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Anaao lancia l’allarme per carenza di cardiologi pediatrici 

Per il vice segretario Daniele Fumelli l’ipotesi di far visitare i bambini dagli specialisti per adulti a causa della carenza di cardiologi pediatrici espone i piccoli pazienti a importanti rischi: “L’errata diagnosi può avere effetti molto gravi. Sulla questione non possiamo e non vogliamo tacere”.

12 MAG - “Il problema delle liste di attesa per le visite cardiologiche pediatriche a Torrette si rischia che venga tamponato con una pezza che causi più danni del buco”. A dirlo Anaao Assomed Marche, sindacato di medici e dirigenti sanitari contrario a che i cardiologi per adulti vengano destinati alla diagnosi dei piccoli cuori. 

“La disciplina non è assolutamente la stessa – dice Daniele Fumelli, vice segretario del sindacato – tanto che da oltre 20 anni turni di guardia, reperibilità e concorsi sono tenuti rigorosamente distinti, viste le differenti complessità dei problemi da affrontare. Far visitare i piccoli pazienti da colleghi che si occupano degli adulti non è la soluzione ad una carenza di organico che viene da lontano e che, per condotte rivedibili, ha portato a sguarnire il reparto”.

Secondo il sindacato la soluzione paventata non solo non risolverà il problema ma potrebbe mettere a rischio la salute di tanti piccoli pazienti che, in nome dell’alta qualità del servizio di cui si fregia l’azienda Ospedali Riuniti, non dovrebbe contemplare tali ipotesi. “La decisione sarà presa nelle prossime ore – insiste Fumelli – e come sindacato ci opponiamo decisamente ritenendola pericolosa ed inefficace perché non risolve il problema e inefficiente perché è logico supporre che un collega non qualificato, di fronte a una diagnosi non di sua competenza è verosimile che rinvii al consulto con un collega qualificato”.

Per Anaao Assomed Marche “se la scelta è in via di definizione per soddisfare le rimostranze di coloro che legittimamente ambiscono al ricevimento per il proprio figlio di una prestazione qualificata in tempi brevi, si va incontro invece ad un errore ben più grave la cui responsabilità anche morale ricadrebbe su chi l’ha caldeggiata e su chi l’ha sottoscritta”.

“Su questa questione non possiamo e non vogliamo tacere – conclude il vice segretario regionale – e auspichiamo che le nostre istanze vengano ascoltate perché basate su fondamenti non solo sindacali ma soprattutto morali”.

12 maggio 2022
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