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AIl’Aou San Luigi il secondo “Quality Day” 2017 per “scegliere con saggezza”

Sulla scorta dell’iniziativa americana “Choosing Wisely”, ripresa in Italia dal movimento “Slow Medicine”, l’Aou di Orbassano ha sviluppato un progetto per migliorare la qualità e la sicurezza delle prestazioni attraverso la riduzione delle pratiche che non apportano benefici significativi ai pazienti garantendo, al contempo, un uso più appropriato dei servizi e un miglioramento della qualità erogata. L’appuntamento con il secondo “Quality Day” è il 20 novembre.

14 NOV - E’ trascorso quasi un anno dallo scorso 14 dicembre, quando si è svolto presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria San Luigi di Orbassano il primo “Quality Day”, in cui è stato presentato lo sviluppo del Sistema Gestione Qualità aziendale. Il “Piano Annuale Qualità” è stato  focalizzato su quattro progetti di miglioramento: performance budget, norme di buona qualità, scegliere con saggezza, benessere organizzativo.

L’appuntamento del 20 novembre dalle ore 13,00 alle ore 17,30 presso la Sala Convegni dell’Azienda Ospedaliera Universitaria - rappresenta il secondo “Quality Day”, che sarà specificamente dedicato al tema “Scegliere con Saggezza”.

Sulla scorta dell’iniziativa americana “Choosing Wisely”, ripresa in Italia dal movimento “Slow Medicine”, l’Azienda Ospedaliera Universitaria San Luigi Gonzaga di Orbassano ha sviluppato un progetto aziendale con lo scopo di migliorare la qualità e la sicurezza delle prestazioni attraverso la riduzione delle pratiche (esami diagnostici e trattamenti) che non apportano benefici significativi ai pazienti e al contempo di garantire un uso più appropriato dei servizi e un miglioramento della qualità erogata.

Illustra il Commissario Franco Ripa: “Nel corso dell’anno 2016 abbiamo disegnato il Sistema Gestione Qualità aziendale ed individuato una serie di progetti che la letteratura gestionale individua come performanti. Abbiamo quindi assegnato una serie di obiettivi, tra cui quello di individuare in ogni Struttura sanitaria dell’Azienda, in ambito clinico ed assistenziale, le pratiche a maggiore rischio d’inappropriatezza. Le pratiche sono state sviluppate a partire dalle evidenze scientifiche. Al fine di uniformare la raccolta dei dati e la metodologia di valutazione, è stata elaborata una scheda di riferimento, con una serie di specifiche tecniche a supporto. Le singole strutture hanno individuato una o più pratiche a rischio di inappropriatezza e hanno progettato un percorso correttivo”.

Un gruppo di lavoro con competenze metodologiche, cliniche e organizzative, ha definito quindi i criteri di valutazione delle pratiche e valutato le schede inviate dalle Strutture. Sono state presentate 96 schede da 35 Strutture: 61 provenienti dall’area medica e 35 da quella infermieristica. Di queste, sono state ritenute congrue 42 mediche e 25 infermieristiche, provenienti per il 77% da area medica e 23% da area chirurgica/intensiva.  Prevalgono globalmente protocolli clinico assistenziali rispetto ad aspetti procedurali organizzativi (55/12).  Tra le pratiche mediche, il coinvolgimento è tra più strutture aziendali nel 29%, interaziendale e con MMG nel 38%, limitato alla singola Struttura nel 26%. In ambito infermieristico il 67% riguarda la singola struttura.

Il progetto è stato ritenuto meritevole di accettazione come presentazione-poster al Congresso Nazionale dell’Associazione Slow Medicine, tenutosi a Torino lo scorso 11 novembre. “Nel suo complesso - riferisce l'Aou -, questa prima esperienza, sviluppatasi al di fuori di schematismi preconfezionati, ha dimostrato una buona capacità delle Strutture di autoanalisi per identificare settori potenziali di miglioramento della qualità e di ottimizzazione dell’uso di risorse e per elaborare strategie di soluzione”.

La scelta di perseguire una strategia bottom-up, evitando consapevolmente una preliminare e omogenea azione informativa e privilegiando l’adozione di analisi libere fortemente contestualizzate e spontanee, è stata ritenuta più importante: questo secondo “Quality Day” vuole per l’appunto rappresentare l’occasione per un confronto con gli esperti e costituire la base per un successivo perfezionamento della presentazione delle pratiche e una loro definitiva applicazione, soddisfacendo le esigenze di una corretta comunicazione tra operatori e utenti e completando il progetto con una verifica di risultato, attraverso appropriati e condivisi criteri di valutazione.

14 novembre 2017
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