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QS Edizioni - giovedì 28 marzo 2024

Lettere al Direttore - Toscana

La Toscana e quell’assurda rimborsabilità dei prodotti omeopatici

di Giorgio Tulli
Gentile direttore,
Cosa ancora si può dire dopo aver assistito, qualche tempo fa, al servizio televisivo in prima serata sull’Omeopatia di Presa Diretta del giornalista Riccardo Iacona che tutti i medici e gli infermieri dovrebbero rivedere con attenzione su Rai Play?
 
Il servizio è straordinariamente ben fatto, completo e ben illustrato in ogni punto di domanda. Ma veniamo alla Regione Toscana dove l’Omeopatia ed altre cure alternative (poste sotto l’ambizioso nome di cure integrate) godono di straordinari privilegi. Oggi in Toscana esiste un problema di ristrettezza delle risorse ed è quindi necessario riallocarle per poter risparmiare su farmaci e personale.
 
Ebbene visto che la Comunità Scientifica e le nostre maggiori istituzioni pubbliche e private (Istituto Superiore di Sanità ed Istituto Mario Negri) dicono che l’Omeopatia è acqua fresca o meglio acqua e zucchero con uno zucchero che però paghiamo, nei prodotti omeopatici, 2200 euro al Kg(!!!) , e che i medici omeopati agiscono non in Scienza e Coscienza come invece vuole la responsabilità professionale e la legge, allora sarebbe saggio eliminare la rimborsabilità dei prodotti omeopatici ed eliminare i prodotti omeopatici e l’agopuntura dai Lea.
 
Questa storia senza fondamenta nella Regione Toscana è un vero e proprio inganno ai danni dei cittadini contribuenti. Non entriamo nel merito delle prove scientifiche ben esposte dallo studio definitivo di Paul Glasziou (Australian Government National Health and Medical Research Council NHMRC Information Paper Evidence of the effectiveness of homeapathy for treating health conditions March 2015), entriamo nel rapporto medico –paziente perché questo rapporto è nella responsabilità professionale di ogni medico a cominciare da quel medico oggi, nella maggioranza, latitante che è il medico di famiglia per finire a quel medico specialista che alla tecnologia deve unire, come la buona medicina insegna, l’ascolto e l’empatia, non entriamo nel merito dell’effetto placebo ben spiegato nell’inchiesta e dalla letteratura scientifica (Are the clinical effects of homoeopathy placebo effects? Comparative study of placebo-controlled trials of homoeopathy and allopathy Aijing Shang, Karin Huwiler-Müntener, Linda Nartey, Peter Jüni, Stephan Dörig, Jonathan A C Sterne, Daniel Pewsner, Matthias Egger Lancet 2005; 366: 726–32), non stiamo a spiegare la necessità che l’uomo/paziente ha di amore, di carezze, di solidarietà e non solo di razionalità anch’esse ben spiegate nell’inchiesta, dobbiamo ragionare di soldi pubblici sottratti ad interventi dotati di evidenze scientifiche ed anche a personale mancante utile negli ospedali oggi molto sguarniti.
 
Allora qualche cosa si può fare per esempio iniziando a chiudere quell’Ospedale “assurdo” di Pitigliano, magari trasformandolo in una più utile Casa della Salute, ma anche i molti ambulatori sparsi in tutta la Toscana (ben visibili, come Medicina Complementare, sul sito della Regione Toscana insieme a quello che fanno anche in libera professione intramoenia). Ambulatori anche pericolosi come possono essere quelli che si dicono di Omeopatia Oncologica.
 
Possibile che la politica, questa volta espressa con la p rigorosamente minuscola, non riesca a capire che la medicina omeopatica è un imbroglio, vuol dire curare un cittadino ignaro (anche perché i medici non informano correttamente il cittadino) con acqua e zucchero a carico di tutti gli altri cittadini ignari che pagano le tasse per mantenere in vita il Ssn? Allora cominciamo a smantellare ospedale ed ambulatori pubblici di omeopatia e recuperiamo tutti questi medici ed infermieri magari a quella funzione di ascolto che spesso sentiamo citare quando si parla di medicina narrativa.

Non si vuole certamente togliere nulla al cittadino che è libero di potersi curare con quello che vuole con estratti di erbe, con aghi, con acqua fresca purchè se le paghi, si paghi con il suo denaro quello che non ha una evidenza scientifica accertata secondo le metodologie accettate oggi dalla Comunità Scientifica. Si chiama Medicina basata sulle Evidenze Scientifiche. Come può la politica arrogarsi il diritto di prevaricare la Scienza e per motivi di puro consenso di voto arruolare una truppa di medici ed infermieri che operano contro la responsabilità professionale e contro la legge?

Se non togliamo la rimborsabilità dei prodotti omeopatici allora non possiamo, come fa spesso Estar Toscana, andare a sindacare sui farmaci della medicina convenzionale sui quali per altro, come nel caso degli antibiotici, o nel caso dei farmaci oncologici, si cerca di costruire complessi percorsi per il loro uso appropriato ed adeguato.

Oggi abbiamo bisogno assoluto di riallocare risorse; cominciare dal recuperare risorse e personale alle Medicine cosiddette Complementari non sarebbe male.
 
Sarebbe interessante avere una risposta dai decisori anche se purtroppo quasi con certezza non sarà data, ma con certezza invece la guerra contro l’oscurantismo ed contro il carpire la buona fede dei pazienti e dei cittadini in generale (possibilità di una class action?) non deve finire con questa segnalazione di una vergogna patita da un medico cittadino toscano dopo la visione dell’ottima, onesta inchiesta di Presa Diretta del giornalista Iacona
 
Giorgio Tulli
Già Direttore del Dipartimento delle Terapie Intensive e Medicina Perioperatoria dell'Azienda Sanitaria Fiorentina
26 maggio 2018
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