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Droga nella cinematografia. Un ciclo di incontri a Pesaro promosso da Comune e Farmacisti

“L’uso elitario delle droghe non è mai cessato in Europa nel corso dell’ultimo secolo. In questi ultimi decenni la diffusione delle droghe si è sviluppata tra le giovani generazioni nei paesi a capitalismo maturo”. È così che il giornalista Paolo Montanari presenta la “Droga nella cinematografia”, un ciclo di incontri, dal 12 al 26 gennaio, organizzato dall’Assessorato al Dialogo del Comune di Pesaro con il patrocinio dell'Ordine dei farmacisti di Pesaro e Urbino.

05 GEN - Dalla droga di strada, all’uso terapeutico, fino alle ultime novità sull’impiego e la diffusione legale della cannabis. Sono solo alcuni dei temi centrali che verranno affrontati durante il ciclo di incontri la “Droga nella cinematografia”. In programma la proiezione di film sul tema come “3 giorni di musica, amore e pace” e “amore tossico”.
 
L’iniziativa, organizzata dall’Assessorato al Dialogo del Comune di Pesaro e con il patrocinio dell’Ordine dei Farmacisti di Pesaro e Urbino, prenderà il via nella sala del consiglio comunale dal 12 gennaio 2018, per poi concludersi il giorno 26 dello stesso mese.
 
L’evento è stato voluto fortemente dall’assessore Luca Bartolucci che ha trovato in Romeo Salvi, presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Pesaro e Urbino, uno dei massimi esperti nazionali sul tema della diffusione delle droghe stupefacenti ad uso terapeutico e droghe di strada, e nel giornalista Paolo Montanari, da molti anni impegnato nelle tematiche sociali, due utili interlocutori, a cui è stata affidata la cura delle conferenze.
 
Il primo incontro si svolgerà il 12 gennaio alle ore 18 nella sala del Consiglio Comunale. Dopo la presentazione del ciclo delle conferenze da parte di Antonio Astuti, vice presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Pesaro e Urbino, Romeo Salvi affronterà una tematica molto interessante e attuale: “La droga di strada, conoscere le sostanze per evitarle. Uso Terapeutico, novità e modalità sulla cannabis”.
 
Nella stessa serata saranno proiettate delle sequenze sul film Woodstock, 3 giorni di musica, amore e pace. Per comprendere il clima sessantottino e della contestazione dei figli dei fiori, che hanno trovato in Jimy Hendrix il loro simbolo. E sono anche gli anni in cui si incomincia a parlare di droga a livello mediatico, anche se il fenomeno è circoscritto ai “diversi”, ben additati nei contesti sociali e civili.
 
Nel secondo incontro del 19 gennaio, alle ore 18, sempre nella sala del Consiglio Comunale, interverranno due medici: Massimo Mazini psichiatra e Lorenzo Flori psicoterapeuta che rifletteranno sulle “Implicazioni socio-sanitarie”.Nella serata verranno presentate alcune sequenze del film Amore tossico, il film più pasoliniano che si sia fatto sul tema droga e alcuni brevi interventi del regista Claudio Caligari.
 
Infine, il 26 gennaio alle ore 18 nella sala del Consiglio Comunale, il giornalista Paolo Montanari presenterà trailers di film cult sulla droga di strada: Christiane F./ Noi, I ragazzi dello zoo di Berlino-Trainspotting-Smetto quando voglio, il film televisivo di grande successo con la indimenticabile rapina in farmacia-Drugstore cowboy e il finale pirotecnico e drammatico di Zabrieskie Point di Antonioni, simbolo della distruzione che è paragonabile alla distruzione che provoca la droga.
 
“La droga - ha sottolineato Paolo Montanari - in particolare l’oppio, resterà un classico della letteratura fino ai giorni nostri, ma nel corso degli anni Quaranta del 1800 la sua voga è insidiata nell’haschisch, passando dalla droga come medicamento alla droga come forma di piacere. Se pensiamo che le droghe erano presenti nell’antichità di un trattato cinese del XV sec. a.C. e che i sacerdoti dell’India attribuivano all’haschisch un’origine divina, possiamo pensare quanta strada gli oppiacei hanno percorso nei secoli. Fino ad arrivare all’Ottocento, dove scrittori e poeti come De Quincey, Baudelaire, Huxley e Burroughs, ebbero le loro esperienze intellettuali legate alla droga”.

“D’altronde l’uso elitario delle droghe - ha continuato il giornalista - non è mai cessato in Europa nel corso dell’ultimo secolo, ed è in questi ultimi decenni che la diffusione delle droghe si è sviluppata tra le giovani generazioni nei paesi a capitalismo maturo; il rifiuto autodistruttivo di una realtà insopportabile per l’incapacità di immaginare un mutamento radicale del quale si diviene protagonisti. Il filosofo Benjamin, autore di Angelus novus, in scritti sul surrealismo, parla dell’ispirazione materialistica e antropologica alla quale possono fare da scuola l’haschisch e altre droghe”.
 
“Il noto neuro psichiatra Vittorino Andreoli ha scritto un piccolo pamphlet dal titolo ‘Carissimo amico. Lettera sulla droga’, in cui indirizza una lettera ad un drogato, partendo dall’uomo e non dalla distinzione in categorie delle droghe: “Voglio parlare della droga che tu tieni in tasca o forse già dentro la testa. Scrivere a te che forse ormai vivi per la droga e di droga; a te che ti sei terrorizzato perché senti che si trova nelle tasche dei tuoi figli, dei tuoi nipoti; a te che la vedi girare per strada, come nei personaggi della città, mascherati, perché – ha concluso Montanari - ognuno di noi ha una maschera quotidiana, ma perfettamente riconoscibile”.
 
Hanno aderito all’iniziativa, con la loro partecipazione, l’assessore ai Servizi sociali del Comune di Pesaro, Sara Mengucci, l’assessore ai servizi sociali di Vallefoglia, Daniela Ciaroni, Silvio Catarina de L’imprevisto, Pino Longobardi e i dirigenti della cooperativa Labirinto. Sono inviate le autorità religiose, civili e politiche a queste tre giornate di riflessione e di confronto.

05 gennaio 2018
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