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QS Edizioni - giovedì 28 marzo 2024

Studi e Analisi

In base a quale criterio si decide le priorità nella vaccinazione Covid?

di Maurizio Mori
immagine 23 dicembre - E' vero che, per forza di cose, non pare sia fisicamente possibile vaccinare tutti assieme istantaneamente, ma è altrettanto vero che l'uguaglianza umana intesa in modo secco e diretto, invocata contro le Raccomandazioni Siaarti su tirage per la terapia intensiva, parrebbe richiedere proprio questo. In nome della comune uguaglianza umana, ciascuno potrebbe avanzare la pretesa di essere vaccinato per primo, così da scongiurare il rischio di essere colpito dal virus e di morire
Dopo la loro pubblicazione avvenuta il 6 marzo 2020, nei mesi scorsi le Raccomandazioni Siaarti per l'ammissione a trattamenti intensivi e per la loro sospensione, in condizioni eccezionali di squilibrio tra necessità e risorse disponibili sono state molto discusse per aver esplicitamente richiamato l'attenzione sull'esigenza di fare triage nelle circostanze date e per aver stabilito con trasparenza criteri espliciti per farlo.
 
Una dura e ricorrente critica ha sottolineato che mai e poi mai il medico deve essere posto di fronte alla necessità di fare tali scelte, anche perché l'uguaglianza umana (intesa in modo secco e diretto) imporrebbe che ciascuno debba avere accesso ai trattamenti intensivi, e l'universalismo previsto dal Servizio Sanitario Nazionale rafforzerebbe senza ombra di dubbio tale contro le proposte di triage.
 
Sulla scorta di considerazioni di questo tipo, il nucleo più innovativo delle Raccomandazioni Siaarti è stato come ammorbidito o anestetizzato da successivi interventi, come ho già avuto modo di rilevare il 24 novembre scorso nel mio contributo su "Il triage Covid e i Beatles" qui in QS.
 
Al di là di questi rilievi e dibattiti, ora che contro il Covid-19 sono disponibili vaccini diversi, anche l'Italia sta organizzando la più grande vaccinazione di massa mai fatta prima nella storia, il cui inizio è stato fissato per domenica 27 dicembre 2020. In quel giorno si comincerà con gli operatori sanitari in prima linea, per continuare con altre categorie o classi di persone.
 
Il programma apprestato prevede un ordine di priorità all'accesso al vaccino, ordine che è dato per ovvio e scontato quasi che esso non comporti alcun problema. Eppure così non è: anzi, questo modo di fare sottovaluta o nasconde una questione della massima importanza, dal momento che piaccia o no quell'ordine di priorità comporta una selezione o appunto un triage (che in francese significa scelta) analogo a quello proposto dalla Siaarti.
 
E' vero che, per forza di cose, non pare sia fisicamente possibile vaccinare tutti assieme istantaneamente, ma è altrettanto vero che l'uguaglianza umana intesa in modo secco e diretto invocata contro le Raccomandazioni Siaarti parrebbe richiedere proprio questo. In nome della comune uguaglianza umana, ciascuno potrebbe avanzare la pretesa di essere vaccinato per primo, così da scongiurare il rischio di essere colpito dal virus e di morire. Sappiamo infatti che la scelta di chi vaccinare per primi e chi per secondi o terzi inevitabilmente comporta che gli uni vivranno e alcuni degli altri moriranno. Pertanto, tale ordine di priorità implica un qualche affinamento o una qualche qualificazione dell'uguaglianza umana, come supposto dalle Raccomandazioni Siaarti.
 
La differenza tra la situazione in esame circa l'accesso al vaccino e quella Siaarti circa l'accesso alle terapie intensive sta nel fatto che in quest'ultima conosciamo il nome e cognome di chi avanza la pretesa di essere intubato per cercare di evitare la morte, mentre nel caso della vaccinazione non sappiamo a priori il nome preciso di coloro che avanzeranno la analoga pretesa di evitare la morte.
 
Tuttavia, siamo in grado di dare con sufficiente certezza una stima (abbastanza precisa) del loro numero ossia di quanti moriranno: sappiamo che una certa quantità di persone in attesa di vaccinazione in quel lasso di tempo non sarà risparmiata dal virus. In questo senso, ove Tizio fosse morente potrebbe chiedere: "Ma se io (Tizio) sono uguale a Caio, perché avete vaccinato prima lui di me? Se aveste vaccinato me prima, ora io non morirei". A priori non si sapeva che chi sarebbe stato colpito dal virus, se Tizio, Sempronio o Romoaldo, ma già sappiamo che non sarà Caio (in quanto vaccinato) e che l'identificazione dei malcapitati avverrà in seguito, ma inevitabilmente avverrà.
 
Considerando la richiesta di accesso alle terapie intensive, la Siaarti prevedeva il triage solo in condizioni eccezionali di squilibrio tra domanda e offerta, mentre la richiesta di accesso al vaccino mostra che la scelta è comunque inevitabile e che per giustificare una data scelta piuttosto che un'altra ci vogliono criteri generali sulla scorta dei quali affinare la comune uguaglianza umana e stabilire la priorità di accesso al vaccino, cioè la garanzia di vita.
 
Inoltre, viene da chiedersi quali criteri siano adeguati per l'affinamento dell'uguaglianza umana richiesto, se siano di tipo clinico o extra-clinico. La Siaarti prevedeva un mix di entrambi i tipi, e ciò ha suscitato una vivace opposizione. Ora, circa il vaccino pare che i criteri accettati (senza pressoché alcun dibattito) siano per lo più di tipo extra-clinico come la professione esercitata o l'età: infatti, primi a essere vaccinati sono gli operatori sanitari inclusi gli amministrativi, e le persone più avanti negli anni, e via dicendo.
 
Altre considerazioni potrebbero essere fatte circa i temi esaminati, che sono solo alcuni dei tanti che la vaccinazione Covid-19 solleva.
 
Per cominciare a affrontarne alcuni la Consulta di Bioetica Onlus organizza un ciclo di Webinar sul tema:
 
L'ETICA AL CENTRO DELL'IMMINENTEVACCINAZIONE COVID-19, come uscire dalla pandemia in modo giusto: ricerca a più voci
 
Il primo incontro si terrà martedì 29 dicembre dalle ore 17:00 alle ore 19:00 sul tema: Chi è giusto vaccinare per primo? Quale ordine di priorità è etico nella somministrazione del vaccinocon interventi di Paolo Cavallo-Perin (Università di Torino); Lucia Craxì (Università di Palermo, Consulta di Bioetica); Alberto Giubilini (Università di Oxford, Consulta di Bioetica); Mariella Immacolato (Università di Pisa, Consulta di Bioetica).
 
Altri incontri seguiranno nei martedì successivi come da programma che verrà diffuso a breve e consultabile sul sito della Consulta di Bioetica Onlus.
 
Maurizio Mori
 
Direttore del Master in “Bioetica, Pluralismo e Consulenza etica”dell’Università di Torino
23 dicembre 2020
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