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Marche. Ospedali Riuniti di Ancona, Caporossi: “Pronti a investimenti per 40 mln in 3 anni”

Presentata la nuova 'squadra' dell’Azienda: Alfredo Cordoni, neo direttore sanitario, e Antonello Maralfo neo direttore amministrativo. Per il Direttore generale l’azienda è tutt’altro che “ferma, demotivata e allo sbando": gli Ospedali Riuniti di Ancona hanno " grandi potenzialità" che saranno sviluppate nel prossimo futuro.

05 MAG - Un piano strategico aziendale da varare in tre mesi "costruito dal basso", valutando anche progetti del personale, un nuovo atto aziendale e 40 milioni di euro di investimenti in tre anni per 'Salesi' e nuovi macchinari. Sono alcuni obiettivi illustrati dal direttore generale degli Ospedali Riuniti di Ancona Michele Caporossi in occasione della conferenza stampa di presentazione della nuova 'squadra' dell’azienda: il neo direttore sanitario Alfredo Cordoni e il neo direttore amministrativo Antonello Maraldo.

Caporossi ha affermato che gli Ospedali Riuniti di Ancona sono tutt’altro che un’azienda "ferma, demotivata e allo sbando". Gli Ospedali Riuniti, ha detto, hanno “grandi potenzialità" per soddisfare i bisogni dei marchigiani e per farsi conoscere e attirare sempre più pazienti da fuori regione, oggi al 10%, "una dote che si può far aumentare".

Entro tre mesi, ha quindi spiegato il Dg, verrà varato il piano strategico triennale, in sintonia con tutti gli stakeholder. Seguirà un nuovo modello organizzativo con l'atto aziendale (quello attuale è datato 2004). Il piano strategico, ha spiegato Caporossi, sarà "costruito dal basso": verranno vagliati anche 270 progetti e idee pervenute da circa 1.500 addetti del personale dell'azienda. Sul piatto ci sono 40 milioni di euro di investimenti in tre anni, ha detto il dg, di cui circa 20 per il Salesi e 20 per nuovi macchinari.

"Se l'ospedale vuole operare in un contesto 'interregionale' e essere 'l'hub degli hub'", ha detto Cordoni, servono investimenti in tecnologie sofisticate perché "il 50% del parco tecnologico è vecchio di 10 anni". E sarà importante "l'interfaccia con l'Asur" perché è "indispensabile che l'azienda si confronti con il territorio".

Per dare ai pazienti le cure adeguate, gli Ospedali Riuniti si organizzeranno per "diversa intensità di cura: bassa, media o alta" più che "per disciplina", fatti salvi i limiti strutturali ospedalieri; garantiranno percorsi diagnostici terapeutici di assistenza tali per cui ogni paziente preso in carico da diverse discipline avrà un proprio 'titolare' responsabile di cura.

05 maggio 2016
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