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Progetto Protezione Famiglie Fragili esteso a tutta l’Asl TO4

Il Progetto Protezione Famiglie Fragili si pone come obiettivo quello di costruire un servizio di accoglienza e di risposta ai bisogni psicologici, assistenziali, sociali per le famiglie che affrontano la malattia oncologica e che presentano caratteristiche di maggiore vulnerabilità.

29 GEN - L’Asl TO4 estende il Progetto Protezione Famiglie Fragili (PPFF), ideato dalla Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta, ai Presidi Ospedalieri di Ivrea e di Cuorgnè e ai rispettivi Distretti, completando così l’attivazione del Progetto su tutto il territorio dell’Azienda.

Il Progetto Protezione Famiglie Fragili si pone come obiettivo quello di costruire un servizio di accoglienza e di risposta ai bisogni psicologici, assistenziali, sociali per le famiglie che affrontano la malattia oncologica e che presentano caratteristiche di maggiore vulnerabilità (famiglie fragili).

Sono considerati elementi di “fragilità” la presenza, nella famiglia della persona ammalata di tumore, di bambini e/o adolescenti, di altri componenti affetti da patologia organica, psichiatrica, da disabilità e/o da grave disagio, da dipendenze patologiche, l’appartenenza a nuclei familiari ristretti e isolati, anziani soli, famiglie con precedenti esperienze traumatiche o in lutto, famiglie con disagio economico e famiglie con difficoltà all’integrazione sociale, linguistica e culturale.

Il PPFF si propone, individuati i pazienti e le famiglie fragili, di costruire una rete di supporti in ambito sanitario, assistenziale, psicologico e sociale per evitare da un lato una difficile adesione del paziente al percorso di cura, dall’altro per sostenere i familiari in condizioni di destabilizzazione e di vulnerabilità nelle fasi assistenziali e, per i casi a cattiva prognosi, nei momenti difficili dell’accompagnamento alla morte e dell’elaborazione del lutto.

I destinatari del PPFF esteso all’area di Ivrea-Cuorgnè sono le famiglie fragili il cui componente affetto da malattia oncologica sia seguito dalle strutture operative di Oncologia o di Ematologia dei Presidi Ospedalieri di Ivrea e di Cuorgnè o di altre Aziende Sanitarie. In questo modo, su proposta del Dipartimento della Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta, si estende a tutta l’ASL TO4 il Progetto già attivo da molti anni nel Presidio Ospedaliero di Ciriè-Lanzo e nel rispettivo Distretto di Ciriè-Lanzo e, più recentemente, nel Presidio Ospedaliero di Chivasso e nei rispettivi Distretti di Chivasso-San Mauro e di Settimo Torinese.

Il Progetto prevede il coinvolgimento di numerosi Servizi dell’Azienda, ospedalieri e territoriali: Oncologia, Ematologia, Servizio Sociale Ospedaliero, Psiconcologia, Distretti sanitari, Medici di Famiglia e Pediatri di Libera Scelta, Neuropsichiatria Infantile, Centro di Salute Mentale, Servizio per le Dipendenze (SerD). Per il raggiungimento dell’obiettivo progettuale è anche fondamentale la collaborazione dei Servizi Sociali Territoriali e, soprattutto, delle Organizzazioni no-profit del territorio.

“L’obiettivo specifico del Progetto – precisa il Direttore Generale dell’ASL TO4, dottor Lorenzo Ardissone – non è quello di sostituire i Servizi già operanti in ospedale o sul territorio, ma di creare delle sinergie con i Servizi stessi intervenendo con proprie risorse per contribuire a supportare la famiglia in condizione di fragilità. Tra le risorse del PPFF vi sono psicologi, assistenti sociali, educatori per il sostegno ai minori e volontari. E l’impegno dei volontari ha un valore inestimabile”. I volontari, infatti, accompagnano le persone malate o i familiari nei luoghi di cura, svolgono atti burocratici, amministrativi per la persona e la sua famiglia, sostengono con interventi economici la famiglia in difficoltà (per esempio per il riscaldamento invernale o per l’acquisto di alimenti e di materiale per i bambini), accompagnano a scuola bambini e ragazzi, forniscono sostegno nelle attività quotidiane indispensabili per la gestione familiare quando un componente del nucleo è gravemente ammalato.

Lo scorso anno l’ASL TO4 ha incontrato le Organizzazioni no profit dell’area di Ivrea-Cuorgnè per presentare il PPFF e per richiedere di aderirvi. Le Organizzazioni no profit aderenti al Progetto hanno poi creato un gruppo esecutivo di lavoro costituito da una Onlus capofila, L’Orizzonte – Centro di Solidarietà Eporediese, e da altre Organizzazioni che l’affiancano: l’Associazione Casainsieme la Cooperativa Sociale Pollicino, il Patronato Epaca e i Rotary Club di Ivrea e di Cuorgnè e Canavese.

L’Associazione L’Orizzonte si fa carico di attivare le risorse per il progetto, di gestire e di rendicontare i fondi, di effettuare la raccolta e la gestione dei dati utili per la rendicontazione dei progetti di assistenza, di reperire i fondi per il PPFF e di sostenere le iniziative per promuovere il progetto.

L’Associazione Casainsieme, che gestisce in collaborazione con l’ASL TO4 l’Hospice di Salerano Canavese, si rende disponibile con l’esperienza maturata in campo. La Cooperativa Sociale Pollicino di Ivrea partecipa al Progetto per la gestione del personale OSS (Operatori Socio Sanitari) ed educativo. Il Patronato Epaca svolge i servizi in materia di previdenza e di assistenza sociale e offre assistenza e consulenza in merito al conseguimento  di prestazioni pensionistiche. I Rotary Club di Ivrea e di Cuorgnè e Canavese mettono a disposizione della comunità, oltre a un supporto di tipo economico, le competenze professionali dei soci per le necessità emergenti, al di fuori di quelle di carattere sanitario, delle persone assistite all’interno del Progetto.

“A nome di tutte le Organizzazioni no profit che hanno aderito – riferisce la presidente dell’Associazione capofila L’Orizzonte, Elena Ruffino – posso dire che con molto piacere partecipiamo a questo Progetto, che condividiamo totalmente per lo spirito di solidarietà che lo sostiene e che è proprio delle nostre Organizzazioni. Sicuramente, per la realizzazione degli obiettivi del Progetto, è fondamentale la collaborazione sinergica tra noi soggetti partner”.

“Ringraziamo di cuore tutte le Organizzazione no profit che hanno aderito – aggiunge il dottor Ardissone –. Senza il loro prezioso contributo non sarebbe possibile realizzare il Progetto. Ancora una volta questo dimostra che l’alleanza delle amministrazioni pubbliche e delle realtà territoriali permette di raggiungere obiettivi a favore dei cittadini, in particolare dei più fragili, non altrimenti realizzabili”.

Per quanto riguarda le modalità organizzative del Progetto, l’identificazione delle famiglie fragili può essere effettuata dalle strutture ospedaliere di Oncologia o di Ematologia dei Presidi ospedalieri di Ivrea e di Cuorgnè o da altre strutture operative di questi Presidi, dai Distretti sanitari di Ivrea e di Cuorgnè, dai Medici di Famiglia o dai Pediatri di Libera Scelta di riferimento del territorio. Il Servizio che identifica la famiglia fragile la segnala alla mini équipe ospedaliera costituita dalla psiconcologa e dall’assistente sociale ospedaliera. La mini équipe, a sua volta, valutata la necessità di inserire la famiglia nel Progetto e la tipologia del bisogno, segnala la famiglia fragile all’Organizzazione no profit capofila, che si attiva direttamente o tramite le altre Organizzazioni no profit aderenti al Progetto stesso, e/o ai Servizi aziendali identificati (Neuropsichiatria Infantile, Centro di Salute Mentale, Servizio per le Dipendenze) per creare le necessarie sinergie.
 

29 gennaio 2018
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