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Il Ministero della Salute conferma la vocazione scientifica dell'Inrca

Grazie al riconoscimento, l’Inrca continua ad essere così l’unico Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (Irccs) in Italia specializzato nelle patologie della terza età e nella ricerca sulla longevità attiva. Il riconoscimento scientifico riguarda sia i Presidi situati nella Regione Marche che quelli in Calabria e Lombardia.

22 APR - Il Ministero della Salute ha confermato il riconoscimento del carattere scientifico all’Irccs Inrca – Istituto Nazionale Riposo e Cura Anziani - specifico per la disciplina di “geriatria”. Grazie al riconoscimento, l’Inrca continua ad essere così l’unico Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (Irccs) in Italia specializzato nelle patologie della terza età e nella ricerca sulla longevità attiva. Gli Istituti a carattere scientifico sono enti a rilevanza nazionale che, secondo standard di eccellenza, perseguono finalità di ricerca sia in campo biomedico che nell'organizzazione e gestione dei servizi sanitari, offendo prestazioni di ricovero e cura ad alta specializzazione. Ogni due anni il Ministero della Salute, d’intesa con il Presidente della Regione interessata, ne conferma o revoca il riconoscimento.

“Tale conferma è uno stimolo – commenta Fabrizia Lattanzio, Direttore Scientifico - per raggiungere traguardi ancora più ambiziosi: in un contesto dove la durata media della vita aumenta, l'Italia non può fare a meno di un centro specializzato. L’Inrca è uno strumento fondamentale al servizio del Ministero, nonché della Regione Marche e delle altre Regioni nello studio di modelli terapeutici e assistenziali per la tutela della salute dell’anziano: dall’uso di nuove tecnologie a sostegno della cura e della qualità di vita, anche di chi assiste, a soluzioni per favorire l’invecchiamento attivo sia durante la vita lavorativa che nella terza età, che rappresenta una risorsa da valorizzare”.

Il riconoscimento scientifico riguarda sia i Presidi situati nella Regione Marche che quelli in Calabria e Lombardia. Segue le visite effettuate dagli ispettori della Commissione di valutazione ministeriale nei mesi di luglio, settembre e novembre scorsi, che ha espresso parere favorevole alla conferma. Molta soddisfazione da parte del Direttore Generale Gianni Genga: “E’ stato riconosciuto il grande lavoro e l’impegno che tutte le componenti professionali dell’Istituto mettono a disposizione quotidianamente per una migliore risposta ai bisogni dell’anziano sia in una dimensione di assistenza che di ricerca, sempre strettamente intrecciate tra loro”.

L’Inrca è uno degli enti di ricerca storici del Paese: dal 1964, quando ne è stata riconosciuta la valenza nazionale e, successivamente, nel 1968, anno in cui è stato definito “Istituto a Carattere Scientifico” specializzato sui problemi degli anziani.

Nel tempo l’Inrca ha contributo allo sviluppo della cultura sull’invecchiamento, attraverso studi sugli aspetti demografici ed epidemiologici, sulle malattie correlate all’età, incluse prevenzione e riabilitazione, sulla farmacovigilanza geriatrica, sulle cronicità e invalidità più frequenti nella vecchiaia. Di particolare importanza gli studi sui rapporti tra invecchiamento e cellule staminali, genetica, fenomeni infiammatori e medicina molecolare. Negli ultimi anni, rilevante è stato l’impulso nella sperimentazione della tecnologia in campo assistenziale: dall’erogazione di servizi di telemedicina per la diagnosi a distanza, alla domotica, volta a migliorare l’autonomia e l’indipendenza dell’anziano a domicilio.

22 aprile 2016
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