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Chiamparino: “I fondi del Governo non bastano”. Zaia: “Finalmente se ne è accorto"

In una intervista a La Stampa il presidente della Conferenza delle Regioni ha spiegato che “non c’è alcuna volontà di aprire un braccio di ferro con il governo, ma un miliardo di aumento per il 2016 non basta". Zaia (Veneto): “Lo dicevo da mesi e mi davano dell'oppositore allarmista e strumentalizzatore".

05 OTT - I fondi per la sanità aumentano costantemente, continua ad affermare il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Ma le cose non sono così semplici. "Dipende di cosa stiamo parlando", "io ricordo i numeri previsti dall'accordo con il governo: 109,9 miliardi nel 2014, 112,3 quest'anno, 115,3 nel 2016, 117 nel 2017. Se per l'anno prossimo il governo calcola 111 miliardi significa che qualcosa non torna". A sostenerlo, in una intervista a La Stampa, è stato il presidente del Piemonte e della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino.

"Quest'anno – spiega Chiamparino - le risorse per la Sanità dovevano aumentare di due miliardi: incremento al quale le Regioni hanno rinunciato, responsabilmente ma giocoforza, per minimizzare l'impatto dei 4 miliardi di tagli previsti complessivamente da Roma”. Per Chiamparino, però, “il rimpallo dei numeri non risolve: esiste una serie di ragioni, di cui anche il governo è consapevole, che ci fa ritenere insufficiente l'aumento di un miliardo previsto per la Sanità nel 2016".  

“Nessuna volontà di aprire un braccio di ferro con il governo - precisa -, ma ripeto: un miliardo di aumento per il 2016 non basta”.

“Quando, già da mesi, accusavo il Governo di giocare con i numeri per nascondere i tagli che stava facendo piovere sulla sanità, sono stato fatto passare per il solito oppositore allarmista e strumentalizzatore. Mi fa piacere che ora quelle mie preoccupazioni emergano anche da parte del Presidente Chiamparino”, ha commentato il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, ribadendo: “I tagli ci sono e sono pesantissimi: tagli nei singoli atti governativi, tagli sotto forma di finanziamenti, minori e insufficienti, rispetto a quanto solennemente concordato tra Stato e Regioni, tranne il Veneto che disse no allora e ha detto no la scorsa settimana con il ricorso avviato alla Corte Costituzionale”.

“Se la matematica non è un’opinione – aggiunge Zaia – i 111 miliardi calcolati dal Governo per il prossimo anno sono un taglio di 4,3 miliardi rispetto ai 115,3 miliardi previsti dall’accordo con le Regioni (sempre così definite, ma meno il Veneto che disse no). Per fortuna di tutte le Regioni – conclude Zaia -, nessuna esclusa, c’è ancora qualche speranza legata all’esito del ricorso alla Corte Costituzionale deciso dal Veneto che, se accolto, rimetterebbe tutto in discussione, compreso lo scempio di non aver voluto utilizzare i costi standard come regola generale per risparmiare e tagliare esclusivamente gli sprechi veri”.
 

05 ottobre 2015
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