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Piemonte. Asl CN1, una rete di ambulatori per curare le lesioni cutanee

Il progetto dell’azienda sanitaria cuneese ha portato alla realizzazione di ambulatori ai quali gli utenti possono accedere, con prenotazione, per il trattamento delle lesioni cutanee.  L’Asl ha riconosciuto e valorizzato con specifico ruolo l’infermiere specializzato in “Vulnologia”.

10 FEB - C’è una vera e propria rete di ambulatori vulnologici dislocati sul territorio di competenza dell’Asl CN1, per una pertinente e sistemica offerta di servizio, ai quali si possono rivolgere i residenti portatori di lesione cutanea. Il progetto dell’azienda sanitaria cuneese ha portato alla realizzazione di ambulatori ai quali gli utenti possono accedere, con prenotazione, per il trattamento delle lesioni cutanee che hanno cause diverse: venose, arteriose, miste, diabetiche, linfatiche, post-traumatiche, post-chirurgiche, da pressione, neoplastiche, atipiche.
 
Spiega Maria Carmela Scaffidi, che dirige il Servizio Infermieristico dell’Asl: “L’obiettivo é offrire una risposta adeguata e uniforme al problema dell’aumento delle lesioni cutanee, puntando su un inquadramento diagnostico accurato, sull’impiego di metodi di cura appropriati e in linea con le recenti evidenze scientifiche”.

Il trattamento delle lesioni cutanee coinvolge in modo attivo e integrato figure professionali diverse che operano in équipe e attraverso la pianificazione di interventi, in una visione “clinica globale”: diagnostica, terapeutica ed assistenziale. Negli ambulatori è prevista la presenza di personale infermieristico specializzato con le funzioni di prendere in carico il paziente, gestire le medicazioni, monitorare le lesioni, collaborare con il medico per la definizione diagnostica e per la gestione delle criticità.

Sul territorio dell’Asl CN1 sono attivi tre ambulatori vulnologici rispettivamente nelle sedi di Cuneo, Saluzzo e Mondovì ed alcuni ambulatori satelliti periferici per consentire un servizio capillare sul territorio e una costante continuità del trattamento. L’Asl ha riconosciuto e valorizzato con specifico ruolo l’infermiere specializzato in “Vulnologia”.

Conclude Scaffidi: “Il valore aggiunto di questo progetto, realizzato grazie all’impiego ottimale delle risorse disponibili e alla valorizzazione del potenziale dei professionisti, è rappresentato dalla possibilità di trattare le lesioni in modo appropriato, orientato alla prevenzione delle complicanze e delle recidive che generano ulteriori sofferenze alla persona e maggiori costi alla Sanità”. 

10 febbraio 2015
© Riproduzione riservata

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