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Marche. Cgil, Cisl e Uil Marche: “Troppe criticità nel Piano socio sanitario”

“Approvato a fine legislatura. Mancano due temi: il riassetto della governance complessiva del Servizio Sanitario Regionale e l’effettiva coincidenza tra i Distretti sanitari e gli Ambiti Sociali territoriali”, così i tre maggiori Sindacati. Non mancano critiche al procedimento per la concessione della costruzione del nuovo polo ospedaliero di Pesaro. Le sigle si esprimono anche sulla Medicina di Genere e a 194

13 FEB - È “viziato da un importante limite di fondo” il nuovo Piano socio sanitario regionale, approvato dal Consiglio regionale delle Marche, ossia “il suo essere stato approvato a fine legislatura”. Così in una nota le Segreterie di Cgil, Cisl e Uil Marche, che esprimono un “giudizio critico” sull’atto. Mancano “due temi che sarebbe stato fondamentale affrontare: il riassetto della governance complessiva del Servizio Sanitario Regionale e l’effettiva coincidenza tra i Distretti sanitari e gli Ambiti Sociali territoriali, per superare le persistenti criticità in termini di integrazione socio-sanitaria”.

Rispetto al testo licenziato dalla Giunta “ormai più di un anno fa”, la discussione in quarta Commissione ha portato “alcune modifiche positive” tra cui “un cronoprogramma sui tempi di attuazione del Piano, il capitolo sulla partecipazione, il tema degli ospedali delle zone disagiate e dei futuri presidi unici e ancora “la previsione di un’accurata analisi dei costi e benefici, da sottoporre al vaglio cella Commissione assembleare competente, sulla costruzione/ammodernamento/manutenzione delle strutture sanitarie regionali prima di avviare l’iter di nuove costruzioni”.

Ma i sindacati sono “perplessi e preoccupati” per la scelta della Giunta, con una delibera, “di assegnare all’Azienda Ospedaliera Marche Nord la prosecuzione del procedimento per la concessione di progettazione, costruzione e gestione del nuovo Polo Ospedaliero di Pesaro (project financing)”. Delibera emanata “solo due giorni prima dell’approvazione del nuovo Piano sanitario, e quindi in vigenza del precedente Piano” che sembra “raggirare proprio la valutazione da parte della Commissione consiliare”.

Tra le criticità del Pssr Cgil, Cisl e Uil elencano “la mancata descrizione di un percorso di riqualificazione complessiva della Rete Ospedaliera, con nodi importanti ancora aperti, come la riqualificazione dei piccoli Ospedali o il futuro assetto delle reti cliniche”; in tema di prevenzione l’assenza di una strategia “per superare il sottofinanziamento di questo livello essenziale e per risolvere gli squilibri attualmente esistenti nell’assetto dei servizi, a partire da quello relativo alla Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”.

E ancora mancano “elementi concreti di prospettiva rispetto alla riorganizzazione delle cure primarie, a partire dal rapporto tra gli ambulatori avanzati di continuità assistenziale e il progetto di sviluppo delle Case della Salute”. Così come mancano nel Piano “strategie e obiettivi coerenti rispetto alla necessità di rinnovare le cure territoriali, con particolare attenzione al futuro delle cure intermedie, della residenzialità socio sanitaria e dell’assistenza domiciliare”.

I Sindacati segnalano “un’eccessiva timidezza nel rapporto con i soggetti privati”, mentre c’è “la forte percezione di una loro capacità di orientamento su alcune scelte di politica sanitaria”. “Critico” anche il tema della mobilità sanitaria, senza indicazioni di strategie “per superare la mobilità passiva”.

Infine la Medicina di Genere, un tema che “andava declinato come volto ad affrontare le differenze e non solo a superare le disuguaglianze” mentre “manca completamente il tema della necessità di garantire la piena applicazione della Legge n. 194/78”.

13 febbraio 2020
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