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All’AO Alessandria la VI Giornata Scientifica. Saitta: “Il futuro è nella ricerca”

L’azienda ambisce a “diventare ospedale di Insegnamento e Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico”. Ambizione condivisa dall’assessore alla Sanità, che ha garantito: “La Regione sarà al vostro fianco nella proposta al Ministero per avviare la nascita di un Irccs”.

21 DIC - Una presenza importante di istituzioni, operatori, studenti ha partecipato alla Sesta Giornata Scientifica dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria, organizzata dalla Struttura Formazione e Promozione Scientifica diretta da Antonio Maconi, lo scorso venerdì 16 dicembre al Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica dell’Università del Piemonte Orientale.

Una giornata all’insegna dell’integrazione con l’Università, sottoscritta con il protocollo di intesa tra il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Giovanna Baraldi e il direttore del Disit Leonardo Marchese, rafforzata nelle parole del Rettore Cesare Emanuel, che punta su Alessandria per il progetto dello Human Technopole.

Il tutto avendo come obiettivo finale il paziente, come ha sottolineato nella relazione di apertura il prof. Renato Balduzzi, che ha messo in risalto come il Servizio Sanitario Nazionale rappresenti una magnifica espressione di solidarietà: “La ricerca garantisce trasparenza, contradditorio e regole. Andate avanti su questa strada: chi lavora in questa Azienda Ospedaliera deve essere in grado di dare sempre speranza ai pazienti”. Un focus sui pazienti ripreso anche da Mara Scagni, Presidente regionale di Cittadinanzattiva, che ha rimarcato come il paziente sia parte attiva, come testimonia la presenza dell’istituzione anche all’interno del Comitato Etico Interaziendale.

“Siamo convinti che la ricerca e la formazione migliorino l’assistenza e siano inscindibili da essa – ha evidenziato Giovanna Baraldi, Direttore Generale nell’intervento di saluto, in cui ha indicato il ruolo e i numeri dell’attività della ricerca in Azienda – sono aumentati il numero di pubblicazioni scientifiche, i pazienti arruolati negli studi, abbiamo dato avvio ad importanti riorganizzazioni, ottenuto un aumento della produzione di circa sei milioni e risparmi notevoli nell’utilizzo di farmaci: abbiamo promosso la metodologia della ricerca in tutte le strutture aziendali per creare un circolo virtuoso in cui la ricerca finanzia la ricerca. Con l’ambizione di diventare ospedale di Insegnamento e Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico”.

Ambizione condivisa dallo stesso Assessore alla Sanità Antonio Saitta: “La Regione sarà al vostro fianco nella proposta al Ministero per avviare la nascita di un IRCCS”.  

E il ruolo di ospedale di insegnamento a cui l’Azienda Ospedaliera ambisce è stato evocato anche dal Sindaco di Alessandria Maria Rita Rossa che ha chiesto con forza il corso di laurea in Medicina, che sottolinea “la presenza di tutte le condizioni” in città, prontamente ribadito dal prof. Giorgio Bellomo, Direttore della Scuola di Medicina dell’Università del Piemonte Orientale, che segnala l’avvio del dialogo con l’Azienda Ospedaliera.

Al centro della mattinata, la tavola rotonda dedicata al progetto “Sviluppo preclinico e clinico di nuove terapie  per il mesotelioma guidate da valutazioni molecolari” con i rappresentati di tutti i protagonisti della ricerca, moderati da Gianmauro Numico direttore del Dipartimento Oncoematologico e Federica Grosso, referente di Ufim.

Silvio Garattini, Presidente dell’Istituto di  Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” ha annunciato che attraverso la clinica è possibile ottenere migliori idee per la ricerca e che saranno dati riscontri periodi sull’avanzamento del progetto, anche con la guida di un Comitato Internazionale di esperti. Maurizio d’Incalci, Direttore del Dipartimento Oncologico del Mario Negri, ha invece illustrato in modo efficace come capire i punti deboli del mesotelioma, studiando la caratterizzazione genetica e molecolare di ciascun individuo, per capire il comportamento del tumore e individuare la terapia pù adatta. Anche Dino Amadori, Direttore scientifico IRST Meldola, ha sottolineato la trasparenza su cui si basa il progetto e le competenze qualificate di tutti i soggetti coinvolti: “segnale di fiducia verso risultati per dare al paziente, che è il vero protagonista, le prime risposte”.

Roberto Barbato, prorettore alla Ricerca dell’Università del Piemonte Orientale e Antonio Maconi, responsabile Formazione e Promozione Scientifica Azienda Ospedaliera, hanno ricordato gli oltre venti progetti che le due realtà hanno realizzato nel corso di questi due anni, finalizzati a individuare soluzioni innovative per rispondere ad esigenze di salute dei pazienti e del territorio: molti di questi sono stati illustrati dagli stessi professionisti nel corso della “maratona” della ricerca che ha visto la partecipazione di oltre cinquanta relazioni di tre minuti, tra giovani ricercatori del Disit e dell’Azienda Ospedaliera.

Un “festival” che è stato preceduto dalla rendicontazione scientifica annuale, illustrato in termini di risultati di impatto di produzione scientifica da Maconi ma anche economica, da direttore amministrativo Francesco Arena, che ha evidenziato come l’impatto economico di formazione, ricerca e innovazione per l’Azienda Ospedaliera abbia permesso di ottenere positivi risultati in termini di initroiti e di risparmi.

21 dicembre 2016
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