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L’ospedale San Lorenzo di Carmagnola si arricchisce di un Giardino riabilitativo

Il giardino permette di sperimentare barriere architettoniche della vita reale, ausili idonei e personalizzati, sviluppo di competenze di problem-solving, di migliorare l’autostima in un ambiente più reale rispetto alle palestre e ai reparti. E’ un progetto nato dalla collaborazione tra la Scuola, l’Istituto Agrario Baldessano Roccati di Carmagnola e l’Ospedale.

21 OTT - Il cortile interno dell’Ospedale San Lorenzo di Carmagnola si è arricchito di una serie di percorsi riabilitativi studiati per incrementare le possibilità terapeutiche a disposizione dei pazienti che affluiscono alla Struttura Recupero e Rieducazione Funzionale di Carmagnola. La riabilitazione guidata in un ambiente naturale, il giardino riabilitativo, per le afferenze sensitivo-emotive e difficoltà reali e diversificate che offre, espone e stimola il soggetto a ricercare, testare e rinforzare strategie motorie e comportamentali molto diversificate, tali da riabilitare a tutto campo il paziente e ottenere la massima autonomia e coscienza di autonomia possibile.

A darne notizia è una nota dell’Asl TO5. “La mancata coscientizzazione della riacquisizione delle proprie capacità dopo un trauma, limita gli individui al ritorno alla vita precedente, diminuisce la loro autonomia e li confina in ambienti e spazi sempre più limitati e alla progressiva dipendenza”, spiega la Asl. Che aggiunge: “Un momento riabilitante importante è l’abbandono della scomposizione del gesto in ogni minimo dettaglio, verso l’automatismo, tale evoluzione è facilitata dall’ambiente naturale e motivante del giardino. Il giardino deve essere un alleato della terapia riabilitativa e il paziente deve essere compreso, rispettato e analizzato nelle strategie motorie messe in atto nel rapporto con l’ambiente naturale. Pur in un ambiente abbastanza codificato, quello del giardino, ogni giorno ogni gesto in relazione all’ambiente è completamente nuovo e in continuo divenire, meno scontato della palestra. Questa diversità di esperienze, di ambienti, che il giardino offre in aggiunta a quelli più codificati della palestra, assumono ancora più importanza in relazione ai tempi molto contenuti di permanenza in ospedale imposti dagli equilibri economici in sanità, potendo ciò nonostante raggiungere una buona autonomia alla dimissione”.

Lo svolgimento dell’esercizio riabilitativo prevede sempre la preliminare spiegazione, ad opera del Fisioterapista, del “compito” che sta per essere proposto al malato: in base alla richiesta effettuata il paziente viene messo nella condizione di dover operare delle opportune scelte, selezionando le informazioni che ritiene maggiormente significative per la soluzione del problema conoscitivo. Vengono in tal modo attivati una serie di processi fondamentali quali l’Attenzione, la Motivazione e la Memoria che risultano di fondamentale importanza per la realizzazione dell’intero Recupero Funzionale.

Gli esercizi proposti, prevedono la risoluzione di Ipotesi Percettive dalla complessità commisurata alle acquisizioni raggiunte dal malato.

La risoluzione del problema conoscitivo comporta la raccolta di informazioni tattili, cinestesiche, ponderali o di attrito e il paziente sviluppa la capacità di organizzare reclutamenti muscolari adeguati soprattutto dal punto di vista qualitativo.

“Studi scientifici hanno dimostrato che la natura, il verde e il giardino riducono i giorni di ospedalizzazione, riducono le dosi di antidolorifici usati, migliorano la concentrazione e l’attenzione, riducono la depressione e lo stress, riducono i periodi di riabilitazione. Tutto questo grazie ai benefici della riabilitazione svolto in un ambiente a contatto con la natura”, spiega la nota, che precisa:

•    benefici cognitivi. Memoria a breve e a lungo termine, orientamento, concentrazione e attenzione, svolgimento di un compito con la giusta frequenza e programmazione.

•    benefici fisici. Esperienze olfattive, uditive, visive e profondità di campo, tattili, gesti singoli o complessi in un ambiente naturale, adattamento a superfici d’appoggio meno facilitate e più instabili, allenamento propriocettivo, vestibolare e dell’equilibrio, esperienze unilaterali e bilaterali, cambi di pendenze, di attrito, di ostacoli, di direzione, di forza, di ritmo, di automatismo, di postura. Coordinamento occhio-testa-collo-arti superiori e inferiori, tronco. Il tutto sotto lo sguardo vigile e analizzatore del terapista


•    benefici fisico-comportamentali. Adattarsi a condividere in gruppo lo stesso ambiente inducendo comportamenti motori e autonomia sempre diversificati e coscientizzazione dei cambiamenti e dei miglioramenti. Limitazione dell’isolamento, dell’inattività, dell’astenia, della depressione, che spesso compromettono i programmi riabilitativi individuali. Potere dell’imitazione e dell’incoraggiamento del gruppo. Muoversi in uno spazio molto ampio, com’è quello del giardino, richiede organizzazione, percezione dello spazio, della distanza.

Il giardino riabilitativo realizzato all’interno dell’Ospedale San Lorenzo di Carmagnola permette dunque di sperimentare barriere architettoniche della vita reale, ausili idonei e personalizzati, sviluppo di competenze di problem-solving, di migliorare l’autostima in un ambiente più reale rispetto alle palestre e ai reparti.

Sono state infatti realizzate superfici calpestabili con irregolarità crescenti che comunemente possono essere ritrovate nella vita quotidiana: dalla pietra di Luserna liscia agli ovetti piemontesi; percorsi che i pazienti possono affrontare in modo progressivo secondo un progetto prestabilito.

Nella porzione adiacente all’ingresso principale, è stata eretta una struttura in acciaio COR-TEN, la cui caratteristica principale è quella di auto proteggersi dalla corrosione elettrochimica, presenza discreta ed elegante, in cui si ritrovano tutti quegli elementi utilizzati per la rieducazione del cammino, dalle pendenze variabili del piano calpestabile alle altezze diverse delle scalinate presenti. In questo ambiente, con tutte le influenze derivanti dall’ambiente esterno reale, il soggetto viene sottoposto dal fisioterapista a eseguire esercizi dalla complessità variabile con la necessità di analizzare e controllare stimoli attentivi sempre crescenti.

La realizzazione di questo giardino riabilitativo ha visto la collaborazione tra la Scuola, l’Istituto Agrario Baldessano Roccati di Carmagnola, e l’Ospedale, “concretizzando – spiega la Asl - l’interazione tra il territorio e un servizio essenziale  quale quello ospedaliero; il percepirlo presente e vicino, attraverso questo progetto induce uno spontaneo senso di “proprietà” e di appartenenza favorendo un rapporto di fiducia e di riconoscimento reciproco, importante come base di un servizio efficiente nei fatti e percepito come soddisfacente dai fruitori. Inoltre la partecipazione ad un progetto condiviso tra istituzioni  produce naturale informazione, tramite gli studenti che vi lavorano , le famiglie , i docenti”.

La realizzazione del giardino riabilitativo all'interno del San Lorenzo è una tappa sia nella progressiva specializzazione in senso riabilitativo dell'Ospedale San Lorenzo di Carmagnola, sia nella organizzazione del posta-cuzie per l'intera area Torino sud. Nel reparto di Riabilitazione del San Lorenzo affluiscono diverse patologie. “Il giardino terapeutico – conclude la nota della Asl - rappresenta la risposta al bisogno della persona di stare a contatto con la natura e di socializzare con le altre persone”.

 

21 ottobre 2015
© Riproduzione riservata

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