toggle menu
QS Edizioni - sabato 20 aprile 2024

Studi e Analisi

Nel 2017 denunce di infortunio stabili, in calo i casi mortali e le malattie professionali. Ma nel 2018 tornano a crescere. La relazione annuale dell’Inail

immagine 27 giugno - Le denunce di malattia professionale sono state circa 58mila (circa 2.200 in meno rispetto al 2016), con un aumento di circa il 25% rispetto al 2012. Ne è stata riconosciuta la causa professionale al 33%, mentre il 3% è ancora “in istruttoria”. Il 65,75% delle denunce riguarda patologie del sistema osteomuscolare. LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE INAIL - I DATI STATISTICI.
I dati sull’andamento infortunistico e tecnopatico presentati a Roma, presso la Sala della Regina di Montecitorio, dal presidente Inail Massimo De Felice mostrano che nei primi cinque mesi del 2018 le morti sul lavoro denunciate sono state 389, 14 in più rispetto all’anno precedente.

Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nel 2017 sono state invece circa 58mila, circa 2.200 in meno rispetto al 2016 ma in aumento di circa il 25% rispetto al 2012.

Tra i risultati messi in evidenza nella relazione del presidente, la mano robotica “Hannes” è tra i più significativi ottenuti sul fronte della ricerca. E positivo è il risultato economico-finanziario dell’Istituto.

Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail nel corso del 2017 sono state poco più di 641mila. Il dato è in linea con quello rilevato nel 2016 (-0,08%), mentre prendendo come riferimento il 2012 la flessione è pari a circa il 14 per cento.

Gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono poco meno di 417mila, di cui circa il 19% “fuori dell’azienda” (cioè “con mezzo di trasporto” o “in itinere”). Il dato “fuori azienda” è rilevante per la valutazione accurata delle politiche e delle azioni di prevenzione.

Delle 1.112 denunce di infortunio con esito mortale (erano 1.142 nel 2016 e 1.370 nel 2012) gli infortuni accertati “sul lavoro” sono stati 617 (di cui 360, pari al 58%, “fuori dell’azienda”). Anche se i 34 casi ancora in istruttoria fossero tutti riconosciuti “sul lavoro” si avrebbe una diminuzione del 2,8% rispetto al 2016 e di circa il 25% rispetto al 2012.

Gli infortuni sul lavoro hanno causato circa 11 milioni di giornate di inabilità con costo a carico dell’Inail. In media 85 giorni per infortuni che hanno provocato menomazione e circa 21 giorni in assenza di menomazione.

Nei primi cinque mesi del 2018, i casi mortali denunciati sono stati 389, 14 in più rispetto allo stesso periodo del 2017. L’aumento riguarda solo i casi avvenuti in itinere, ovvero nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro (passati da 104 a 118), mentre per quelli occorsi “in occasione di lavoro” le denunce sono state 271 in entrambi i periodi.

Per le malattie professionali, è stata riconosciuta la causa professionale al 33% di quelle denunciate, mentre il 3% è ancora “in istruttoria”. Oltre il 65% delle denunce riguarda patologie del sistema osteomuscolare.

Le denunce di malattia professionale sono state circa 58mila (circa 2.200 in meno rispetto al 2016), con un aumento di circa il 25% rispetto al 2012. Ne è stata riconosciuta la causa professionale al 33%, mentre il 3% è ancora “in istruttoria”. Il 65,75% delle denunce riguarda patologie del sistema osteomuscolare.

Le denunce riguardano le malattie e non i soggetti ammalati, che sono circa 43mila, il 37% dei quali per causa professionale riconosciuta. Sono stati poco meno di 1.400 i lavoratori con malattia asbesto-correlata. I lavoratori deceduti nel 2017 con riconoscimento di malattia professionale sono stati 1.206 (il 37% in meno rispetto al 2012), di cui 335 per silicosi/asbestosi (l’86% con età al decesso maggiore di 74 anni, il 75% con età maggiore di 79 anni).

Dopo la diminuzione registrata nel corso di tutto il 2017, nei primi cinque mesi del 2018 le denunce di malattia professionale sono tornate ad aumentare, anche se a un ritmo più lento rispetto alle quattro rilevazioni mensili precedenti. Al 31 maggio 2018, infatti, l’incremento si è attestato al +3,1%, pari a 818 casi in più rispetto allo stesso periodo del 2017 (da 26.195 a 27.013).

Dopo le patologie del sistema osteomuscolare le più diffuse sono le malattie del sistema nervoso (14,44%), seguite dalle malattie dell’orecchio e del mastoide (8,62%), dai tumori (5,10%) e dalle malattie dell’apparato respiratorio (4,66%).

In queste cinque classi di malattie professionali (in tutto le tabelle Inail ne indicano 17, pressoché tutte in calo rispetto agli anni precedenti) è raccolto il  98% di tutte le malattie professionali nel 2017.

A livello di inabilità temporanea la maggior parte è registrata in “assenza di menomazioni”, mentre, sempre nel 2017 e in diminuzione rispetto agli anni precedenti, 14.743 casi hanno comportato un basso grado di menomazione (da 1 a 5, inteso come giorni d’inabilità temporanea), 35.022 un grado tra 6 e 15, 9.882 tra 16 e 25, 1,263 tra 26 e 50 e 708 tra 51 e 85. Nessun caso da 86 a 100 e nessun caso di esito mortale.

Nel 2017 sono state effettuate più di sette milioni e mezzo di prestazioni sanitarie. Le prestazioni per “prime cure” effettuate presso i 131 ambulatori dell’Inail sono state circa 700mila, di cui il 94% richieste a seguito di infortuni. Sono state fornite a 3.673 pazienti circa 127mila prestazioni riabilitative e 9.067 visite fisiatriche negli 11 centri di fisiochinesiterapia attivi in cinque regioni.

Il Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio ha registrato l’afflusso di circa 13mila assistiti. Nel frattempo è proseguito lo sviluppo della rete di assistenza territoriale: a luglio 2017 è stata autorizzata l’istituzione del punto di assistenza di Palermo. La nuova struttura – come quelle già attive a Milano, Roma, Bari, Napoli, Venezia Terraferma e quella in corso di attivazione a Torino – opererà in stretta sinergia con il Centro Protesi, provvedendo alla fornitura, riparazione e personalizzazione delle diverse tipologie di ausili.
L’Inail svolge anche un’azione di controllo “amministrativo” della congruità nella corresponsione dei premi di assicurazione. L’89,43% delle 16.648 aziende controllate nel corso del 2017 (il 67,49% del terziario e il 28,21% dell’industria) sono risultate irregolari: sono stati regolarizzati 49.772 lavoratori, di cui 45.802 irregolari e 3.970 “in nero”. I risultati confermano la qualità della procedura informatica di “business intelligence” che ha sostenuto l’attività ispettiva e il grande lavoro svolto dai 299 ispettori.
Sul fronte della ricerca, nel 2017 sono proseguite le attività programmate con il “Piano della ricerca 2016-2018”, anche in collaborazione con partner strategici del mondo scientifico e universitario. Gli studi e le realizzazioni a tutela della sicurezza nei processi di lavoro comprendono un sistema per guida visuale intelligente per il controllo della movimentazione di carichi, un simulatore per l’addestramento in ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento, un sistema per l’intervento in emergenza all’interno di ambienti congestionati da fumo e un sistema indossabile per la sicurezza delle lavorazioni meccaniche in un grande stabilimento che produce componenti per autovetture.
Altri progetti di ricerca sono avviati sui temi dell’invecchiamento attivo della popolazione lavorativa, sul robot teleoperativo, sulle nanotecnologie e il rischio biologico, sullo stress termico, sul controllo delle vibrazioni, sul “rischio elettrico”, sulla protezione dalle cadute dall’alto e sui rischi nell’utilizzo di macchine agricole, forestali e da giardinaggio.
Anche il Centro Protesi di Vigorso di Budrio continua a essere al centro di una rete di collaborazioni di eccellenza con l’Istituto italiano di tecnologia, con l’Istituto di Bio-Robotica della Scuola Sant’Anna di Pisa e con l’Università Campus Bio-Medico di Roma. È un’attività che sta realizzando progetti di avanguardia sulla frontiera della tecnologia, come la protesi di mano poliarticolata e polifunzionale di derivazione robotica “Hannes”, presentata lo scorso 10 maggio.
A dicembre era stato presentato il prototipo del “verticalizzatore” Rise (Robotic innovation for standing and enabling), un dispositivo progettato per migliorare l’autonomia delle persone con gravi disabilità motorie degli arti inferiori, frutto della collaborazione tra il Centro di riabilitazione motoria Inail di Volterra e l’Istituto di Bio-Robotica della Scuola Sant’Anna.
Per dare un profilo nuovo e al passo coi tempi alla professione del “risk manager del lavoro”, a settembre 2017, nell’ambito di un protocollo di collaborazione stipulato da Inail e Sapienza Università di Roma, è stato attivato l’innovativo master biennale interfacoltà di secondo livello sulla “Gestione integrata di salute e sicurezza nell’evoluzione del mondo del lavoro”. Ricercatori e tecnici dell’Istituto hanno partecipato alla fase di progettazione del corso e stanno contribuendo alla didattica.
Sul versante dei risultati economici, i dati del preconsuntivo 2017 mostrano che si sono avute entrate di competenza per 10 miliardi e 322 milioni di euro (circa 555 milioni in meno rispetto al 2016), mentre le uscite di competenza si sono attestate a 8 miliardi e 692 milioni. Il risultato finanziario e quello economico sono positivi. Le riserve tecniche sono pari a circa 32 miliardi e 852 milioni, “coperte” per circa l’83% da liquidità versata alla Tesoreria dello Stato, senza remunerazione.
Sul bilancio hanno inciso anche nel 2017 le misure della legge di stabilità per il 2014: la riduzione del 16,48% di premi e contributi è parzialmente tamponata dai 700 milioni di euro trasferiti dallo Stato. Hanno gravato i 204 milioni riversati allo Stato per riduzioni e razionalizzazione della spesa.
Anche per il 2018 sarà attuata la riduzione di premi e contributi, nella misura del 15,81%, per un importo di un miliardo e 200 milioni di euro.
27 giugno 2018
© QS Edizioni - Riproduzione riservata