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Piemonte. Il 10 aprile “Prima giornata nazionale prevenzione otorinolaringoiatrica”

Gli specialisti del reparto di Otorinolaringoiatria dell'AO "Maggiore della carità" di Novara offrono uno screening gratuito senza necessità di prenotazione e senza impegnativa del medico curante. I cittadini interessati potranno rivolgere domande e ottenere informazioni dai medici e, in caso di screening positivo, avere accesso a una visita di approfondimento.

09 APR - Venerdì 10 aprile 2015 avrà luogo la 1° Giornata della prevenzione AOOI dedicata alla diagnosi precoce dei tumori del cavo orale.
L’evento è organizzato dall’Associazione Otorinolaringologi Ospedalieri Italiani, con il patrocinio del Ministero della Salute. Anche l’Azienda ospedaliero-universitaria 'Maggiore della Carità' di Novara aderisce all’iniziativa dedicata alla prevenzione e alla diagnosi precoce dei tumori del cavo orale.
 
Il prossimo 10 aprile dalle ore 9.00 alle 12.00 presso la sede del Poliambulatorio (stanza n.18) in corso Mazzini a Novara, gli specialisti del reparto di Otorinolaringoiatria, diretto da Francesco Pia, metteranno a disposizione la propria competenza per offrire uno screening gratuito senza necessità di prenotazione e senza impegnativa del medico curante; i cittadini interessati potranno rivolgere domande e ottenere informazioni dai medici e, in caso di screening positivo, avere accesso a una visita di approfondimento.

“Da sempre l’attenzione dei medici che si occupano del trattamento dei tumori del cavo orale all’interno dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Maggiore della Carità” di Novara è stata massima nella prevenzione, nello stretto monitoraggio delle lesioni sospette e delle precancerosi e nel follow-up dei pazienti operati - spiega Francesco Pia - direttore della struttura di Otorinolaringoiatria del Maggiore – “Questa attenzione si è tramutata nella convinzione che una patologia con caratteristiche, modalità e sedi di insorgenza così differenti necessiti di un team composto da specialisti differenti che adottino un approccio multidisciplinare al problema".

I casi oncologici vengono discussi collegialmente, con cadenza settimanale, all’interno delle riunioni del G.I.C. (Gruppo Interdisciplinare di Cura) dei “Tumori Testa-Collo” alle quali partecipano i chirurghi otorinolaringoiatri e i chirurghi maxillo-facciali, della struttura diretta dal professor Arnaldo Benech, i radioterapisti e gli oncologi (delle S.C.D.U. dirette dal professor Marco Krengli e dal professor Oscar Alabiso), i radiologi (della S.C.D.U. diretta dal professor Alessandro Carriero). La discussione collegiale permette di esaminare i casi portati all’attenzione dai singoli specialisti che per primi intercettano il problema e di proporre un percorso di cura adeguato e in accordo con le linee guida internazionali. 

"L’attività del gruppo interdisciplinare – continua il professor Pia – non si limita solo alla proposta terapeutica, ma i singoli specialisti che eseguono il trattamento, si occupano delle visite di controllo, coordinandole nella stessa giornata, in modo da discutere direttamente degli eventuali problemi riscontrati. La parte di chirurgia oncologica è svolta, in base alle competenze, dalle equipe della struttura di Otorinolaringoiatria e da quella di Chirurgia Maxillo-Facciale, sia in maniera indipendente che in stretta collaborazione sullo stesso malato quando l’intervento prevede fasi ricostruttive con lembi rivascolarizzati. Consci del fatto che il continuo confronto e l’approccio multidisciplinare siano indispensabili per una risposta terapeutica sempre all’altezza del caso, rimane sempre fortemente radicata la convinzione che sia indispensabile un altrettanto adeguato impegno nella prevenzione della patologia oncologica sia attraverso un corretto stile di vita che attraverso un efficace programma di screening”.

Il carcinoma del cavo orale è una forma tumorale molto diffusa con 12 nuovi casi all’anno ogni 100mila abitanti. I dati dimostrano che in Italia rappresenta ben il 5% dei tumori nell’uomo e l’1% nella donna, ma la sua incidenza complessiva è in aumento, così come il tasso di mortalità. Ogni anno si registrano circa 8.000 nuovi casi. L’incidenza aumenta con l’età: è raro nei giovani e raggiunge un picco tra i 50-60 anni.

I principali fattori di rischio sono il fumo di sigaretta, il consumo di alcol e qualunque condizione di traumatismo delle mucose orali. Altre cause favorenti possono essere la scarsa igiene orale e alcune infezioni virali quali quelle da HPV del cavo orale, ma anche una dieta povera di frutta e di verdura. Può insorgere nelle differenti parti che costituiscono il cavo orale: sulla lingua, sulla mucosa delle guance, sulle gengive, a livello del pavimento della bocca o della regione del trigono retromolare (posteriormente al dente del giudizio inferiore) e sul palato, sia duro che molle.

In alcuni casi il tumore è preceduto da quelle che vengono definite lesioni precancerose, ovvero alterazioni localizzate della mucosa che presentano una maggiore possibilità di degenerazione maligna rispetto alla restante mucosa sana. Tra queste possiamo citare le più comuni: leucoplachia, eritroplachia, displasia lichenoide, cheilite attinica. Dai dati disponibili, al momento della diagnosi, lo stadio della malattia non è più quello iniziale: oltre la metà dei tumori del cavo orale presentano già metastasi linfonodali o diffusione delle strutture adiacenti.

La prevenzione e la diagnosi precoce sono dunque fondamentali perché garantiscono uno standard di sopravvivenza dell’80% a 5 anni e consentono interventi mediamente meno invasivi. Spesso però le lesioni in fase iniziale vengono trascurate o confuse e trattate come patologie infiammatorie o infezioni locali.
 

09 aprile 2015
© Riproduzione riservata

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