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Molise. Frattura illustra Piani Operativi della sanità. Perno è l'integrazione Cardarelli-Cattolica da completare entro il 2017

Alla fine della riorganizzazione i posti letto negli ospedali della regione scenderanno da 1269 a 985 con un taglio di 284 posti letto. Saranno inoltre collegati strutturalmente e funzionalmente i presidi Veneziale di Isernia e San Timoteo di Termoli. 

13 GEN - "La programmazione degli interventi per l'integrazione funzionale tra Cardarelli e Cattolica, garantirà tempi celeri e la realizzazione delle attività propedeutiche previste, si concluderà entro il 2016. Il totale trasferimento del presidio Cardarelli all'interno della nuova struttura sarà completato entro il 31 dicembre del 2017". E' questo quanto previsto dai Piani Operativi della sanità molisana, illustrati in Consiglio regionale dal governatore Paolo di Laura Frattura. Il presidente ha spiegato come cambierà l'organizzazione della rete ospedaliera arrivando poi a fornire i dettagli della integrazione tra Cardarelli e Cattolica. L'ospedale unico di Campobasso, Dea di I livello diventerà "concretamente Hub per le Reti tempo-dipendenti e per l'intera Rete ospedaliera".

Allo stesso tempo saranno "strutturalmente e Funzionalmente" collegati i presidi Veneziale di Isernia e San Timoteo di Termoli. Sono previsti posti letto per acuti nei soli presidi pubblici di Campobasso, Isernia, Termoli ed Agnone".

Le motivazioni dell’integrazione sono chiarite nel dettaglio: "Da un punto di vista meramente strutturale, la Fondazione Giovanni Paolo II è una struttura ospedaliera moderna e razionale, adeguata alla più recente normativa antisismica, antincendio e di sicurezza. La struttura, inoltre, è stata in gran parte finanziata con investimenti pubblici. Allo stato la Fondazione Giovanni Paolo II occupa solo parzialmente lo spazio complessivo utile edificato. Viceversa la struttura Cardarelli è costituita da tre blocchi completati rispettivamente negli anni 1982, 1988 e, l'ultimo, nel 2001. Pur rispondendo ai criteri di sicurezza dell'epoca, la struttura del Cardarelli necessita di numerosi interventi di consolidamento di alcune paratie esterne, miglioramento ed adattamento alle nuove normative intervenute, in particolare quella antincendio ed antinfortunistica, che richiedono un notevole investimento, valutato presuntivamente in via generale intorno ai 60/65 milioni di euro".

"Da una preliminare e generale analisi - è spiegato nei Piani Operativi illustrati da Frattura in Consiglio - è emerso che un intervento di razionalizzazione dell'offerta delle due strutture renderebbe possibile il trasferimento di tutte le attività del Presidio Cardarelli all'interno della struttura Giovanni Paolo II. Tale soluzione renderebbe possibile la dismissione del primo e del secondo corpo di fabbrica del Cardarelli, i più vecchi e più bisognosi di interventi di manutenzione straordinaria, con un notevole risparmio per le finanze pubbliche. La possibilità di detta soluzione è subordinata ad un importante intervento di razionalizzazione, volto in particolare alla eliminazione di ogni doppione oggi esistente tra le due strutture e che, all'interno della stessa struttura edilizia, non troverebbero alcuna giustificazione ne' pratica, ne' soprattutto economica".

La prospettiva di integrazione funzionale tra le due strutture permetterà di ottenere - secondo i Piani Operativi - "una serie di benefici in termini di: eliminazione dei reparti doppione tra le due strutture; salvaguardia delle eccellenze delle due strutture; reale integrazione della Fondazione nelle reti Asrem; creazione di un vero Hub regionale di riferimento". Alla fine della riorganizzazione i posti letto negli ospedali della regione scenderanno da 1269 a 985 con un taglio di 284 posti letto.
 

13 gennaio 2016
© Riproduzione riservata

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