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QS Edizioni - giovedì 25 aprile 2024

Studi e Analisi

Covid. “Nei primi 6 mesi del 2020 fatturato farmacie in calo del 3,3% rispetto al 2019”. I dati Iqvia

immagine 12 ottobre - A risentirne di più, nei primi sei mesi di quest’anno, sono stati i farmaci da prescrizione con una flessione a valori del 3,9%.  Anche il comparto commerciale (ossia, per esempio, i farmaci da banco e senza prescrizione, integratori, creme e cosmetici, siringhe e latti in polvere) registra un calo. Giù anche i prodotti da banco di automedicazione hanno sofferto perdendo il 4,6%
Uno degli avamposti durante l’emergenza sanitaria sono state le farmacie che durante il lockdown per il Covid-19 sono rimaste aperte per garantire ai cittadini la possibilità di acquistare farmaci e presidi sanitari e di avere un consiglio competente in un momento in cui era difficile consultarsi con il proprio medico. Ciò nonostante, il mercato italiano dei prodotti venduti in farmacia è partito a rilento nel 2020 con un fatturato totale, nel primo semestre, di 11,9 miliardi di euro, meno 3,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A risentirne di più, nei primi sei mesi di quest’anno, sono stati i farmaci da prescrizione con una flessione a valori del 3,9% a 6,9 miliardi di euro.  A descrivere lo scenario è IQVIA, provider globale di informazioni e dati in ambito sanitario, tecnologie innovative, consulenza e servizi di ricerca clinica.
 
Anche a volumi il mercato delle vendite in farmacia nei primi sei mesi dell’anno ha visto una contrazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-3%). Questa contrazione è evidente nel comparto dei farmaci da prescrizione (-4,9%), mentre per quanto riguarda il comparto commerciale il mercato a volumi è rimasto sostanzialmente stabile (+0,1%).
 
Il mercato della farmacia ha raggiunto un picco nella settimana del 9 marzo, arrivando a fatturare circa 602 milioni di euro in quella sola settimana corrispondente alla data del lockdown nazionale. Da quel momento il mercato ha visto una costante decrescita fino a fatturare 450 milioni nell’ultima settimana del semestre. Nel semestre non si notano grandi differenze di comportamento d’acquisto tra le Regioni più colpite dal virus (Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto) rispetto al resto d’Italia.
 
Sempre secondo IQVIA, i clienti hanno aumentato le visite in farmacia soprattutto dalla fine di febbraio mostrando la tendenza all’accaparramento particolarmente nella settimana del 9 marzo, con un marcato aumento degli scontrini, per poi scendere nelle settimane seguenti. Da fine febbraio a inizio marzo, l’acquisto di prodotti per tosse e raffreddore ha impattato molto sulle visite in farmacia e anche sulla tendenza all’accaparramento.  Il paracetamolo e l’ibuprofene sono state le due molecole che hanno spinto di più il mercato in quel primo periodo, per poi calare negli ultimi mesi del semestre.
 
Ci è stata anche una forte crescita, in corrispondenza del lockdown, nella vendita di ansiolitici benzodiazepinici e anti-depressivi che poi si è ridotto durante i mesi seguenti. Nella undicesima settimana dell’anno (9-16 marzo) il picco delle vendite ha raggiunto 31,4 milioni di euro, rispetto a 24,6 milioni nella stessa settimana dell’anno precedente.
 
Anche gli anti-istaminici hanno visto un aumento notevole nelle vendite durante il semestre a causa della maggiore diffusione di allergeni durante il periodo del lockdown. Durante la settimana dal 6 al 13 aprile le vendite di anti-istaminici hanno raggiunto 4,7 milioni di euro rispetto a 3,0 milioni nella stessa settimana del 2019.  Per quanto riguarda gli antibiotici, le precauzioni adottate per la pandemia, con lockdown e obbligo di mascherine, hanno ridotto le infezioni e il conseguente consumo di antibiotici di circa il 25%.
 
Gli inibitori della fosfo-diesterasi, farmaci per la disfunzione erettile, hanno subito un crollo delle vendite in farmacia nel periodo in cui si era chiusi in casa, anche se le farmacie erano trai pochi esercizi con il permesso di restare aperte. Secondo i numeri di IQVIA, a partire dalla settimana del 9 marzo, la diminuzione a volumi nelle vendite è stata molto marcata con, per esempio, un calo durante la tredicesima settimana del 2020, rispetto all’anno precedente, del 55,5%. Alla fine del lockdown c’è stata una forte ripresa delle vendite. Questa ripresa è un’anomalia rispetto alla maggioranza delle classi di farmaci che, in realtà, non hanno avuto questo rimbalzo e hanno registrato una diminuzione rispetto ai numeri dello stesso periodo del 2019.
 
Il farmaco da prescrizione continua a rappresentare circa il 58% del totale fatturato della farmacia. Il restante 42% è costituito dal comparto commerciale.
 
Anche il comparto commerciale (ossia, per esempio, i farmaci da banco e senza prescrizione, integratori, creme e cosmetici, siringhe e latti in polvere) registra un calo a 5,0 miliardi di euro, meno 2,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
 
Nei primi sei mesi dell’anno il mercato commerciale ha presentato alcune particolarità. Per esempio, il mercato degli integratori (complessi vitaminici, minerali, probiotici), che in Italia è sempre stato vivace, ha subito una battuta d’arresto perdendo il 2,8% a 1,88 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo del 2019.  Fanno eccezione i prodotti a base di vitamina C e vitamina D. 
 
Anche i prodotti da banco di automedicazione hanno sofferto perdendo il 4,6% a 1,11 miliardi, come pure il comparto della cura personale, dell’igiene e della cosmesi che ha visto un calo del 3,6% a 957 milioni di euro. Al contrario il settore dei dispositivi medici, di cui fanno parte le mascherine e i termometri, ha avuto un aumento del 2,2% arrivando a fatturare 102 milioni di euro. Per quanto riguarda le principali categorie di prodotti venduti nel periodo, quella che ha avuto il maggiore incremento è quella dei prodotti per l’igiene delle mani, mascherine e guanti monouso.
 
Le vendite dei prodotti nutrizionali in farmacia sono aumentate a valori del 1,3% nei primi sei mesi dell’anno arrivando a fatturare 192 milioni di euro. Su questo fenomeno ha inciso il fattore della prossimità della farmacia rispetto alla GDO.
 
12 ottobre 2020
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