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Piemonte. In arrivo nuove apparecchiature per la Pediatria di Chieri. Obiettivo: garantire migliori tecniche terapeutiche

Si tratta delle bombole di protossido di azoto e dell’apparecchiatura 'Niki “2002' e del dispositivo per l’ossigenoterapia ad alti flussi 'Airvo2'. L'acquisizione è stata resa possibile grazie alla donazione della onlus ‘Centro Famiglia di Chieri’.

20 NOV - I bambini che accedono alla Pediatria ed al Pronto Soccorso di Chieri potranno giovarsi di un ulteriori strumenti innovativi ed efficaci, che faciliteranno pediatri ed infermiere pediatriche nel loro compito di accoglienza e cura, costantemente orientato a ridurre al minimo il disagio ed il dolore dei piccoli pazienti.

La Pediatria di Chieri ha infatti appena acquisito, tramite la farmacia ospedaliera e la SC Approvvigionamenti e Logistica di ASLTO5, la disponibilità delle bombole di protossido di azoto e dell’apparecchiatura “Niki “2002” e dell’apparecchiatura per l’ossigenoterapia ad alti flussi “Airvo2”.
Questo è reso possibile grazie alla donazione della onlus ‘Centro Famiglia di Chieri’, che ha permesso l’acquisto delle apparecchiature che offriranno ai piccoli pazienti le nuove tecniche terapeutiche.

Le manovre invasive (per diagnosi o per terapia) rappresentano, per il bambino e per la famiglia, un evento particolarmente stressante e doloroso, e talvolta sono più temute della stessa malattia di base (ad esempio il riposizionamento di un osso fratturato o la medicazione di una ustione o la sutura di una ferita). Tra le molte possibilità che la medicina possiede per alleviare o evitare il dolore e l’ansia ci sono i farmaci per la “sedazione superficiale” : il bambino continua a respirare spontaneamente, non perde coscienza, ma può rilassarsi o addirittura addormentarsi.

Il protossido di azoto (conosciuto anche come “gas esilarante”) era un tempo utilizzato nelle sale operatorie per l’anestesia generale. Oggi invece viene utilizzato anche da medici non specialisti in Anestesia: per il suo potere analgesico (cioè la capacità di ridurre il dolore) e la sua rapidità di azione è molto utile ed efficace se utilizzato subito prima e durante una procedura dolorosa.

Viene somministrato per via respiratoria mediante una moderna apparecchiatura ed una maschera particolari che permettono l’arrivo del gas al bambino solo nel momento in cui respira e , anche, lo smaltimento completo del gas senza inalazione da parte degli operatori o dei parenti che accompagnano il bambino.

La bronchiolite è una malattia che colpisce i bambini molto piccoli. Si tratta di una infezione virale che fa ammalare l’ultima parte delle vie respiratorie, cioè la porzione più piccola e più profonda dei bronchi: i “bronchioli”. La bronchiolite, specie nei bambini di poche settimane di vita, può essere grave: l’ossigeno passa poco nel sangue , il bambino respira con estremo sforzo tutti gli organi si affaticano; spesso il piccolo non riesce neppure a succhiare.

La terapia è basata essenzialmente sulla somministrazione di ossigeno e di liquidi (anche per via venosa). Da pochi anni è entrata in commercio una nuova apparecchiatura che consente di dare ossigeno ai piccoli ammalati di bronchiolite in modo molto più efficace e con minore disagio per il bambino: la miscela di aria e ossigeno viene e inviata nei polmoni con un flusso più potente, ma umidificato e riscaldato per evitarne gli effetti negativi. Si tratta del sistema per “ossigenoterapia ad alti flussi”.

E’ un sistema che la letteratura scientifica ha dimostrato sicuro e in grado di abbreviare significativamente i tempi di miglioramento e guarigione, evitando spesso il ricorso a metodi di supporto ventilatorio più invasivi (intubazione, ventilazione meccanica). La Pediatria di Chieri tratta ogni anno, mediamente, una quarantina di casi di bronchiolite e circa un terzo di questi necessita di ossigenoterapia, finora sempre eseguita con i metodi tradizionali.

“E’ significativo che le associazioni chieresi sostengano le attività del nostro ospedale - ha affermato Maurizio Dore Direttore generale dell’Asl TO5 -. Ancora più importante è il fatto che questa donazione servirà per la terapia del dolore dei piccoli pazienti che accedono alla nostra pediatria”.
 

20 novembre 2014
© Riproduzione riservata

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