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QS Edizioni - venerdì 19 aprile 2024

Regioni e Asl - Veneto

Covid. Vaccine Day, per il Veneto si inizia con 875 dosi

immagine 23 dicembre - Secondo le prime indicazioni illustrate da  Francesca Russo, direttore del Dipartimento di prevenzione della Regione, già oggi “il 90% del personale delle strutture ospedaliere e delle Rsa si è dichiarato disponibile a vaccinarsi”. E sui posti in terapia intensiva, il neo Dg Flor ha spiegato: “Non abbiamo 1000 posti letto di terapia intensiva perché non abbiamo 1000 malati. I posti sono 620, i pazienti meno di 600, di cui circa 300-350 covid. Se ci sarà necessità, arriveremo a 1000 posti letto. E’ già scritto sul piano. Ma oggi quella necessità non c’è”. IL PIANO VACCINAZIONE e LE SLIDE
Il D-Day della vaccinazione contro il Covid-19 partirà in Veneto con 875 dosi, che saranno somministrate al personale ospedaliero e territoriale del Ssn e agli ospiti e operatori delle strutture socio-sanitarie territoriali. Lo ha detto Francesca Russo, direttore del Dipartimento di prevenzione della Regione Veneto, presentando il piano vaccinale, approvato ieri dalla giunta regionale.

Successivamente la vaccinazione verrà estesa alla popolazione generale, secondo criterio anagrafico e di rischio specifico, oltre che a specifiche categorie individuate, tra cui i lavoratori dei servizi essenziali e soggetti a rischio, inclusi gruppi di popolazione in grado di sostenere la trasmissione dell'infezione nella comunità.
La prima fase di immunizzazione sarà rivolta, in Veneto, a una popolazione pari a 184.893 soggetti, di cui 91.035: Personale sanitario di Aziende ed Enti del SSR e di strutture private; 93.858: Personale e ospiti di strutture socio-sanitarie territoriali. Già oggi “il 90% del personale delle strutture ospedaliere e delle Rsa si è dichiarato disponibile a vaccinarsi”, ha fatto sapere Russo.

La coerenza stampa è stata anche l’occasione per fare il punto sugli attuali pazienti, dopo l’impennata di casi delle scorse settimane. “Oggi non abbiamo 1000 posti letto di terapia intensiva perché non abbiamo mille malati”, ha spiegato Luciano Flor, nuovo direttore generale della sanità veneta.

“Attualmente - ha proseguito - i posti in TI sono 620, i pazienti meno di 600 malati, di questi circa 300-350 sono pazienti covid. Il Piano regionale prevede di arrivare fino a 1000 posti nell’ipotesi in cui arrivassimo a 5-6mila malati covid - a fronte degli attuali 3000 circa -, che vorrebbe dire circa 500-600 persone in rianimazione. In questo caso la dotazione dovrà aumentare perché ci serviranno altri 400 posti letto da destinare ai malati no covid. E dove trovare il personale? E’ evidente - ha concluso Flor - che se arrivassimo a questo punto il personale dovrà essere presto dalle sale operatorie, non c’è alternativa e non ci inventiamo nulla. Il Ssn ha 60mila dipendenti e dobbiamo decidere dove utilizzarli in base alle priorità. Ma è una necessità che oggi non esiste”.
23 dicembre 2020
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