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Torino. Alle Molinette per la prima volta asportato tumore esofago con robot chirurgo

L’intervento tradizionale necessita di un’ampia apertura sul torace per intervenire sull’esofago e una sull’addome per asportare una porzione di tubo digerente con cui sostituire l’esofago danneggiato. In tal caso sono stati sufficienti 4 fori laparoscopici. Il paziente era in piedi a 24 ore dall’intervento

03 MAG - Presso l'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino per la prima volta è stato asportato un tumore dell'esofago in chirurgia robotica con una nuova procedura di estrema complessità realizzata con tecnica totalmente mini invasiva dall'équipe di Chirurgia generale ed oncologica universitaria.

La chirurgia per rimuovere i tumori dell'esofago è una delle più complesse della chirurgia oncologica poiché, per la particolare posizione anatomica dell'esofago situato tra torace ed addome, l'intervento tradizionale comporta l'apertura estesa di entrambe queste zone del corpo. In particolare l'apertura ampia e prolungata del torace comporta un prolungato soggiorno in rianimazione con il ricorso alla ventilazione assistita postoperatoria.

Il paziente è un uomo di 60 anni ed aveva un voluminoso cancro dell'esofago trattato con radiochemioterapia per diminuire le dimensioni del tumore e poi sottoposto, alcune settimane dopo, ad intervento interamente mini invasivo video guidato.
 
L'intervento, effettuato dal direttore della Chirurgia generale ed oncologica universitaria Mario Morino e da Fabrizio Rebecchi, è consistito nel rimuovere l'esofago e sostituirlo con lo stomaco modificato, in maniera tale da costituire un tubo di forma e dimensioni simili a quelle dell'esofago. Per fare ciò con la chirurgia tradizionale bisogna aprire sia l'addome (per accedere allo stomaco) sia il torace (per accedere all'esofago). Con questo intervento invece, la parte addominale viene eseguita in laparoscopia e quella toracica in toracoscopia robotica, dunque senza nessun taglio né sull'addome né sul torace. Poiché l'accesso al torace è limitato dalla presenza delle coste, il robot consente di penetrare attraverso gli stessi fori della normale toracoscopia, ma poi di avere una totale libertà di movimento nel torace stesso, così da poter rimuovere l'esofago e ricostruire la continuità digestiva suturando tra loro la parte di esofago rimanente ed il cosiddetto tubulo gastrico, ovvero lo stomaco trasformato in modo da essere uguale all'esofago rimosso.

Grazie alla minima invasività dell’intervento, paziente era già in piedi il giorno successivo ed a 48 ore dall'intervento era in ottime condizioni in attesa di riprendere una normale alimentazione.

Mario Morino è appena stato nominato Membro Honoris causa dell’American Surgical Association (ASA) durante il 138esimo Congresso della Società che si è tenuto a Phoenix in Arizona. Nella motivazione si legge che negli ultimi 30 anni è stato uno dei pionieri della chirurgia mini invasiva e laparoscopica, contribuendo con la sua attività clinica e con gli studi scientifici, suoi e del suo gruppo, alla diffusione di questa chirurgia ed alla sua validazione scientifica, in particolare nel campo dei tumori dell’apparato digestivo. 

03 maggio 2018
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