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ASL AT. Gastroenterologia del Cardinal Massaia al “Top di gamma”

Apparecchiature, strumentologia e servizi di avanguardia nel reparto diretto dal dott. Mario Grassini. Il Dg Ida Grossi: “Abbiamo snellito le liste d’attesa e siamo diventati uno dei maggiori centri di riferimento in ambito regionale e tra i primi 3-4 centri in Italia”.

16 MAR - Apertura h12 con garanzia di intervento sulle 24 ore in caso di emergenza. Una apparecchiatura all’avanguardia e meno invasiva in grado di fare terapia e non solo interventistica, un servizio di Fisiopatologia al top di gamma. Sono questi alcuni dei segni distintivi di un reparto di Gastroenterologia sempre più eccellenza nel panorama Piemontese e non solo. Questo permette aumento volumi di attività con accorciamento liste attesa (dati 2015-2016: 2225 Esofagogastroduodenoscopie nel 2015 e 2396 nel 2016, 1816 Colonscopie nel 2015 e 2067 nel 2016). A questi vanno aggiunti gli esami eseguiti nell’ambito del Progetto Serena di prevenzione del Cancro del colon retto: 435 Colonscopie e 496 Sigmoidoscopie nel 2015, 475 Colonscopie e 1047 Sigmoidoscopie nel 2016)

“Abbiamo raggiunto un livello di elevata qualità che ci colloca prima Asl dopo le ospedaliere Città della salute, Maggiore della Carità di  Novara e  Santa Croce e Carle di Cuneo soprattutto in specialità che ormai sono chiamate ad erogare la propria prestazione al livello ambulatoriale”, spiega il dott. Mario Grassini, direttore della struttura di Gastroenterologia dell’Asl At, in una nota diffusa dalla Asl.

“Squisitamente ambulatoriale – prosegue Grassini - è tutta l'attività di Fisiopatologia, fiore all'occhiello della gastroenterologia astigiana, in grado di erogare prestazioni uniche in tutto il Piemonte, uno dei due centri a livello italiano. Solo ad Asti si può effettuare la Manometria del colon o quella gastrodigiunale, entrambe ambulatoriali, i monitoraggi prolungati dell'attività gastrica e del reflusso, tutti esami che non costringono il paziente al ricovero, ma gli consentono di svolgere le proprie attività,  e, volendo, per chi è appassionato, anche una breve corsetta o una camminata”.

In questo ambito appunto l’ospedale Cardinal Massaia è centro di riferimento regionale per la Fisiopatologia e Motilità esofago-gastro-intestinale, ma anche di strategica valenza nazionale. A gestire l'attività del centro, la dottoressa Edda Battaglia, componente del Direttivo nazionale del Gruppo per lo Studio della Motilità dell'Apparato Digerente nonché della Commissione Nazionale AIGO (Associazione Italiana Gastroenterologi Ospedalieri) per i Disturbi Funzionali, autore di varie linee guida nazionali.

Altro fiore all’occhiello della struttura di gastroenterologia sono le Colonscopie diagnostiche/terapeutiche con polipectomie, mucosectomie e/o dissezioni sottomucose (ESD). “Tecnica questa che permette di trattare in maniera radicale pazienti con tumori maligni iniziali – illustra ancora Grassini -, evitando pesanti e fastidiosi interventi chirurgici tradizionali. Anche questa tecnica in Piemonte viene effettuata solo dalla Città salute, Novara e Cuneo”.

Ma ad Asti c’è anche una consolidata attività di Screening per il cancro colorettale,  con una chiamata di tutte le coorti di pazienti dal 58 anno di età per sigmoidoscopia o, se rifiuta, sangue occulto fecale.

Per queste ragioni la regione Piemonte ha fatto variazione di quello che era area territoriale per lo screening e l’Asl AT è stata riconosciuta al Centro di Asti centro di riferimento per area territoriale anche per Alessandria.

Altro vanto per la struttura diretta dal dott. Grassini è il trattamento delle patologie epatopancreatiche con una metodica che si chiama ERCP (Colangiopancreatografia retrograda endoscopica). Questa tecnica permette di rimuovere i calcoli dalle vie biliari tramite manovre meno invasive di un trattamento chirurgico, garantendo una  miglior qualità di vita al paziente con recuperi più rapidi. “Va sottolineato – precisa Grassini -, che questa attività non si pone in antagonismo con la chirurgia tradizionale ma in collaborazione con lo specialista. In quest’ottica, sempre prendendo come esempio i calcoli biliari in contemporanea, durante l’intervento chirurgico di colecistectomia, si interviene sul coledoco. Il chirurgo rimuove la colecisti mentre il gastroenterologo “sfila” i calcoli, oppure può ripristinare il drenaggio della bile in via endoscopica senza intervento chirurgico.

“Al Massaia – dice ancora il gastroenterologo – effettuiamo quella che viene chiamata Peg o Gastrostomia endoscopica percutanea, tecnica che viene usata per i pazienti che hanno difficoltà o impossibilità a introdurre quantità alimentari necessarie (SLA, Disfagia, Parkinson) e che possono giovarsi quindi esclusivamente di questa tecnica per nutrirsi. La tecnica consiste nel posizionare un tubetto  attraverso la parete addominale nello stomaco, per poter introdurre così gli alimenti direttamente nell’apparato digerente”

“Per i volumi svolti e le tecnologie con le quali vengono effettuati gli interventi abbiamo, in primo luogo snellito le liste d’attesa, ma soprattutto  la Gastroenterologia dell’Asl AT è certamente uno dei maggiori centri di riferimento in ambito regionale – ha sottolineato il direttore generale dell’Asl AT Ida Grossi - e le Strumentazioni che vengono utilizzate ci pongono tra i primi 3-4 centri in Italia. Abbiamo un’alta mobilità attiva senza posti letto, quindi a sola gestione ambulatoriale”.

16 marzo 2017
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