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Indagine Demoskopika. Saitta: “Piemonte è una regione sana in sanità”

L’indagine tiene conto di sette indicatori che misurano l’efficienza e la competitività della sanità delle diverse Regioni. “Il Piemonte - osserva Saitta - con 429,6 punti, è preceduto solo da Trentino Alto Adige, Lombardia e Lazio, mentre precede Umbria ed Emilia Romagna. Anche questa classifica dimostra come la sanità piemontese sia qualitativamente una buona sanità”.

31 DIC - “Il Piemonte è una Regione 'sana' in sanità”. Ad affermarlo l'assessore alla Salute piemontese Antonio Saitta, che cita l'Ips (Indice di performance sanitaria) realizzato dall'istituto Demoskopika, che attraverso sette indicatori (tra i quali il livello di soddisfazione dei servizi sanitari, la mobilità attiva e passiva, le liste d'attesa, la spesa sanitaria) misura l'efficienza e la competitività della sanità delle Regioni. “Il Piemonte - osserva Saitta - con 429,6 punti, è preceduto solo da Trentino Alto Adige, Lombardia e Lazio, mentre precede Umbria ed Emilia Romagna. Anche questa classifica dimostra come la sanità piemontese sia qualitativamente una buona sanità”.

In particolare il Piemonte si colloca al terzo posto con una percentuale ben al di sopra del valore medio nel “pianeta ricoveri” dove solo un terzo degli italiani si dichiara soddisfatto. Solo il 34,9% degli italiani, infatti, dichiara il proprio gradimento sui servizi sanitari legati ai vari aspetti del ricovero: assistenza medica, assistenza infermieristica, vitto e servizi igienici. L’indicatore ideato da Demoskopika mostra un divario più che significativo tra le diverse realtà regionali. In testa il Trentino Alto Adige che ha ottenuto il massimo del risultato (100 punti), il Veneto (83,7 punti) e il Piemonte (78,3 punti).

Un altro indicatore nel quale il Piemonte compare nella top five è quello delle regioni che registrano quote minori di famiglie soggette a spese catastrofiche. La regione subalpina si piazza dopo il Lazio (100 punti), la Liguria (87,7 punti), il Trentino Alto Adige (62,4 punti), il Friuli Venezia Giulia (56,9 punti) e, appunto, il Piemonte (56,6 punti).

Bene anche nell’indicatore famiglie impoverite che esprime, in termini percentuali, le famiglie residenti che a causa delle spese sanitarie out of pocket (farmaci, case di cura, visite specialistiche, cure odontoiatriche, etc.) si sono impoverite scendendo al di sotto della soglia di povertà. A meritare il ranking migliore in questa graduatoria è il Lazio (100 punti), con una quota percentuale di appena lo 0,1% di nuclei familiari piombati al di sotto della soglie di povertà stimabile in circa 2.600 famiglie. A seguire, il Piemonte (82,5 punti) con una quota dello 0,2% pari a circa 4 mila famiglie, l’Umbria (60,9 punti) con una quota di poco superiore allo 0,2% pari a poco meno di 800 nuclei familiari e le Marche con una quota dello 0,3% pari a circa 2 mila famiglie.

Claudio Risso

31 dicembre 2015
© Riproduzione riservata

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