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Piemonte. Un padre costretto a usare la sua auto privata per trasportare sua figlia di 6 anni da un ospedale all’altro, eppure l’ambulanza c’era. Asl avvia inchiesta. Saitta: “Inaccettabile” 

La bimba respirava e non erano presenti segni di cianosi e di saturazione di ossigeno. Ma il corpo estraneo c’era e, per il Dg Ardissone, il medico dell’ospedale di Ciriè ha agito “nell’inosservanza assoluta delle linee guida e procedure” o è stato “perlomeno negligente”. Il caso sarà sottoposto alla Commissione di disciplina e “saranno adottati i provvedimenti del caso”, assicura il Dg. Per l’assessore Saitta un caso di “inaccettabile sottovalutazione” da parte del PS.

07 NOV - Lo scorso 28 ottobre Jasmine, 6 anni, ingerisce la pila di un orologio. Il padre la carica sulla macchina e corre al Pronto Soccorso dell’ospedale di Ciriè. La bimba respira, ma il corpo estraneo va rimosso, perché rischia di otturare le vie respiratorie e far soffocare la piccola. I medici del Pronto Soccorso visitano la bimba e concordano sulla necessità di portarla all’ospedale Regina Margherita di Torino. Ma invece di mettere in moto l’ambulanza dell’ospedale, che era lì a disposizione, dicono al padre di occuparsi da solo del trasporto, con la proprio auto privata. “Mi hanno detto che non c’era un’ambulanza a disposizione”, avrebbe riferito il padre.

Quali che siano state le parole esatte del medico, è la stessa Asl To4 a confermare che si tratti di un episodio che non sarebbe dovuto accadere. “Il comportamento del medico del pronto soccorso dell’ospedale di Ciriè nel caso occorso alla piccola paziente è stato connotato dall’inosservanza assoluta delle linee guida e procedure di pronto soccorso ed è perlomeno negligente. Di conseguenza, il primario di Pronto Soccorso dell’Asl TO4 lo deferirà alla Commissione di disciplina per l’avvio del procedimento nei suoi confronti, al termine del quale saranno adottati i provvedimenti del caso”, ha dichiarato in una nota il Direttore Generale dell’Asl TO4, Lorenzo Ardissone.

Nella nota, si spiega che l’indagine interna avviata dalla direzione dell’Asl TO4 ha rilevato che la bimba - entrata in Pronto Soccorso accompagnata dal padre alle ore 14.21 di sabato 28 ottobre ed immediatamente sottoposta al triage - rispondeva in modo corretto alle domande, le vie aeree erano libere, il respiro normale, non erano presenti segni di cianosi e la saturazione di ossigeno era del 100% e riferiva di non avere dolore. Visitata alle ore 14.58, risultava asintomatica.

E’ stata immediatamente inviata in radiologia per la localizzazione del corpo estraneo: è risultato un corpo estraneo, compatibile con una moneta, a livello dell’esofago.

Appena ottenuto il referto il chirurgo dell’Ospedale di Ciriè ha contattato il collega di guardia presso il Presidio ospedaliero Regina Margherita di Torino e ha concordato per l’invio.

La piccola non ha vomitato in presenza del medico ed è stata dimessa ed inviata all’Ospedale Regina Margherita di Torino alle 16.06 accompagnata dal padre.
 
E questo, si precisa nella nota, “benché l’ambulanza fosse disponibile”.

La Direzione Generale dell’Asl To4 si scusa con la famiglia della piccola.

Sulla vicenda è intervenuto anche l’assessore alla Salute della regione Piemonte, Antonio Saitta. Che dal suo profilo facebook parla di “un episodio di inaccettabile sottovalutazione al pronto soccorso dell'Ospedale di Ciriè nei confronti di una bambina e della sua famiglia: l'Asl TO4 ha avviato un'indagine interna ed ha peraltro verificato che l'ambulanza era disponibile. Le scuse sono doverose, come lo è sottoporre il medico a procedimento disciplinare”.
 

“Detto questo, non posso e non voglio dimenticare che ogni giorno la sanità del Piemonte eccelle e presta soccorso nell'emergenza/urgenza e migliaia di pazienti senza fare notizia”, conclude Saitta, sostenendo che è stato comunque giusto segnalare “questo spiacevole episodio”.

La bambina è ancora ricoverata al Ospedale Infantile Regina Margherita e le sue condizioni sono in miglioramento.

07 novembre 2017
© Riproduzione riservata

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