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QS Edizioni - giovedì 18 aprile 2024

Regioni e Asl - Toscana

Auoc Careggi. Nursind verso lo stato di agitazione: “Fino a 20 pazienti per un solo infermiere”

immagine 13 febbraio - Il sindacato denuncia “abuso della reperibilità, mancato rispetto dei livelli assistenziali minimi previsti dalle normative, situazioni di rischio clinico non più tollerabili in diversi reparti”. “Facciamo appello all’assessore Saccardi in difesa degli infermieri. Altrimenti ci vedremo costretti a proclamare lo stato di agitazione”, mette in chiaro il segretario aziendale del Nursind per Careggi, Paolo Porta.
“Mancato rispetto dell’orario di lavoro, abuso dello strumento della pronta disponibilità e della reperibilità, interi reparti sotto organico, soprattutto la notte, in un presidio ospedaliero da 400 accessi al giorno, con l’inevitabile crescita del rischio clinico: la situazione all’Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi non è più tollerabile”. Il grido d’allarme arriva, con una nota, da Paolo Porta, segretario aziendale del sindacato Nursind per Careggi.
 
“Da anni denunciamo molteplici criticità che i colleghi infermieri si trovano ad affrontare quotidianamente, in molte unità operative. Abbiamo avuto diversi incontri con la Direzione Aziendale, ma le promesse non sono mai state mantenute”, dichiara Porta nella nota.
 
“Nel nuovo DEAS – prosegue il segretario aziendale Nursind - continuano a esserci numerosi nodi irrisolti: riteniamo che chiudere il triage così detto pedonale la notte, per far accedere i pazienti al triage dove arrivano le ambulanze, creando lunghe attese, sia veramente inopportuno. Così come passare da 23 infermieri giornalieri a 15 in notturna, in una struttura che deve garantire l’emergenza-urgenza nelle 24 ore, per chi necessita di cure immediate. La notte si assiste a situazioni al limite, con un solo infermiere chiamato ad assistere fino a 20 pazienti, con l’inevitabile aumento del rischio clinico. Nella Terapia Intensiva Neonatale – aggiunge Porta - assistiamo al mancato rispetto dei livelli assistenziali minimi previsti dalle normative in vigore”.
 
“Inoltre si segnala il non rispetto della normativa prevista sull’orario di lavoro, in particolare riferimento alla mancanza delle 11 h di riposo necessarie tra un turno e l’altro. Continuano a essere attivati i colleghi in regime di pronta disponibilità per le urgenze-emergenze per concludere gli interventi chirurgici in ordinario, a volte anche solo per riportare in reparto il paziente, senza che la chiamata in servizio sia convalidata da una richiesta scritta e motivata. Non comprendiamo perché chi svolge attività di reperibilità per garantire l’emergenza-urgenza, nelle sale operatorie, debba essere utilizzato in regime di interventi chirurgici programmati da tempo. A tal proposito abbiamo chiesto di formare un gruppo di lavoro migliorativo, di cui facessero parte anche due infermieri, che si incontra il giovedì per programmazione interventi ordinari della settimana, anche questa proposta accettata e non mantenuta dalla Direzione Aziendale”.
 
“A fronte di una graduatoria per le assunzioni a tempo indeterminato che scorre lentamente – aggiunge il segretario sindacale – si integrano in organico professionisti tramite agenzie interinali”.
 
“Facciamo appello all’assessore regionale
alla Salute Stefania Saccardi in difesa degli infermieri. Altrimenti ci vedremo costretti a proclamare lo stato di agitazione”, conclude Porta.
13 febbraio 2020
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