte degli 'sportelli al pubblico' in tutto il territorio nazionale?

Quest'anno, caro Presidente Conte, invece di fermare, quasi tutto, ad agosto perchè non ci fermiamo a marzo? Dobbiamo, obbligatoriamente, evitare, oggi, una espansione del virus. Ad agosto, tutto il paese lavorerà e dimostrerà a tutto il mondo quanto sia bello ed accogliente il nostro paese, si produrrà tutto ciò che non si è prodotto a marzo e tutti, ma proprio tutti, lavoreremo anche per la migliore riuscita del turismo.
 
Ad agosto, probabilmente, con queste misure la crisi sarà superata e e ad agosto, fatto più rilevante, anche il 'coronavirus' avrà dei farmaci che lo contrasteranno e lo manderanno 'in archivio'. Coraggio, l'ultimo sforzo per passare da 'untori' del mondo a 'modello' nel mondo "

Giovanni Iacono
Assessore Comune di Ragusa con delega alla Protezione civile  
5 marzo 2020
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