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QS Edizioni - venerdì 19 aprile 2024

Regioni e Asl - Toscana

Ambulanze. A Siena torna il medico a bordo. D’Urso: “Ma il valore degli infermieri non è in discussione”. Dall'Aniarti “forte disappunto”

immagine 31 luglio - Il servizio sarà attivato per un anno in via sperimentale. Per l’assessore alla Sanità Francesca Appolloni l'ambulanza con medico, infermiere e autista è “la miglior squadra per un’assistenza efficace e tempestiva e per evitare accessi impropri in ospedale”. Il Dg D’Urso evidenzia: “Rispondiamo alla richiesta del Comune” ma “l’ambulanza infermierizzata non ha registrato criticità” e “non si mette minimamente in discussione il valore oggettivo della qualità dell’assistenza fornita dagli infermieri”. Ma all'Aniarti le parole non bastano.
A breve il Sistema di Emergenza-Urgenza dell’Ausl Toscana sud est del Comune di Siena potrà avvalersi dell'autombulanza con medico a bordo. Il servizio, come illustrato durante la conferenza stampa tenutasi negli scorsi giorni, sarà attivato per un anno in via sperimentale appena completato il corso di formazione da parte dei medici di Emergenza che consentirà l’ingresso di nuove risorse di personale e l’incremento della dotazione organica dell’Ausl Toscana sud est.

A fare il punto su quanto affermato nel corso della presentazione del progetto è una nota del comune di Siena che spiega come l’assessore alla Sanità Francesca Appolloni ha aperto la conferenza facendo notare come “la nomina del DG D’Urso sia arrivata dopo un percorso interno al PD, ma dato che i bisogni non hanno colore l’amministrazione ha cercato da subito un dialogo, che non è mancato, con il nuovo Direttore Generale”.

Appolloni ha poi informato sulla corrispondenza intercorsa con i precedenti vertici della Asl, nello specifico quella del 5 settembre 2018 “con la quale – si legge nella nota del Comune - , formalmente, palesava lo stato di allarme sociale ingenerato dal depotenziamento del servizio di autoambulanza con medico, in contrasto con il DM 70/2015; dell’apparente mancanza di un piano organico di sviluppo del nuovo assetto di emergenza territoriale dopo la fusione delle tre Ausl e delle due centrali operative di Siena e Grosseto; oltre alla mancanza, da 12 anni, del dirigente per la centrale operativa del 118 sopperita con incarichi fiduciari a breve termine”.

“Nella risposta pervenutami il 12.9.2018 - ha evidenziato l’assessore - la sintesi rimanda alla mancanza di medici. Ma allora perché non sono stati effettuati concorsi, così da non ritrovarsi nella situazione lamentata? La professionalità degli infermieri non è certo messa in dubbio, tuttavia è complementare e sinergica alla figura del medico”.

L’assessore, nel ringraziare il direttore generale Antonio D’Urso “per aver ridato a Siena quanto era stato ottenuto negli anni precedenti l’unificazione della Ausl, e cioè un sistema certificato come eccellente”, ha ribadito “l’indispensabilità del mezzo di soccorso avanzato con medico a bordo, infermiere e autista. La miglior squadra non solo per un’assistenza efficace e tempestiva, ma, al contempo, determinante anche per evitare accessi impropri in ospedale. Dalla risposta oggi ottenuta dal direttore generale auspico che anche su altri temi, quali le specialistiche territoriali, cure intermedie, guardia medica, e soprattutto la costruzione di una rete tra Ausl, Società della Salute e, ove interessate, anche l’Aous e l’Asp, si possa lavorare per rafforzare e consolidare i servizi offerti”.

Da parte sua, il Dg D’Urso ha affermato che “il nuovo modello che mettiamo in pista accoglie la richiesta dell’amministrazione comunale non per stravolgere la nostra progettualità, ma per contestualizzarla con dati oggettivi. L’analisi dei dati del primo anno di sperimentazione dell’ambulanza infermierizzata non ha registrato criticità o segnalazioni sull’inadeguatezza del servizio da parte dei cittadini”.

“Non si mette minimamente in discussione – mette in chiaro D’Urso - il valore oggettivo della qualità dell’assistenza fornita dagli infermieri, di cui in azienda vado orgoglioso. Non intendo disperdere le loro competenze, ma valorizzarle all’interno della stessa area”.
 
“Siamo tutti interessati all’appropriatezza della risposta e alla sua efficacia, non solo all’efficienza - ha aggiunto D’Urso -. Ecco perché, in accordo con il direttore del dipartimento di Emergenza urgenza e con la direzione sanitaria, intendo testare il servizio di ambulanza medicalizzata partendo da Siena. Tra un anno ci ritroveremo per una valutazione oggettiva con dati alla mano. Intendo capire quante volte viene chiamata l’ambulanza, qual è il percorso dei pazienti, valutare tempi e modalità del loro ricovero in ospedale. Se sarà necessario apporteremo dei correttivi. L’azienda sanitaria e l’amministrazione comunale hanno lo stesso obiettivo anche se con approcci diversi. Stiamo acquisendo 6 nuovi medici, la cui formazione ha tappe obbligate. Contiamo di partire con la sperimentazione tra dicembre e gennaio prossimi. Se il nostro Sistema di Emergenza territoriale ha elevati livelli di qualità lo dobbiamo anche alla relazione strettissima con l’AOU Senese e alle associazioni di volontariato che ringrazio del sostegno costante”.
 
Le parole del Direttore Generale non fermano, però, le critiche di Aniarti (Associazione Nazionale Infermieri di Area Critica), che attraverso i presidente Fabrizio Moggia esprime “disappunto e forti perplessità nella modifica di un modello operativo di soccorso per una scelta che non ha supporto scientifico, non è organizzativamente ed economicamente vantaggiosa e mette in discussione un’esperienza di valore per una ‘sperimentazione’ di durata annuale”.

Per il presidente Aniarti a lasciare “ancor più perplessi” il fatto che la sperimentazione del medico a bordo avvenga non per criticità rilevate nel sistema dell’ambulanza con soli infermieri, ma “perché lo chiede un soggetto politico”. Alla fine della “sperimentazione”, si chiede Aniarti, “quale sarà l’indicatore che il modello provato è più o meno migliorativo? La soddisfazione personale dell’Assessore o gli indici predittivi e gli indicatori di esito? Noi, come Aniarti Società Scientifica, preferiamo attenerci a quanto suggerisce la letteratura scientifica, all’Evidence Based Practice, alla ricerca, agli indicatori di esito ed ai criteri di appropriatezza”. “Avere ambulanze infermieristiche – evidenzia Fabrizio Moggia - è una scelta ed una modalità organizzativa efficace e non, come esplicitamente insinuano alcuni, di ‘recupero contabile dei costi’ e nulla toglie alla sicurezza del paziente che viene gestito in autonomia o, in caso di complessità, in sinergia tra professionisti sanitari”. In definitiva, “il modello professionale di ambulanza infermierizzata funziona e non permetteremo che se ne metta in dubbio la validità e la sicurezza, instillando nei cittadini il sospetto di non avere un servizio di qualità nel momento del soccorso”, conclude il presidente Aniarti.
31 luglio 2019
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