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QS Edizioni - venerdì 29 marzo 2024

Regioni e Asl - Toscana

Azzerata in Toscana la mortalità perinatale evitabile, basso il numero di morti perinatali

immagine 31 gennaio - Questo il dato emerso dallo SPItOSS (Italian Perinatal Surveillance System), un progetto pilota di sorveglianza della mortalità perinatale condotto dall’Iss in collaborazione con Lombardia, Toscana e SiciliaLa Toscana ha azzerato la mortalità perinatale evitabile ed è la regione con il più basso numero di morti perinatali
La Toscana ha azzerato la mortalità perinatale evitabile ed è la regione con il più basso numero di morti perinatali.
Questi i risultati dello SPItOSS (Italian Perinatal Surveillance System), progetto pilota di sorveglianza della mortalità perinatale condotto dall’Iss, durato tre anni e finanziato dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm) del Ministero della salute che ha coinvolto tre Regioni Lombardia, Toscana e Sicilia.
Per la Toscana, il progetto è coordinato dall’Osservatorio di epidemiologia dell’Ars, l’Agenzia regionale di sanità. Le informazioni sono state raccolte in 138 presidi sanitari dotati di unità di ostetricia, neonatologia o terapia intensiva neonatale delle tre regioni che hanno partecipato al progetto.
 
Obiettivo dello studio, raccogliere i dati necessari a identificare e monitorare il fenomeno, per descriverne le cause e i fattori di rischio per migliorare la qualità dell’assistenza e contribuire a ridurre le morti perinatali evitabili. I dati, raccolti dal 1° luglio 2017 al 30 giugno 2019, hanno evidenziato che ogni 1.000 gravidanze oltre la 28esima settimana di gestazione in Toscana sono morti in utero o entro 7 giorni di vita 2,9 bambini; in Lombardia 3,5 e in Sicilia 4. “Il tasso nazionale di mortalità perinatale prodotto dall’Istat – sottolineano gli epidemiologi dell’Ars – è pari a circa 4 decessi ogni 1.000 nati vivi, un valore che colloca l’Italia in linea con Paesi, come la Francia e il Regno Unito, che hanno sistemi socio-sanitari analoghi al nostro”.
 
Lo studio ha valutato anche la evitabilità delle morti perinatali: in Toscana è risultata pari a zero, 11% in Lombardia e 38% in Sicilia.
Dunque, nessuna delle morti perinatali avvenute in Toscana nel periodo considerato dallo studio poteva in alcun modo essere evitata.
 
“Per questi risultati – dice l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi – devo ringraziare i vari attori del sistema che da anni collaborano con i nostri uffici in maniera coerente e coordinata. Il Comitato percorso nascita regionale ha lavorato in sinergia con la Rete pediatrica regionale, Ars, Laboratorio MeS, Centro regionale rischio clinico e professionisti delle aziende, con un impegno a 360 gradi: dall’analisi di dati e processi fino alla strutturazione di reti cliniche, comitati e gruppi di lavoro dedicati, interventi di formazione e aggiornamento. Questo ha permesso di garantire sempre maggiore sicurezza e appropriatezza nel nostro percorso nascita”.
“Siamo molto orgogliosi e contenti di questi risultati, che non consideriamo un punto di arrivo, ma un punto di partenza per migliorare ancora - ha detto Carlo Dani, ordinario di pediatria Unifi, direttore della Terapia intensiva neonatale di Careggi e coordinatore della Rete delle neonatologie della Regione Toscana - Questi risultati non vengono a caso, ma sono il frutto del lavoro molto buono fatto dal Percorso nascita regionale e dalla Rete pediatrica, con la classificazione dei punti nascita e la regolamentazione del trasporto protetto delle madri con gravidanze a rischio (Stam) e dei neonati (Sten)”.
 
Un altro dato interessante è quello sui cesarei. I punti nascita che riferiscono di praticare oltre il 35% dei tagli cesarei (cioè oltre il valore medio nazionale) sono il 10% in Lombardia, il 13% in Toscana e il 69% in Sicilia.
31 gennaio 2020
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