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Asl CN1. Cure palliative, la rete si amplia

Undici posti in Hospice (ma raddoppieranno), 4 letti di cure precoci a Ceva e un ambulatorio a Saluzzo. Poi un’attività intensa a domicilio con cure di base e specialistiche con il supporto fondamentale dell’Adas-Assistenza Domiciliare ai Sofferenti.

30 MAG - Una rete che garantisce le cure palliative con interventi sul territorio e in hospice; luoghi di cura più appropriati, strutture più vicine a casa con bassa tecnologia e alta tecnica. La Giornata nazionale del Sollievo è stata per la Direzione Generale dell’Asl Cn1 e per Pietro La Ciura, che è responsabile della struttura complessa di Oncologia (e che conta al suo interno la struttura Cure palliative Hospice), anche l’occasione di fare il punto su un’attività in crescita, a servizio degli assistiti del territorio: malati oncologici ma non solo (in una certa percentuale si tratta di malattie neurodegenerative).

Non solo Hospice, quindi. Anche se gli 11 posti letto di Busca potranno essere raddoppiati con un secondo modulo che dovrebbe essere già attivo dal prossimo anno in un’altra area, più baricentrica, dell’Asl. Nel corso del 2016 sono stati attivati in ospedale a Cerva 4 posti letto di cure palliative precoci (“perché – dice La Ciura – il paziente entra nella fase avanzata della malattia anche molto prima di morire”) e da inizio 2017 è attivo a Saluzzo (dove peraltro ha sede la struttura di Oncologia) un ambulatorio di cure palliative precoci per pazienti oncologici in prima diagnosi metastatica, aperto per ora un giorno la settimana con la presenza di un medico.   

Sul territorio le cure palliative di base, attivate da medici di famiglia con l’assistenza degli specialisti pallliativisti si integrano con le cure palliative specialistiche che sono invece attivate dall’Asl con l’assistenza dei medici di medicina generale.

“Sono 1300 – riferisce la Asl - i morti di cancro in un anno nella Cn1, nel 2016 sono stati assistiti 288 nuovi pazienti a domicilio con cure di base oltre a 170 attraverso cure specialistiche col supporto dell’Adas”, la Fondazione Assistenza Domiciliare ai Sofferenti. La struttura conta su 4 medici a tempo indeterminato (prima ce n’era uno solo, con borsisti e tempi determinati) e 6 infermiere in più (erano 2) cui si devono aggiungere le 18 dell’Adas.

30 maggio 2017
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