toggle menu
QS Edizioni - giovedì 25 aprile 2024

Regioni e Asl - Toscana

Chirurgia Vascolare al San Jacopo. Attività va avanti nonostante la ridotta disponibilità di reparti e sale operatorie

immagine 15 aprile - “Riorganizzare è sempre stata la parola chiave del dipartimento chirurgico e ancor più in questo anno con l'obiettivo di non lasciare indietro i pazienti, soprattutto coloro che sono più a rischio e gravi e quindi chi deve fare procedure complesse e urgenti che riguardano arterie e vene”, spiegano dal presidio ospedaliero San Jacopo.
“L'attività chirurgica nel presidio ospedaliero San Jacopo, come negli altri della nostra Azienda, non si è mai fermata completamente. Anche con questa terza ondata di pandemia e la ridotta disponibilità dei reparti chirurgici per accogliere i malati di Covid-19 e delle sale operatorie trasformate in terapie intensive, gli interventi sono andati avanti riorganizzandoli e con una rinnovata disponibilità degli specialistici ad operare in strutture diverse da quella di appartenenza e del personale infermieristico disposto a sostenere anche questa attività”. Lo afferma il direttore del Dipartimento delle specialistiche chirurgiche Stefano Michelagnoli.

“Riorganizzare - aggiunge la dottoressa Lucilla Di Renzo - direttore sanitario del presidio ospedaliero- è sempre stata la parola chiave del dipartimento chirurgico e ancor più in questo anno con l'obiettivo di non lasciare indietro i pazienti, soprattutto coloro che sono più a rischio e gravi e quindi chi deve fare procedure complesse e urgenti che riguardano arterie e vene”.

Tra le attività che hanno continuato ad essere garantite al San Jacopo la Chirurgia Vascolare è stata una di queste. Diretta da Pierfrancesco Frosini la struttura anche nel difficile periodo della terza ondata pandemica, pur riducendo gli interventi, è riuscita comunque ad evitare l'interruzione completa come accaduto invece altrove.

“La lista chirurgica, anche se lentamente, continua dunque a scorrere e i pazienti vengono chiamati per essere operati”. aggiunge Michelagnoli.
“Abbiamo cercato di ridurre al minimo il disagio per i pazienti- afferma il dottor Frosini- prima di tutto mantenendo inalterata l’attivita’ ambulatoriale nei presidi di Pistoia, Pescia e San Marcello Pistoiese dove gli specialisti hanno continuato a visitare i pazienti che hanno così evitato l'evoluzione di patologie più gravi".

Per quanto riguarda l’attività chirurgica i pazienti più complessi e non differibili sono stati operati all’Ospedale San Giovanni di Dio di Firenze. “Li abbiamo naturalmente seguiti nel loro percorso assistenziale -prosegue Frosini- e questa organizzazione è stata possibile grazie alla preziosa collaborazione in 'rete' della Chirurgia Vascolare della USL Toscana Centro “ diretta dal dottor Michelagnoli e dal suo gruppo con cui esiste ormai un rapporto di interscambiabilità nei due presidi dei Chirurghi e degli Specializzandi dell’UNIFI. In pratica le équipe chirurgiche si sono spostate insieme ai pazienti pur di operarli”.

Per i casi meno complessi, come ad esempio trattamenti delle vene varicose, l'équipe vascolare pistoiese si è avvalsa della collaborazione della Casa di Cura San Paolo di Pistoia dove in service, con sedute settimanali i pazienti sono stati trattati con la chirurgia flebologica e tale terapia chirurgica evita complicanze come eventi tromboflebitici.

Al San Jacopo sono sempre state invece garantite le urgenze non trasferibili grazie alla dedizione e alla straordinaria disponibilità degli anestesisti diretti dal dottor Leandro Barontini, degli infermieri del reparto, diretti da Cristina Salvadori e della sala operatoria, diretti da Tania Fioravanti, già particolarmente impegnati nella cura dei pazienti affetti dal Covid-19.

Da parte della Chirurgia Vascolare è rimasta inoltre del tutto inalterata l'attività di collaborazione con l’Emodinamica in particolare con il direttore della struttura dottor Marco Comeglio e Roberto Becherini.

Conclude Frosini: “l’auspicio è quello di poter ritornare prima possibile alla situazione pre-Covid cercando di mantenere queste ‘buone collaborazioni’ che si sono ulteriormente rafforzate nel momento di massima difficoltà e che risulteranno utili nel futuro”.
15 aprile 2021
© QS Edizioni - Riproduzione riservata