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Molise. Medici del Cardarelli in Procura: “Stanno distruggendo la Chirurgia Vascolare”. Frattura: “Vergognose strumentalizzazioni"

Nella segnalazione due dirigenti medici dell'ospedale di Campobasso denunciano una “situazione drammatica” e “pericolosa” per la salute dei cittadini a causa della carenza di personale. Ma il presidente della Regione replica: "Atti assunti per garantire la sicurezza dei pazienti" e “porre rimedio ai disastri lasciati dall’ex governatore Iorio".

09 GIU - Decisa replica del presidente della Regione Molise Paolo di Laura Frattura, all’allarme lanciato da due dirigenti medici del reparto di chirurgia vascolare dell’ospedale Cardarelli di Campobasso, Luca Iorio e Lucia Cucciolillo, che in una lettera inviata alla Procura denunciavano “la situazione di pericolo” che si è venuta a creare a causa di “atti deliberativi”, assunti “a partire da “giugno 2014”, e “tesi a distruggere la qualità del reparto e a raggiungere la situazione drammatica di oggi”.
 
“Attualmente – spiegano i due dirigenti nella missiva – siamo rimasti tre dirigenti medici ad eseguire la reperibilità al fine di garantire un servizio h24 per la urgenze” e “di pomeriggio e di notte vi è un solo chirurgo vascolare reperibile che per operare è costretto a chiamare un collega di altra disciplina che naturalmente non ha alcuna esperienza di chirurgia vascolare”. Una situazione che i due dirigenti medici chiedono di risolvere in quanto “mette a rischio la salute dei cittadini e dei dirigenti medici costretti a lavorare in condizioni di mancata serenità”.

Ma per il presidente Paolo di Laura Frattura, si tratta di “strumentalizzazioni delle ultime ore, vergognose e pericolose, al limite del procurato allarme”. “Tutte le prestazioni sanitarie – scrive il presidente in una replica ufficiale - devono essere erogate ai cittadini solo e soltanto in condizioni di assoluta sicurezza, se vogliamo parlare di vero diritto alla salute. La decisione assunta dal direttore generale e dal direttore sanitario Asrem di sospendere le attività di ricovero nel reparto di chirurgia vascolare dell’ospedale Cardarelli di Campobasso risponde a questo principio. Risponde, facendosene carico, all’allarme lanciato dagli stessi dirigenti medici addetti al reparto, il dottor Luca Iorio e la dottoressa Lucia Cucciolillo”.

“Ci piacerebbe sapere – prosegue il presidente - quali sono gli atti deliberativi richiamati nella nota come ‘distruttivi’. Fa un po’ sorridere la coincidenza di un medico che parla di efficienza assoluta quando governava Michele Iorio e di sfascio totale quando altri sono intervenuti per porre rimedio ai disastri lasciati dallo stesso Iorio. E non solo. Mentre nel recente passato tanto lodato dai dottori Iorio e Cucciolillo si spendevano fior di quattrini per rottamare i primari del Cardarelli ben sapendo che il blocco del turnover non consentiva la loro sostituzione (nel 2011 si mandava in pensione precocemente anche il primario di chirurgia vascolare), noi ci siamo battuti al Tavolo tecnico per assicurare la persistenza del reparto in Molise. È stata una battaglia dai toni anche aspri”.

Il presidente spiega poi che “il decreto Balduzzi", citato spesso a sproposito e solo quando fa comodo, prevede che il reparto di chirurgia vascolare serva un bacino di utenza tra i 400 mila e gli 800 mila abitanti, superiore, quindi, a tutta la popolazione residente in Molise. Noi abbiamo ottenuto per i molisani la deroga che ci ha permesso di mantenere la chirurgia vascolare. Il dottor Luca Iorio sa bene, inoltre, quanto questa situazione di precarietà per mancanza di personale sia figlia del blocco del turnover imposto dal Governo a causa della dissennata gestione di Michele Iorio. Lo stesso presidente di Regione che, pur potendo, non ha mai fatto richiesta entro il 31.12.2012 di alcuna deroga al blocco del turnover, all’epoca consentita. Il superamento del blocco del turnover fissato al prossimo 31 dicembre è frutto del lavoro di riorganizzazione che noi stiamo portando avanti con i Ministeri della salute e dell’economia. Tutto questo, sia chiaro, detto solo per inciso”.

“Per noi ora – prosegue Frattura - conta evidenziare e rassicurare i cittadini molisani che gli interventi di chirurgia vascolare in urgenza, nel periodo di transitoria sospensione delle attività, saranno assicurati dalle strutture vicine adeguate con cui sono già stati presi accordi. Si sta lavorando alacremente a che sia possibile prevedere in via sperimentale l’ubicazione dell’attività di chirurgia vascolare presso la Fondazione Giovanni Paolo II quale forma preliminare del processo di integrazione funzionale tra la Fondazione stessa e l’ospedale Cardarelli, secondo quanto previsto nel programma operativo straordinario. Naturalmente tale sperimentazione manterrà distinte le soggettività giuridiche e le autonomie gestionali delle due strutture, lasciando inalterata l’offerta sanitaria delle prestazioni di chirurgia vascolare in capo all’ospedale pubblico”.

09 giugno 2016
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