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Stabilità. Saitta: “Il Governo cambi approccio, altrimenti saranno messi a rischio i servizi socio-sanitari”

E' l'allarme lanciato dall'assessore regionale alla Sanità nel corso di un convegno promosso dalla Città della Salute di Torino e dalla Fondazione Promozione Sociale. “Se l’aumento del fondo passa dai 3 miliardi inizialmente promessi ad un solo miliardo questo di fatto significa che non vi sarà alcun aumento di risorse, poiché quel miliardo dovrà servire a finanziare i nuovi Lea, il piano vaccini, i farmaci innovativi i rinnovi contrattuali”.

23 OTT - “La manovra finanziaria non può essere finanziata dalla sanità attraverso scelte che la penalizzano. Bene ha fatto il Presidente Sergio Chiamparino ad assumere una forte iniziativa”, è la valutazione espressa dall’assessore regionale Antonio Saitta che questa mattina ha partecipato al convegno organizzato dalla Città della Salute di Torino e dalla Fondazione Promozione Sociale sul tema del diritto alle cure e la riorganizzazione delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie relativamente agli anziani non autosufficienti.

“Se l’aumento del fondo sanitario nazionale passa dai 3 miliardi inizialmente promessi ad un solo miliardo – ragiona - questo di fatto significa che non vi sarà alcun aumento di risorse, poiché quel miliardo dovrà servire a finanziare i nuovi Lea, il piano vaccini, i farmaci innovativi (epatite e non solo), i rinnovi contrattuali. Pertanto c’è il rischio che tutto ciò si traduca in una riduzione delle risorse del fondo”.

E’ sulla base di questi elementi che Saitta auspica che il Governo cambi opinione, “altrimenti non sarà possibile mantenere gli stessi servizi”. Lancia quindi un appello ai Parlamentari piemontesi affinché “si adoperino per correggere questa grave scelta e sono certo che realtà come la Fondazione Promozione Sociale non mancheranno di far sentire la loro voce e di incalzare il Governo nazionale e i Parlamentari esattamente come in tante occasioni hanno fatto nei confronti delle scelte della Giunta regionale”.

“Aggiungo, poi- prosegue Saitta- che non condivido per nulla l’idea della de-regionalizzazione della sanità e del neo-centralismo portata avanti dal Ministro Lorenzin, dal momento che la storia ci dimostra come la centralizzazione non sia una soluzione ottimale e in sanità avrebbe come conseguenze quella di far venire meno il rapporto diretto con gli operatori e le comunità locali, rapporto senza il quale un sistema così complesso non si può certo governare e programmare”.

L’assessore ha infine garantito che, “uscendo entro la fine dell’anno dal piano di rientro dal debito sanitario, recupereremo un’autonomia che oggi ci è negata e potremo finanziare i cosiddetti extra-Lea con le risorse della sanità. Questo è il nostro obiettivo, e so quanto sia importante per la Fondazione Promozione Sociale e per le realtà che operano nel sociale: e dobbiamo essere consapevoli che – ha concluso - se le scelte nazionali non cambieranno il rischio sarà quello di non avere risorse per poter finanziare prestazioni tanto rilevanti per i più deboli e le loro famiglie”.
 

23 ottobre 2015
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