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Piemonte. Amianto, dal Consiglio Regionale via libera al Piano 2016-2020

Mappatura e bonifiche dei siti, smaltimento dei rifiuti, lotta al mesotelioma, fra i principali obiettivi del provvedimento. Valmaggia e Saitta: “Strumento fondamentale per affrontare il problema ambientale e sanitario in maniera organica”.

02 MAR - Completare la mappatura dell’amianto di origine naturale e antropica e la bonifica dei siti di interesse nazionale di Casale Monferrato e Corio-Balangero, smaltire i rifiuti che lo contengono individuando nuovi siti di stoccaggio o metodi alternativi, sviluppare l’attività sanitaria del centro per la lotta al mesotelioma, informare i cittadini attraverso appositi sportelli comunali e formare nuovi tecnici. Sono solo alcune delle misure previste dal Piano regionale Amianto 2016-2020, discusso e approvato oggi dal Consiglio regionale del Piemonte.

Il provvedimento, il cui iter è partito con l’adozione del Piano da parte della Giunta lo scorso giugno 2015, è arrivato in aula dopo l’approvazione unanime da parte della Commissione “Ambiente” di Palazzo Lascaris. Grande la soddisfazione degli assessori regionali all’Ambiente, Alberto Valmaggia, e alla Sanità, Antonio Saitta. “La Regione – affermano i due assessori in una nota congiunta – si dota di uno strumento fondamentale per affrontare in maniera organica e complessiva uno dei principali problemi ambientali che affliggono il nostro territorio e la salute dei cittadini. Si avvia così una strategia tesa a ridurre in modo deciso l’impatto nocivo dell’amianto, attraverso misure che vanno dalle bonifiche alla mappatura, dallo smaltimento in sicurezza agli interventi in ambito sanitario, informativo e formativo.”

Questi, in sintesi, i punti salienti del Piano sintetizzati nella nota regionale.

Mappatura dell’amianto di origine naturale.
Le azioni sono mirate a:
•    dare seguito alle attività di mappatura, mediante progressivi approfondimenti a scala locale e regionale; a queste attività seguirà la pubblicazione e l’aggiornamento di cartografie e di dati;
•    definire eventuali indicazioni per la gestione delle problematiche relative ad attività lavorative in presenza di amianto di matrice naturale. Al Piano sono allegate indicazioni per indagini geologiche preventive alla realizzazione di opere in aree con presenza di amianto di origine naturale potenziale o accertata;
•    al Piano è allegata una metodica analitica per la misura della concentrazione di fibre di amianto nelle acque, predisposta da Arpa Piemonte; vi è inoltre la previsione di sviluppare ulteriori approfondimenti mediante la partecipazione di Arpa Piemonte ai tavoli tecnici interregionali con Istituto Superiore di Sanità e Ispra.

Mappatura dell’amianto di origine antropica
Il Piano prevede:
•    la prosecuzione della mappatura, sotto il coordinamento di Arpa Piemonte, con la collaborazione di più soggetti, quali Asl, Comuni, soggetti privati ed altri enti. Tutti i dati rilevati confluiranno in un unico database;
•    per la finalità del punto precedente, il Piano definisce anche una specifica scheda per le comunicazioni della presenza di amianto da parte dei proprietari di manufatti contenenti amianto; con provvedimento della Giunta regionale saranno definite le modalità per la compilazione on-line della scheda;
•    i dati relativi alla quantità ed all’ubicazione dei siti mappati saranno pubblicati attraverso il sistema informativo territoriale. Alla Giunta competerà la definizione delle modalità di condivisione dei dati tra gli enti, compresi quelli relativi all’avvenuta presentazione dei piani di lavoro e delle certificazioni di restituibilità; in tal modo si avrà un quadro dinamico non solo sullo stato di mappatura, ma anche sull’attuazione degli interventi di rimozione dell’amianto.

Bonifica dei siti
I principali obiettivi sono:
•    il completamento della bonifica degli edifici scolastici di proprietà pubblica;
•    l’incentivazione delle bonifiche dei privati mediante servizi di raccolta e smaltimento di rifiuti contenenti amianto, al fine di incidere sui costi da sostenere per le operazioni di bonifica dell’amianto;
•    la qualificazione dei soggetti abilitati alla redazione dei Piani di Manutenzione e Controllo e della valutazione dello stato di degrado dei manufatti contenenti amianto, mediante uno specifico obbligo formativo;
•    inoltre, il Piano impegna la Regione ad intervenire a livello statale per consentire, come regola, l’utilizzo di risorse per la bonifica dell’amianto in esenzione dal Patto di stabilità per l’attuazione delle bonifiche da parte della pubblica amministrazione.

Siti di interesse nazionale
Amiantifera di Balangero e Corio: gli obiettivi principali consistono nel completamento della bonifica del territorio perimetrato, nella definizione e realizzazione di un piano di sviluppo finalizzato al riutilizzo economico dell’area e nella prosecuzione dei monitoraggi in continuo della qualità dell’aria.
Casale Monferrato: l’obiettivo principale consiste nella conclusione della bonifica del territorio. Il Piano prevede inoltre modalità di implementazione della ricerca di siti con “polverino”, tramite Arpa Piemonte.

Eliminazione dei rifiuti prodotti dalle bonifiche dell’amianto
Il Piano affronta la carenza della disponibilità di volumetrie nel perimetro regionale per lo smaltimento. Le soluzioni suggerite e che potranno essere sviluppate in specifici strumenti di pianificazione in materia di rifiuti consistono nell’autorizzazione di:
•    nuovi impianti per lo smaltimento dell’amianto;
•    celle dedicate all’interno di impianti di discarica attualmente non specificatamente destinati allo smaltimento dell'amianto;
•    impianti in sotterraneo e utilizzo di cave e miniere dimesse; per questa finalità viene dato mandato alla Giunta di realizzare uno specifico approfondimento.

Coinvolgimento della popolazione sui problemi causati dall’amianto
Il Piano si pone anche gli obiettivi di:
•    coinvolgere e sensibilizzare i cittadini attraverso iniziative volte ad informare il pubblico dei rischi derivanti dall’esposizione alle fibre di amianto e all’adozione delle misure di prevenzione finalizzate a ridurre progressivamente il rischio di esposizione alle fibre di asbesto.
•    realizzare “sportelli informativi amianto” nell’ambito di Comuni (singoli o associati), o di patronati, quali strutture preposte alla funzione di informare ed assistere i cittadini sull’applicazione delle normative  in  materia  di  amianto  e  sull’adozione  di  misure  preventive  da  attuare  per  gestire  il  rischio.

Formazione e aggiornamento  degli operatori delle Asl, dell’Arpa e delle imprese che effettuano attività di bonifica e di smaltimento dell’amianto
Grande importanza rivestono gli operatori delle Asl, dell’Arpa e delle imprese di bonifica e smaltimento. Il Piano si pone l’obiettivo di dar vita ad una formazione specifica sul tema dell’amianto, fino a prevedere l’istituzione di nuove figure di tecnici specializzati nella materia.

02 marzo 2016
© Riproduzione riservata

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