Piemonte. Saitta: “Sanità religiosa rappresenta un valore che non può essere svenduto a chicchessia”
Lo ha sottolineato l'assessore alla Sanità durante la presentazione del Bilancio Sociale del Cottolengo di Torino. ““Dopo 200 anni è un’istituzione ancora molto amata da tutti i Torinesi grazie a quel supplemento d’anima che ne fa non solo un erogatore di prestazioni ma un importante punto di riferimento".
01 OTT - “La sanità religiosa del Piemonte rappresenta un patrimonio il cui valore, prima di tutto storico e morale, non può e non deve essere svenduto a chicchessia”: lo ha detto l'assessore alla Sanità della Regione Piemonte,
Antonio Saitta, intervenendo questa mattina a Torino alla presentazione del Bilancio Sociale del Cottolengo di Torino, nato quasi duecento anni fa per accogliere gli infermi che gli altri ospedali non volevano, gli abbandonati e gli ultimi.
“Dopo 200 anni è un’istituzione ancora molto amata da tutti i Torinesi grazie a quel supplemento d’anima che ne fa non solo un erogatore di prestazioni ma un importante punto di riferimento"- ha detto Saitta ringraziando la direttrice suor Maurizia Cardone e padre Lino Piano, ma anche tutti gli operatori (circa 400 tra professionisti e dipendenti), i religiosi e i volontari che oggi portano avanti il carisma che fu del loro fondatore, Giuseppe Cotttolengo.
Saitta ha colto l'occasione per ricordare
i primi 15 mesi di lavoro della Giunta Chiamparino che stanno per portare il Piemonte fuori dal piano di rientro.
01 ottobre 2015
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