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QS Edizioni - venerdì 29 marzo 2024

Regioni e Asl - Veneto

Vaccini. Pd Veneto contro la Pdl del M5S Lazio: “Paradossale mettere in quarantena i bimbi vaccinati”

immagine 27 luglio - Presa di posizione del Partito democratico del Veneto, che già nei mesi scorsi si era espresso contro “ulteriori deroghe per chi palesemente si oppone ad una legge dello Stato mirata a tutelare la salute della comunità nel suo insieme e dei più deboli in modo particolare”. La quarantena per i bambini che fanno le vaccinazioni, evidenzia oggi in merito alla proposta di legge dei 5 Stelle, “capovolge il concetto che in realtà sono i bambini non vaccinati quelli a rischio”.
Il Partito democratico del Veneto interviene sulla proposta di legge presentata dal Movimento 5 Stelle del Lazio in materia di vaccini per affermare che è “totalmente fuori luogo la posizione di chi afferma che, riguardo alla certificazione vaccinale, le scuole prevedano un periodo di isolamento di 4-6 settimane per i bambini appena vaccinati con virus attenuato. Questo equivarrebbe a ‘mettere in quarantena’ i bambini che fanno le vaccinazioni, rischiando di far perdere loro le lezioni anche per oltre un mese ma soprattutto capovolgendo il concetto che in realtà sono i bambini non vaccinati quelli a rischio”.

Il Partito democratico del Veneto, in merito all’obbligo di vaccinazione per l’accesso a scuola, ricorda di essersi già nei mesi scorsi contro “ulteriori deroghe per chi palesemente si oppone ad una legge dello Stato mirata a tutelare la salute della comunità nel suo insieme e dei più deboli in modo particolare”, aggiungendo inoltre “che a maggiore rischio di morte per molte delle malattie per le quali è prevista la vaccinazione sono i bambini che realmente non possono vaccinarsi per un deficit del loro stato immunitario dovuto soprattutto a patologie oncologiche (leucemie e linfomi in primis) o a patologie di origine genetica” e che “vanno protetti con l’immunità di gregge”.

Il Pd Veneto ribadisce, dunque, di essere “convinto che la salute delle persone, adulti e bambini, che fanno parte di una società sia un bene collettivo che quindi deve essere tutelato dallo Stato. E laddove si possono attuare interventi di prevenzione e promozione della salute su larga scala è appropriato attuarli anche con obblighi di legge, anche se ci possano essere mutate condizioni socio-sanitarie”.  Ed esprime infine “piena fiducia nella professionalità di pediatri e medici di medicina generale nell’informare i pazienti sugli atti sanitari come disposto dal Codice Deontologico medico”.
27 luglio 2018
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