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Stone Center. Un ambulatorio della Asl di Biella dedicato ai pazienti con calcoli alle vie urinare

È un’ulteriore implementazione, nei servizi assistenziali offerti dall’urologia dell’Asl Bi, resa possibile anche grazie ad alcuni investimenti ad hoc che oggi consentono di trattare questa patologia a 360 gradi con un approccio moderno che va a vantaggio del paziente. Trattamenti sempre più mini invasivi. Tecnologie, manualità ed esperienza per un servizio a cui si accede tramite Cup.

13 DIC - Si chiama “stone center” ed è una nuova porta d’accesso creata all’interno dell’Asl di Biella per la diagnosi e cura dei pazienti affetti da calcoli alle vie urinarie.  Un ambulatorio, attivo ogni martedì pomeriggio presso la piastra B, a cui si accede tramite CUP con impegnativa per visita urologica.
 
È un’ulteriore implementazione, nei servizi assistenziali offerti dall’urologia dell’Asl Bi, diretta dal dott. Stefano Zaramella, resa possibile anche grazie ad alcuni investimenti ad hoc che oggi consentono di trattare questa patologia a 360 gradi con un approccio moderno che va a vantaggio del paziente.

Referente dell’ambulatorio è la dott. ssa Fabiola Liberale, supportata dal dott. Sabino Quaranta.
 
Già da diverso tempo a Biella la frammentazione dei calcoli avviene senza dover ricorrere ad intervento, grazie ad un sistema ad onde d’urto (ESWL - litotrissia extracorporea ad onde d’urto). A tale strumentazione sono stati aggiunti recentemente anche ulteriori apparecchi: ureteroscopi flessibili di ultima generazione per il trattamento endoscopico dei calcoli e nefroscopi miniaturizzati che consentono di agire per via percutanea – con un piccolo foro sul fianco -  eliminando anche calcoli di grosse dimensioni. L’acquisizione del laser ad Olmio - dono congiunto della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e della Fondazione Edo ed Elvo Tempia – ha permesso di ottimizzare al meglio l’utilizzo di questi strumenti. Tecnologia, manualità ed esperienza che si traduce soprattutto in interventi meno invasivi per i pazienti.
 
“La calcolosi urinaria – sottolinea Zaramella -  è una patologia a grande incidenza nella popolazione. Si stima che l’8% delle persone nell’arco della propria vita debba farci i conti. Sono molte le condizioni che possono determinare la comparsa di calcoli renali: l’osteoporosi, malattie intestinali, ma anche la nostra dieta occidentale. Con la collaborazione dei colleghi della nefrologia e dialisi, guidata dal dott. Mauro Berto, stiamo studiando i pazienti affetti da calcolosi anche dal punto di vista metabolico. L’obiettivo è quello di comprendere le cause e poter prevenire recidive in futuro”. 

13 dicembre 2017
© Riproduzione riservata

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