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Piemonte. Ad Asti un nuovo progetto di supporto ai minori in carico alla Struttura di Recupero e Rieducazione Funzionale

l progetto, che si riferisce al territorio comunale di Asti, nasce dalla consapevolezza e sperimentazione che la Riabilitazione comprende sia aspetti sanitari rieducativi propri, sia aspetti educativi e assistenziali di competenza squisitamente sociale. L'iniziativa ha l'ambizione di mettere insieme organizzazioni diverse (Asl Comune, Associazioni, ASP, Università) per preparare reti, contesti, comunità capaci di occuparsi di chi ha bisogno. 

01 GIU - Un progetto per supportare i minori, in carico alla Struttura di Recupero e Rieducazione Funzionale dell'Asl AT di Asti, in attività parascolastiche: ludico/ricreative, di aiuto nei compiti, di accompagnamento, e di compagnia. E’ quello che nasce da una collaborazione, ormai annuale ed esercitata sul campo, dall’Asl con la sua struttura di Recupero e rieducazione funzionale e dalla Città di Asti con l’Assessorato alle politiche sociali-unità operativa minori. L'iniziativa vuole valorizzare il contributo volontario di giovani per facilitare la conciliazione tra tempi di cura e tempi di lavoro in quei nuclei in cui manca una rete familiare allargata.

L'obiettivo è anche quello di scambiare, attraverso questa forma di aiuto, saperi, esperienze e sensibilità. Da anni l’Asl AT e la Città di Asti collaborano, anche attraverso protocolli d’intesa, per realizzare interventi integrati a favore di minori anche con disabilità. Da qui l’esigenza di presentare insieme un progetto con la finalità di integrare gli interventi sanitari e socio-assistenziali con azioni specifiche mirate a migliorare la qualità della vita dei minori, anche per soddisfare bisogni più immediati e concreti della vita quotidiana. Il progetto, che si riferisce al territorio comunale di Asti, nasce dalla consapevolezza e sperimentazione che la Riabilitazione comprende sia aspetti sanitari rieducativi propri, sia aspetti educativi e assistenziali di competenza squisitamente sociale. Gli interventi sanitari, se isolati dal contesto sociale, risultano non solo inefficaci, ma rischiano di sostenere e perpetuare una domanda sanitaria impropria, costosa, con grosso spreco delle limitate risorse umane ed economiche attuali.

Risorse necessarie
- Nel 2016 il progetto inizierà a giugno, in modo sperimentale, con 5 giovani, per proseguire a regime nel 2017 con 10 giovani. I volontari dovranno sostenere un breve percorso formativo e l’impegno orario è di 2 ore a settimana. Per l’intero progetto è previsto un rimborso spese per complessivi 5.000 euro per il 2017 mentre il progetto sperimentale 2016 avrà un contributo di 1.500 euro. I contributi economici sono messi a disposizione dall’Associazione “Enrico e Ilaria sono con noi”.
- il reperimento dei giovani volontari avverrà anche con il coinvolgimento dei corsi di laurea presenti sul territorio astigiano (Laurea in infermieristica, servizio sociale).
- il reperimento di giovani potrà avvenire anche all’interno degli enti (utenti dei servizi), il volontariato e l’associazionismo.

Aspetti innovativi del progetto
Il carattere innovativo della presente proposta si colloca su due piani:
il primo riguarda l’introduzione dei saperi e della disponibilità di giovani nel trattamento e gestione di progetti di aiuto sociale alle famiglie con minori gestite dal servizio sociale istituzionale. Tradizionalmente, la ricerca di soluzioni per fronteggiare compiti di vita di nuclei fragili, ha previsto la messa in campo di risorse professionali (educatori, oss) oppure di famiglie disponibili a realizzare affidi.
Il secondo piano riguarda la possibilità di veicolare alla comunità territoriale un messaggio positivo circa il ruolo costruttivo dei giovani, nonché la possibilità di incontro e dialogo tra generazioni.

Destinatari
Dieci minori (anche stranieri), sia con disabilità che non, che frequentano i servizi del progetto (Struttura di RRF e comune di Asti), le cui famiglie evidenziano carenze di vario tipo

Beneficiari
i familiari dei bambini sia con disabilità che non, che frequentano i servizi del progetto (Struttura di RRF e comune di Asti), e/o persone di riferimento
Collaborazioni: tre sono le collaborazioni che, ognuna per il ruolo rivestito assicurano la copertura del percorso. In particolare quella con l’Associazione “Enrico e Ilaria sono con noi” che da tempo ha nel suo percorso il progetto di sostegno alle fragilità e, in questo caso lo fa sostenendo economicamente l’iniziativa. L’Asp consentirà, invece, ai volontari di spostarsi sul territorio, con i minori, utilizzando gratuitamente il bus, e l’università che potrebbe fornire i volontari che scendono direttamente sul campo per dare sviluppo al progetto.

A sottolineare questo aspetto è il direttore generale dell’Asl At Ida Grossi: “Una collaborazione che mette in rete diverse realtà territoriali e che, insieme dimostrano di poter compiere un cammino concreto per far funzionare il sistema della sanità e del sociale”.
Maria Pia Truscello direttore della struttura RRF di dichiara tutta la sua soddisfazione per l’avvio del nuovo progetto: “Sono molto contenta oggi di poter presentare un progetto che pensiamo da tanto tempo e che vede coinvolti oltre all'Assessorato alle Politiche Sociali (Unità Operativa minori) della Città di Asti, l'Associazione “Enrico e Ilaria sono con noi”, che ha finanziato in questi anni altre iniziative della nostra Struttura, oltre alla collaborazione del Polo Universitario e dell'ASP di Asti.

Il progetto, dopo anni di lavoro in ambito riabilitativo, nasce dalla consapevolezza e sperimentazione che la Riabilitazione comprende sia aspetti sanitari rieducativi propri, che aspetti educativi e assistenziali di competenza squisitamente sociale. I nostri interventi sanitari, se isolati dal contesto sociale, risultano non solo inefficaci, ma rischiano di sostenere e perpetuare una domanda sanitaria impropria, costosa, con grosso spreco delle limitate risorse umane ed economiche attuali.

Questo progetto ha l'ambizione di mettere insieme organizzazioni e competenze diverse (Asl Comune, Associazioni, ASP, Università) per preparare reti, contesti, comunità capaci di occuparsi di chi ha bisogno. I servizi devono cambiare il loro modo di lavorare per andare in una prospettiva di reciprocità, di scambio di competenze, di relazioni, che vada a inserirsi in quella “zona grigia” dove le persone rischiano l'isolamento sociale”.

“Questo progetto si inserisce in un più ampio scenario che vede l’avvio di tutta una serie di collaborazioni e compartecipazioni tra pubblico e privato nel territorio della Città di Asti – afferma Piero Marco Vercelli Assessore alle Politiche sociali della Città di Asti -. Il progetto ideato con l’attiva collaborazione dell’associazione “Enrico e Ilaria sono con noi” conferma quella sinergia e fiducia che nel tempo si è instaurata con Mario Vespa, sempre molto attento a sostenere progetti che si caratterizzano per la concretezza e applicabilità. Il carattere innovativo del progetto è rappresentato soprattutto dall’opportunità di creare un incontro/sostegno tra le generazioni, in un’ottica di cittadinanza attiva”.

“La nostra Associazione ha deciso con entusiasmo di sostenere questo progetto che si prefigge, con azioni specifiche, di migliorare la qualità della vita dei minori seguiti dalla struttura RRF diretta dalla dottoressa Truscello e dai Servizi Sociali del Comune di Asti – ha dichiarato Mario Vespa Presidente Associazione “Enrico e Ilaria sono con noi”. Ci è piaciuta anche l’idea di dare la possibilità a dei giovani laureandi di provare sul campo i saperi e le conoscenze maturate, offrendo la loro disponibilità per fornire aiuto alle famiglie dei minori.”

“Asti Servizi Pubblici, che aderisce con convinzione al progetto per il profilo di innovazione sociale che presenta, premierà la disponibilità dei volontari a occuparsi dei minori in difficoltà – afferma Giovanna Beccuti Presidente Asp -: per questo metteremo a loro disposizione abbonamenti gratuiti ai bus per favorire gli spostamenti in città. Un modo per promuovere l’uso del mezzo pubblico tra i giovani, anche nella speranza che in prospettiva diventino utenti a tutti gli effetti. Quest’anno le tessere gratuite saranno sei”.

Sulla stessa linea anche Francesco Scalfari Direttore UniAstiss “Astiss è molto contenta di rinnovare la collaborazione con l’asl, in occasione della presentazione di questo nuovo progetto di formazione e ricerca; astiss vanta già una stretta collaborazione con asl su vari fronti, primo fra tutti la presenza ultradecennale del corso di infermieristica dell’università di Torino e auspica che attraverso questo nuovo progetto sulle fragilità la collaborazione venga estesa anche agli altri corsi di studio presenti nel polo universitario”.
 

01 giugno 2016
© Riproduzione riservata

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