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Al Mauriziano al via un programma per aumentare l’autonomia del paziente dopo le dimissioni

Il progetto vuole contrastare il problema delle riammissioni in pronto soccorso e delle telefonate per chiedere supporto in reparto o in ambulatorio dopo pochi giorni dalla dimissione. I pazienti riceveranno un’apposita ‘formazione’ per poter gestire il ritorno a casa

04 MAG - Il progetto dell’ospedale Mauriziano di Torino “VAI A CASA: la nostra presenza, competenza e i nostri valori ti sosterranno” si aggiudicato il primo premio dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Torino ed un contributo economico che ha consentito di implementare le azioni operative.

Il progetto, a valenza triennale, ha l'obiettivo di promuovere, sostenere e sviluppare, attraverso azioni proattive in fase di pre dimissione, l’autonomia e l’empowerment della persona assistita e del care giver dopo un ricovero ospedaliero per patologia acuta, potenziandone le competenze personali da utilizzare a domicilio nella prima settimana di fase post-acuta successiva all’ospedalizzazione.

Al momento sono state realizzate due azioni, che verranno implementate in ospedale nei reparti di degenza a partire da questo mese.

Un video informativo da utilizzare per la formazione e informazione del paziente in previsione delle dimissioni a domicilio, trasmesso ed accompagnato alla visione nei soggiorni dei reparti di degenza con cadenza programmata giornaliera.

E la lettera di dimissione integrata informatizzata a cui partecipano, oltre ai medici, tutti i professionisti sanitari (infermieri, dietiste, fisioterapisti, logopediste), che prendono in carico il paziente durante il ricovero e che contiene importanti indicazioni utili a domicilio per una risposta a problematiche relative ai bisogni di base ed all'autonomia. La lettera viene compilata dall'infermiere prima della dimissione dopo una rivalutazione complessiva infermieristica della persona assistita.

Il punto di partenza da cui è nato il progetto sono stati i problemi delle riammissioni in pronto soccorso, delle telefonate in reparto o in ambulatorio degli assistiti, dopo pochi giorni dalla dimissione.

È stato condotto uno studio di tipo qualitativo prospettico per indagare e descrivere eventuali segnali che potessero indicare la presenza di problemi al domicilio degli assistiti, nella prima settimana dopo la dimissione, correlandoli con la percezione di carenza delle informazioni ricevute ed all'essere o meno riusciti ad aderire alle indicazioni ricevute al fine di rilevare eventuali criticità e proporre azioni di sostegno.

Sono state condotte113 interviste telefoniche, dai risultati delle quali è risultata la necessità di un potenziamento del percorso di dimissione ospedaliero. In particolare si è compreso che la fase di dimissione necessita di pianificazione già a partire dalla presa in carico del paziente, con particolare attenzione alla mole di informazioni che si rischia di dover fornire al paziente al momento della dimissione.

Da qui la nascita del progetto che, già nelle prossime settimane comincerà a essere implementato.  

04 maggio 2018
© Riproduzione riservata

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