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QS Edizioni - venerdì 19 aprile 2024

Da Agenzia delle Entrate numeri “sballati”, ma la stima di 4 miliardi resta valida

di Andrea Cecconi
4 luglio - Gentile Direttore,
le scrivo in merito a questo articolo appena pubblicato su QS sui dati comunicato dall’Agenzia delle entrate in relazione ai fondi sanitari, sul quale mi permetto di dare una interpretazione personale in quanto è stato il sottoscritto a notificare alla commissione Affari sociali che l’Agenzia delle entrate a febbraio ci aveva fornito una memoria con dei dati e successivamente a maggio una seconda memoria aggiornata ma con i dati completamente sballati di diversi miliardi di euro senza alcuna giustificazione.
 
Il professore della Bocconi nel dire che l’ammontare delle detrazioni passa da 4 miliardi a 600 milioni si premura di sbandierare il dato per continuare la battaglia nei confronti del GIMBE quale loro più acerrimo nemico  e come è giusto che sia per portare acqua al suo mulino, ma così facendo si perde completamente di vista il problema reale. 
 
L’Agenzia delle entrate è un ente pubblico e non una università privata o una qualsiasi associazione. I dati forniti e certificati dal partner informatico Sogei alla commissione Affari sociali in sede di audizione nell’ambito dell’indagine conoscitiva sui fondi integrativi (e ripresi anche recentemente dalla Corte dei Conti) sono stati resi in un luogo istituzionale e in quanto tale considerati sia dal pubblico sia da noi stessi parlamentari come attendibili e utili al fine di fare valutazioni politiche che si ripercuotono su tutti i cittadini 
 
A distanza di 3 mesi la stessa Agenzia inoltra alla Commissione un aggiornamento della memoria depositata con modifiche sostanziali, quantificate non in qualche migliaia di euro ma in diversi miliardi. Tutto ciò senza fornirci alcuna giustificazione o spiegazione meritevole di attenzione. 
 
Evidentemente abbiamo un problema ed anche serio che esula dalle mere posizioni a favore o contro la sanità integrativa.
 
Quanto ciò premesso, il dato iniziale di 4 miliardi è un dato tuttora valido e validato fintanto che l’agenzia delle entrate non si premurerà di giustificare al parlamento questa modifica madornale dei dati e indicandoci definitivamente una misurazione certa al fine di poter svolgere serenamente una analisi normativa sui fondi integrativi nel nostro paese.
 
On. Andrea Cecconi
Commissione Affari Sociali della Camera (Gruppo Misto)
4 luglio 2019
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