Non si fermano le polemiche in Toscana sulla Pdl 345 (Disciplina delle autorizzazioni e della vigilanza sulle attività di trasporto e soccorso sanitario) presentata dalla Giunta regionale il 1 marzo scorso. Dopo gli interventi dei sindacati (ultimi, in ordine di tempo,
quello di Smi, e
quello, congiunto, di Cobas Firenze, Snami Toscana, Cimo Toscana a e Fismu), in vista dell’avvio dell’esame in Consiglio Regionale, anche la Federazione Toscana degli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri interviene per chiedere il ritiro della proposta di legge.
La Federazione spiega, in una nota, di avere “da lungo tempo e reiteratamente" chiesto all’Assessore Saccardi di “istituire dei tavoli di confronto su diversi temi di importanza strategica tanto per i cittadini quanto per gli operatori sanitari e per la stessa Regione Toscana. Ci riferiamo in particolare alla riorganizzazione del 118 ed alla delibera concernente l’istituzione della figura dell’infermiere di famiglia e di comunità. Mentre su quest’ultimo tema il tavolo è stato finalmente attivato e sta lavorando proficuamente, nulla è stato fatto per quanto attiene il servizio 118. Anzi, a fronte delle continue richieste di confronto e delle altrettanto continue proposte di collaborazione avanzate dalla nostra Federazione, a tutela del servizio di soccorso in emergenza, dei cittadini della nostra Regione nonché di tutti i professionisti, medici ed infermieri, che quotidianamente operano nel settore con professionalità, capacità, sacrifici, rischi, abnegazione e fatica, la Regione riprende unilateralmente la stessa proposta di legge di modifica dell’impianto del trasporto sanitario e del soccorso 118”.
La Federazione degli Omceo della Toscana ricorda, peraltro, come la Regione
avesse dichiarato che il provvedimento non sarebbe stato esaminato in questo ultimo scorcio di legislatura. Inoltre era stato assicurato che, “comunque, le diverse componenti professionali interessate sarebbero state coinvolte ed ascoltate. Così non è stato. Non solo i professionisti non sono stati interpellati e la proposta di legge non è stata modificata, ma anzi viene portata inalterata in aula, evidentemente nel quadro di una strategia esclusivamente elettoralistica, per assicurarsi il sostegno di alcuni dei settori operanti nella sanità pubblica, a detrimento del servizio, dei cittadini, dei medici e degli infermieri. Ammesso e non concesso, poi, che vi sia ad oggi la volontà di mantenere pubblico un servizio di tale strategica e vitale importanza”.
La Federazione Toscana degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri chiede, quindi, “fermamente” che la proposta di legge in questione “sia ritirata" e che “essa sia oggetto di una successiva riflessione, ampia e costruttiva, con le componenti professionali interessate”.