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Spasticità pediatrica. Al via il progetto per l’utilizzo della tossina botulinica all’Asl di Asti

Il progetto è finanziato dall'Associazione Enrico Ilaria sempre con noi. “La tossina botulinica è uno degli strumenti utili per contenere la spasticità” e “il trattamento della spasticità può modificare le funzioni in modo significativo, prevenire le complicanze, posticipare gli interventi chirurgici”, spiega Pia Truscello, direttore dell'ambulatorio di Riabilitazione età evolutiva della Asl.

14 OTT - Prende il via ad ottobre, all’Asl di Asti, il Progetto “Utilizzo della tossina botulinica” presso l’ambulatorio Riabilitazione e rieducazione funzionale età evolutiva Asti per il trattamento della spasticità nei bambini tra 0 e 18 anni dell’Asl. Il progetto è finanziato dall'Associazione “Enrico Ilaria sempre con noi” comprende, in un primo momento, un'attività di consulenza in convenzione del dr. Alberto Nascimbeni, fisiatra del Asl 4, per la valutazione dei bimbi selezionati e inoculazione del farmaco insieme con la dr.ssa Lucia Arcuno e in collaborazione con la Struttura di Pediatria, al fine di proseguire l'attività autonomamente presso l'ambulatorio di Riabilitazione entro un anno.

“Nell'ambulatorio di Riabilitazione età evolutiva Asl AT – spiega Maria Pia Truscello direttore della Struttura -, abbiamo in carico circa 160 bambini di età compresa fra 0-18 anni, affetti da Paralisi cerebrale infantile (PCI), forma spastica, di cui 20 hanno usufruito nel 2014 della terapia con tossina botulinica presso altre sedi (Moncalieri, Torino, Reggio Emilia, Pisa)”.

La spasticità, spiega la Asl, è uno dei principali segni patologici di questi bambini: è responsabile in modo rilevante, della riduzione della qualità di vita del bimbo e della sua famiglia. Le conseguenze che si ripercuotono sul movimento e in particolare sull’apparato locomotore sono: la maggiore affaticabilità e minore resistenza, l’alterazione della qualità del movimento, la difficoltà o l’impossibilità a svolgere determinate funzioni (stazione eretta, cammino, prensione e manipolazione, alimentazione, linguaggio), la retrazione muscolare e la deformazione articolare (es lussazione dell’anca, piede equino, deformità dell’arto superiore, scoliosi ecc). Inoltre si ha una maggiore incidenza di infezioni respiratorie, delle vie urinarie, dolore e lesioni cutanee.

“Ridurre la spasticità non è un obiettivo di trattamento in sé – prosegue la dott.ssa Truscello - ma deve essere inserito nel programma riabilitativo del paziente, essendo a conoscenza di tutte le sue peculiarità ed unicità. Il trattamento della spasticità può modificare le funzioni in modo significativo, prevenire le complicanze, posticipare gli interventi chirurgici. La tossina botulinica è uno degli strumenti utili per contenere la spasticità, oltre alla rieducazione, ai farmaci , alle ortesi e alla chirurgia funzionale, raccomandato nelle Linee guida nazionali delle Paralisi cerebrali infantili”.

E’ un complesso di neurotossine purificate presente in natura in un tipo di batterio anaerobio: il Clostridium Botulinum. Agisce bloccando la neurotrasmissione a livello muscolare in maniera reversibile. “Gli effetti - spiega la Asl - sono visibili dopo alcune settimane e permangono per circa 4-6 mesi. L’utilizzo della tossina botulinica si è dimostrato notevolmente sicuro per l’entità minimale degli effetti collaterali”.

Benefici derivanti dalla realizzazione dell’iniziativa
-    Maggiore continuità terapeutica: il bambino e la famiglia potrebbero essere seguiti anche per quanto riguarda l’inoculo di tossina dalla nostra equipe riabilitativa con facilitazione gestionale per le famiglie, già provate da notevole carico assistenziale ;
-    Minori traumi per il bambino che affronterebbe una procedura “nuova” in un contesto familiare;
-    Riduzione dei costi di trasporto sostenuti dalle famiglie per l’invio dei pazienti in altri centri. Spesso infatti si tratta di bambini con particolari sistema di postura che necessitano di un trasporto con un mezzo attrezzato.
-    Riduzione dei costi sostenuti dall’Asl per la mobilità passiva della prestazione effettuata presso altri centri.
-    Maggiore precisione nell’indicazione terapeutica, sia per quanto riguarda la modalità che il momento temporale e quindi prevenzione delle retrazioni e deformità.. Migliore organizzazione nel trattamento fisioterapico intensivo, necessario nel periodo post-inoculo;
 
“Il progetto che prende il via in questi giorni ci permetterà, entro un anno, di poter trattare autonomamente i piccoli pazienti della nostra Asl – dichiara Ida Grossi direttore generale dell’Asl AT -. Voglio ringraziare l'Associazione per la disponibilità, il sostegno con le numerose donazioni precedenti, frutto di una sensibilità squisita e silenziosa che ci consentirà di avere risultati efficaci per molti bambini”.

14 ottobre 2015
© Riproduzione riservata

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