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Piemonte. Approvati i bilanci 2013 delle aziende sanitarie. Disavanzo scende a 38 mln. Saitta: “Sbloccheremo il turn over con 600 nuove assunzioni”

Tenendo conto delle coperture di bilancio regionale, il risultato di gestione si ridetermina in +12 milioni. Sulla base del preconsuntivo del IV trimestre, i tecnici della Regione prevedono che il 2014  si concluderà con un risultato positivo in quantità sufficiente per finanziare nel corso del 2015 il costo dell’aumento di personale sanitario. I BILANCI

02 MAR - Importante traguardo tagliato dalla Regione che approva i bilanci consuntivi relativi al 2013 di tutte e 19 le aziende sanitarie piemontesi. Il disavanzo registra una consistente diminuzione, passando da -126 milioni di euro del 2012 ai -38 milioni di euro del 2013. “Entro il mese prossimo – annuncia l’assessore alla Sanità Antonio Saitta - i direttori generali delle aziende sanitarie dovranno obbligatoriamente adottare e trasmettere alla Regione i bilanci consuntivi del 2014. Possiamo dire che da oggi, dopo anni di giuste e ripetute contestazione da parte della Corte dei Conti e dei Ministeri dell’Economia e della Salute, il Piemonte rispetta le regole fondamentali della contabilità”.

L’adozione dei bilanci d’esercizio del 2012 e del 2013 da parte delle Aziende sanitarie prima e l’approvazione della Regione è il risultato del lavoro svolto dai tecnici dell’Assessorato alla Sanità con il supporto dell’Agenas e dell’advisor Kpmg. "Fin da luglio - commenta Saitta - avevo impresso una vera accelerazione al controllo dei bilanci, un lavoro che di fatto languiva ed oggi posso dire che finalmente si ha un quadro preciso della situazione contabile, un dato essenziale per governare una sanità come quella del Piemonte sottoposta al gravoso piano di rientro dal debito da oltre quattro anni”.

Il consolidamento dei dati economici derivante dai bilanci d’esercizio rileva per il 2012 un risultato di gestione di -126 milioni di euro che, tenendo conto delle coperture di bilancio regionale di 130 milioni di euro, si ridetermina in +4 milioni di euro. Per il 2013 si rileva un risultato di gestione pari a -38 milioni di euro che, tenendo conto delle coperture di bilancio regionale di 50 milioni di euro, si ridetermina in +12 milioni. “La copertura del disavanzo con fondi regionali in misura superiore al pareggio – spiega una nota della Regione - serve per coprire anche le esigenze del fabbisogno di competenza del 2011”.

Dal confronto consuntivo 2013/2012 emerge il contenimento del disavanzo che scende dai da -126 milioni di euro del 2012 ai -38 milioni di euro del 2013 grazie soprattutto a due fattori:
• una riduzione dei costi interni di -67 milioni riferita però in modo prioritario al costo del personale che si è ridotto di 56 milioni di euro, mentre quello per la spesa per prodotti farmaceutici ed emoderivati era addirittura aumentata di ben 27 milioni di euro e quello per altri bene e servizi si era ridotto di 54 milioni
• una contrazione dei costi esterni di -99 milioni: le prestazioni da privato si sono ridotte di –86 milioni e la spesa per la farmaceutica convenzionata di -15 milioni

"Insomma, la dimostrazione di quello che da mesi andiamo sostenendo: soprattutto nel 2012, gli unici risparmi che le aziende avevano effettuato erano stati quelli dovuti al blocco pressoché totale del turn over del personale, una scelta che la Giunta regionale allora in carica non ci risulta abbia contrastato e di cui i nostri ospedali pagano ancora oggi le drammatiche conseguenze " sottolinea Saitta. 

Sulla base del preconsuntivo del IV trimestre 2014, l'assessorato regionale che negli ultimi mesi ha monitorato l'andamento dei bilanci delle Aziende mese per mese è già in grado di prevedere che l’esercizio si concluderà con un risultato di gestione positivo in quantità sufficiente per finanziare nel corso del 2015 il costo dell’aumento di personale sanitario " per il quale - ricorda Saitta - il presidente Chiamparino ha chiesto al cosiddetto Tavolo Massicci la convocazione urgente ed anticipata per esaminare la nostra richiesta di deroga al blocco ai ministeri che ci controllano".

"Questa situazione - ha rimarcato - permetterà infatti di fare 600 nuove assunzioni appena il Tavolo Massicci darà il via libera”.
 
I tecnici della Regione hanno anticipato che il risultato del 2014, da confermarsi definitivamente con l’adozione dei bilanci d’esercizio entro il mese di aprile, si otterrà perché in primis perché è stato utilizzato un fondo di accantonamento, che doveva servire per gli investimenti: con questo risorse è stato finanziato anche il saldo della mobilità che nel 2013 è stato di -19 milioni e nel 2014 sarà almeno di – 37 milioni.

Altro fattore di rilievo è legato ad alcune decisioni della Giunta: istituire tavoli tecnici di confronto con le aziende sanitarie finalizzato ad identificare la spesa non sanitaria (esempio: rate di mutuo pagate per il disavanzo 2000), monitorare lo stato di attuazione del contenimento della spesa, mitigare l’aumento della spesa registrata nel comparto del farmaco (ospedaliera, diretta e convenzionata), concentrare le gare d’appalto per beni e servizi a livello di quadrante, effettuare alcune gare d’appalto a livello regionale.

" Gli effetti del governo della sanità che hanno già iniziato a produrre risultati di riduzione della spesa nel quarto trimestre del 2014, si svilupperanno in modo consistente nell’intero esercizio 2015 e saranno maggiori con l’aumento dei controlli che stiamo elaborando e con l’assegnazione ai direttori generali che saranno nominati prossimamente di obiettivi puntuali”, esulta Saitta. 

Saitta è convinto che il 2015 rappresenti l’anno del cambiamento per migliorare la sanità piemontese guardando al futuro: “è a portata di mano la ripresa dell’attività dopo anni di decrescita che hanno aumentato le liste di attesa e la quantità dei piemontesi che hanno scelto di andare farsi curare fuori regione. Sono certo che le misure adottate in questi mesi elimineranno sprechi e diseconomie e libereranno risorse per investimenti e tecnologie. Le indicazioni sulla riorganizzazione della rete ospedaliera sono suffragate da dati scientifici: senza chiudere ospedali e senza ridurre servizi all'utenza, garantiremo più sicurezza ai cittadini e – conclude - costruiremo contemporaneamente un sistema di assistenza territoriale con la stessa autorevolezza degli ospedali". 

02 marzo 2015
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