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QS Edizioni - venerdì 19 aprile 2024

Regioni e Asl - Sicilia

Asp Palermo. Dieci sigle sindacali proclamano lo stato di agitazione dei lavoratori

immagine 8 ottobre - Nel mirino di Anaao Assomed, Cgil Medici, Cgil Fp, Fvm Fials Adms, Cimo, Fesmed, Fedirets Direl, Uil Medici, Nursing Up e Fials varie criticità come la gestione di bonus covid pagato solo parzialmente e la mancata stabilizzazione di tutti i contrattisti. Già in estate le sigle avevano attaccato l’azienda, l’assessorato prese l’impegno e indicato all’Asp di aprire alle indicazioni, “L’Asp invece ha disatteso quelle disposizioni”.
Dieci sigle sindacali contestano l’Asp di Palermo. Nel mirino varie criticità come la gestione di bonus covid pagato solo parzialmente e la mancata stabilizzazione di tutti i contrattisti. La nota è a firma di Anaao Assomed, Cgil Medici, Cgil Fp, Fvm Fials Adms, Cimo, Fesmed, Fedirets Direl, Uil Medici, Nursing Up e Fials.

Già in estate un ampio fronte sindacale aveva attaccato l’azienda e nel corso di un incontro sulle piante organiche lo stesso assessorato regionale alla Salute aveva preso l'impegno e indicato all’Asp di aprire alle indicazioni delle organizzazioni sindacali. “L’Asp invece – si legge nella nota - ha disatteso quelle disposizioni ed è stato rifatto il piano del fabbisogno senza tenere conto dell’allarme dei sindacati”, dicono le organizzazioni dei lavoratori.

Tra le contestazioni ci sono “il parziale pagamento del bonus covid in difformità da contratto e dall’accordo regionale del giugno 2020, la sospensione delle prestazioni aggiuntive per l'emergenza covid e la mancata retribuzione di gran parte di quelle effettuate, la mancata stabilizzazione di tutto il personale contrattista e di tutto il personale precario medico e sanitario”.

E ancora, “la mancata prosecuzione del negoziato sul contratto e per l’affidamento di incarichi del personale dirigente, arbitrarietà e mancato rispetto del regolamento nei criteri di mobilità interna”. Secondo i sindacati “le problematiche condizionano notevolmente il buon andamento dell'azione amministrativa e ostacolano il raggiungimento degli obiettivi in termini di salute per i cittadini, oltre a non consentire adeguate condizioni di sicurezza per gli operatori sanitari”.

Le sigle lanciano dunque un ultimatum e si apprestano a proclamare lo stato di agitazione propedeutico ad azioni di sciopero.
8 ottobre 2021
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