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QS Edizioni - giovedì 28 marzo 2024

Regioni e Asl - Toscana

Patto per la salute. Rossi (Toscana): “Boccata d’ossigeno per nuove assunzioni e investimenti”

immagine 3 febbraio - "Si tratta di risorse significative di circa 120 milioni di euro per il 2020 e di 65/70 milioni per gli anni successivi, che permetteranno interventi concreti non solo sul capitale umano, ma anche sulle liste di attesa e in particolare sulla riorganizzazione dell'assistenza territoriale”. Così il presidente della Regione partecipando al convegno sul Patto per la Salute oggi a Firenze.
“Il Patto per la salute 2020-2021, siglato tra Governo e Regioni, è una boccata di ossigeno, che consentirà un incremento del budget, già da quest'anno, per nuove assunzioni e per investimenti che aiuteranno a organizzare al meglio servizi e attività destinati ai cittadini del nostro sistema sanitario. Oggi ci riuniamo per discutere di questo accordo insieme ai professionisti della sanità, per farlo conoscere il più possibile agli operatori della Toscana, perché sappiano che noi lavoriamo per loro e che non sono soli. Si tratta di risorse significative di circa 120 milioni di euro per il 2020 e di 65/70 milioni per gli anni successivi, che permetteranno interventi concreti non solo sul capitale umano, ma anche sulle liste di attesa e in particolare sulla riorganizzazione dell'assistenza territoriale”.
 
Lo ha detto il presidente Enrico Rossi, partecipando al convegno sul Patto per la salute 2020-2021, che si è svolto oggi pomeriggio a Firenze, nell'auditorium del Cto di Careggi. L'evento, organizzato dalla Regione in collaborazione con il Ministero della salute, prevedeva anche la partecipazione del ministro Roberto Speranza, che invece è stato trattenuto a Roma per partecipare in teleconferenza al vertice dei ministri della salute dei Paesi G7. Il ministro ha mandato un messaggio in cui ha espresso gratitudine per l'invito e rammarico per non aver potuto partecipare.
 
Il presidente Rossi si è poi soffermato anche sulla questione degli specializzandi iscritti al terzo anno dei corsi di specializzazione quadriennale e quinquennale, sui quali il Governo ha dato il via libera perché possano partecipare ai concorsi per la dirigenza sanitaria (per gli specializzandi collocati nelle graduatorie concorsuali è stata prorogata al 31 dicembre 2022 la possibilità di stipulare contratti a tempo determinato), facendo riferimento alle procedure concorsuali su cui Estar (Ente di supporto tecnico amministrativo regionale) sta già lavorando.
 
“Questo Patto tra istituzioni civili - ha concluso Rossi - fornisce più risorse alle Regioni e ci consente di continuare a lavorare a sostegno di una sanità pubblica accessibile a tutti. Ci impegneremo al massimo perché questo continui a essere garantito”.
 
Il Patto per la salute 2020-2021 è in dirittura di arrivo, a fine 2019 ha registrato l'accordo tra Ministero e Conferenza Stato-Regioni, e aspetta di essere tradotto in legge. Verrà finanziato, come aveva sottolineato il ministro Speranza nel presentarlo in sede di Conferenza Stato-Regioni, con
2 miliardi di euro in più quest'anno e con 1,5 in più l'anno prossimo. Il livello del finanziamento passerà dai 114 miliardi e mezzo del 2019 ai 116 e mezzo del 2020, ai quasi 118 del 2021. Il Patto per la salute affronta alcuni nodi fondamentali per la sanità, a partire da quello del personale, per toccare anche i Lea, la mobilità sanitaria, gli investimenti per le infrastrutture (32 miliardi), la ricerca, la prevenzione, la revisione dei ticket.
 
“Il Patto per la salute ha richiesto una lunga elaborazione”, ha detto l'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi. “Abbiamo cominciato a lavorarci in Commissione salute un po' di tempo fa, ma con il precedente governo le Regioni si erano rifiutate di portarlo avanti finché non avessero avuto certezza delle risorse. Ora ce l'abbiamo. Il nostro sistema sanitario esprime un livello di qualità altissimo, ma è stato sempre sottostimato. Con questo governo c'è stata una proficua ripresa del dialogo".
 
“Prima della fine del 2019 - ha ricordato Saccardi - c'è stato l'accordo tra Ministero e Conferenza Stato-Regioni, ora il Patto aspetta di essere tradotto in legge. Per ora è un accordo di buona volontà, una comunione di intenti, ma le Regioni sono soddisfatte. Tanti nodi restano, ma sono stati fatti tanti passi in avanti, che non possiamo sottacere. Alla fine è un buon documento, che porta avanti il rapporto tra Regioni e Stato. Registriamo con soddisfazione un'invenzione di tendenza e un rinnovato dialogo”.
3 febbraio 2020
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