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Asl Biella, Università di Torino e Aou Città della Salute firmano protocollo di cooperazione

L’obiettivo è coniugare assistenza, ricerca e didattica. Bonelli (Dg Asl Bi). “L’accordo è prima di tutto una risposta concreta a una richiesta del territorio”. Zanetta (Dg Città della Salute): “Fare rete permette di avere un'ottima prospettiva per l'abbattimento delle liste d'attesa”. Saitta: “Accordo positivo che la Regione Piemonte accoglie favorevolmente”.

11 NOV - È stato siglato oggi, nel corso di una conferenza stampa nella sala convegni dell’Ospedale di Biella – il protocollo di cooperazione tra ASsl di Biela, l’Aou Città della Scienza e della Salute di Torino e l’Università degli Studi di Torino. È il risultato di un percorso intrapreso già alcuni mesi fa e che ha visto confrontarsi i principali interlocutori coinvolti. Professionisti, sanitari e non, hanno analizzato in questi mesi quali fossero gli ambiti di attività in cui più una sinergia di questa natura potesse contribuire a raggiungere l’obiettivo prefissato: “Sfruttare le tecnologie e le strutture presenti nell’ospedale di Biella per sviluppare la ricerca scientifica, implementare l’offerta di assistenza e ridurre le liste d’attesa. Liste che in Piemonte, specie per alcune patologie, contribuiscono ad incrementare la mobilità extraregionale. In questa fase sono stati individuati come settori di interesse comune, di sviluppo complementare e d’innovazione organizzativa: oncologia, ortopedia e cardiovascolare”, spiega la Asl in una nota.

L’assessore alla tutela della Salute e della Sanità della Regione Piemonte, dott. Antonio Saitta, ha dichiarato: “La collaborazione tra Asl di Biella, Città della Salute ed Università di Torino è un fatto positivo che la Regione Piemonte accoglie favorevolmente”.

“Negli anni – ha proseguito -, l’amministrazione regionale ha investito molto sull’ospedale di Biella che deve diventare un polo di attrazione, in una logica di quadrante con Novara, Vercelli ed il Verbano-Cusio-Ossola. La struttura, moderna e funzionale, e la riconosciuta professionalità degli operatori sanitari impegnati quotidianamente sono un esempio concreto di come la sanità regionale sia in grado di esprimere standard qualitativi di assoluto rilievo. Per mantenere e se possibile incrementare questo livello – ha concluso Saitta -, occorre essere sempre più competitivi ed efficienti e ritengo che l’accordo sottoscritto oggi possa rappresentare un ulteriore passo in avanti in questa direzione, sulla base di un modello organizzativo che anche altre Aziende sanitarie regionali hanno sperimentato con successo”.

L’accordo firmato oggi, ha evidenziato il direttore generale dell’Asl di Biella, dott. Gianni Bonelli, “è prima di tutto una risposta concreta a una richiesta del territorio. Già nei primi mesi del mio insediamento la conferenza dei sindaci aveva espresso il desiderio di poter vedere rafforzata la collaborazione con il mondo universitario. Un aspetto fondamentale che per altro abbiamo inserito anche nel nuovo atto aziendale. Attraverso la firma di questo protocollo inoltre riusciamo ad ottimizzare al meglio le risorse economiche e strutturali del nuovo ospedale implementando il grado di utilizzo delle attrezzature disponibili. Mezzi che diventano così una opportunità straordinaria per offrire una maggiore offerta ai cittadini, anche quelli che non vivono a Biella, contribuendo a ridurre le liste d’attesa, obiettivo assegnato a tutte le azione sanitarie della regione Piemonte”.

L’avv. Gian Paolo Zanetta, Direttore Generale A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino, ha sottolineato: “Siamo orgogliosi di questo protocollo di collaborazione firmato con l'Asl di Biella. Una cooperazione all'insegna dei nostri ottimi rapporti con l'Università degli Studi di Torino. Tutto questo per ottimizzare al meglio la Rete regionale per tutta una serie di specialità, che contraddistinguono e sono il fiore all'occhiello della Città della Salute di Torino a livello italiano. In questo momento fare rete significa anche e soprattutto un'ottima prospettiva per l'abbattimento delle liste d'attesa, che purtroppo ancora troppo spesso vengono considerato il punto debole della nostra sanità pubblica”.

“L’innovazione – ha sottolineato il prof. Cavallo Perin, delegato del rettore dell’Università degli Studi di Torino -  nasce dalla “rottura di uno steccato”. Rottura intesa come consapevolezza che occorre superare il concetto di centro o di periferia perché tutto può diventare centro o periferia. Bisogna adeguarsi a un nuovo modo di ragionare in cui occorre “far rete” e in cui la cooperazione tra enti pubblici è ormai un modello consolidato da perseguire”.

Per il prof. Enzo Ghigo, direttore della scuola di medicina dell’Università di Torino. "L'Accordo trilaterale tra ASL BI, Città della Salute e della Scienza di Torino e Università degli Studi di Torino - Scuola di Medicina - promette una reale sinergia su temi clinico-assistenziali a fianco di temi di didattica e di ricerca".

11 novembre 2016
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